Diritti degli studenti e delle famiglie sui compiti a casa, c'è una legge e circolare dedicata

Quali sono norme in vigore sui diritti degli studenti per compiti a casa: cosa prevedono leggi e circolare attualmente in vigore nel 2022-2023

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Diritti degli studenti e delle famiglie

Quali sono i diritti di studenti e famiglie sui compiti?

Non esiste in realtà una legge sui compiti a casa per gli studenti durante le vacanze e ogni scuola può decidere in autonomia, discorso diverso vale per i compiti agli studenti dati per il weekend, da fare cioè sabato e domenica per lunedì. In questo caso, si deve rispettare una circolare del ministero dell’Istruzione che riportava inizialmente che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non devono essere assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo.
 

Quali sono i diritti di studenti e famiglie sui compiti? Per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, e relative famiglie, sono previste norme specifiche sullo svolgimento dei compiti e si tratta di norme diverse e che riguardano tanto i compiti da fare a casa tanto i compiti in classe. Vediamo quali sono.

  • Diritti studenti e famiglie su compiti cosa prevede circolare ufficiale
  • Compiti in classe e cosa prevedono leggi in vigore

Diritti studenti e famiglie su compiti cosa prevede circolare ufficiale

Secondo quanto previsto, non esiste una legge specifica che preveda obblighi o esoneri dai compiti a casa per gli studenti durante le vacanze ma, considerando che vige la cosiddetta autonomia scolastica, ogni scuola è libera di decidere se dare o meno i compiti delle vacanze agli studenti.

Se, dunque, un dirigente scolastico decide che gli alunni del suo istituto devono godersi il tempo libero senza fare compiti durante un periodo di riposo, gli insegnanti non possono assegnare liberamente compiti per le vacanze o per giorni di festa e, se lo facessero, l’alunno sarebbe autorizzato a non svolgerli. E viceversa. 

Non esiste in realtà una legge sui compiti a casa per gli studenti e ogni scuola può decidere in autonomia, discorso diverso vale per i compiti agli studenti dati per il weekend, da fare cioè sabato e domenica per lunedì. In questo caso, si deve rispettare una circolare del ministero dell’Istruzione che riportava inizialmente che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non dovevano essere assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo.

Ciò significa che non vigeva alcun obbligo scolastico di far fare compiti a casa agli studenti durante il weekend e stesso discorso valeva per i compiti da preparare per il giorno successivo ad una festa infrasettimanale, per esempio se il giorno dell’Immacolata dell’8 dicembre cade di mercoledì non è obbligatorio che per giovedì gli studenti abbiano compiti da svolgere.

Lo scopo della circolare ministeriale era quello di garantire ai ragazzi il giusto tempo da trascorrere in famiglia, nonchè la possibilità di riposare o di svolgere attività diverse dallo studio, come sport. La stessa circolare ministeriale ha subito nel tempo delle modifiche, prevedendo oggi la lecita possibilità di assegnare dei compiti da svolgere nel weekend o per un giorno festivo in prossimità di scrutini ed esami o se il monte ore delle lezioni non è stato sufficiente a svolgere tutto il programma previsto all’inizio dell’anno scolastico.

Resta poi sempre il fatto che, per legge, ogni scuola può decidere in piena autonomia la politica scolastica da adottare in tema di svolgimento di compiti per gli studenti.

E’, inoltre, previsto che i docenti che decidono di assegnare compiti a casa devono correggerli tutti e a tutti, altrimenti non avrebbe senso farli ma anche che:

  • i compiti non fatti non possono essere recuperati a scuola, per esempio durante la ricreazione;
  • nelle classi a 40 ore (tempo pieno) non si assegnano compiti e le attività didattiche devono esaurirsi nelle 8 ore di concentrazione;
  • i docenti che assegnano compiti pomeridiani devono verificare, preventivamente, che non richiedano a nessuno studente un impegno giornaliero superiore ai 10 minuti nelle classi prime della scuola primaria, ai 20 minuti nelle classi seconda e terza, ai 30 minuti nelle classi quarta e quinta, ai 40 minuti nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado, ai 50 minuti nelle classi seconde e ai 60 minuti nelle classi terze.

Compiti in classe e cosa prevedono leggi in vigore

La legge in vigore non riporta alcun riferimento esplicito al divieto di fare compiti in classe a sorpresa. Ciò significa che tra i diritti degli studenti non rientra quello di potersi rifiutare di svolgere un compito in classe anche a sorpresa e che ogni docente può decidere di fare compiti in classe a sorpresa senza avvisare, con l’obiettivo di verificare se gli alunni effettivamente studiano e acquisiscono le competenze adatte per proseguire con il programma di studio.

L’unico caso in cui uno studente ha il diritto di rifiutarsi di fare un compito in classe è quello in cui il docente decide di far fare il compito per mettere in ridicolo un alunno davanti agli altri studenti o per qualche ripicca personale.