I lavoratori con figli disabili possono fruire dei permessi di lavoro retribuiti, del congedo parentale, della scelta della sede di lavoro, del divieto del lavoro notturno.
Non ci sono solo i permessi retribuiti fra quelli di cui possono fruire i lavoratori con figli disabili. Le norme generali e i vari Ccnl 2022 ampliano infatti il raggio dei servizi. Analizziamoli uno per uno tra
Il diritto più noto e più sfruttato dai lavoratori con figli disabili sono i permessi di lavoro retribuiti in base alle legge 104. Spettano solo ai dipendenti nell'ambito di regole ben precise. Innanzitutto il lavoratore ha diritto a 3 giorni di permesso mensile retribuito oppure a 1 o 2 ore di permesso giornaliero con orario di lavoro pari o superiore alle 6 ore al giorno o a 1 ora di permesso giornaliero se l'orario di lavoro è inferiore alle 6 ore.
Per i figli maggiorenni, se non c'è convivenza, è necessaria un'assistenza continuativa ed esclusiva. Possono fare la richiesta le stesse persone disabili e i genitori, anche adottivi o affidatari, di un figlio disabile.
A titolo di completezza aggiungiamo anche il coniuge della persona disabile, anche in caso di unione civile, i parenti e affini entro il secondo grado del disabile e ai parenti e affini entro il terzo grado del disabile, se i genitori o il coniuge hanno compiuto 65 anni e siano disabili.
Decisamente importante è invece il tipo di contratto sottoscritto per accedere ai permessi legge 104. Sì ai lavoratori dipendenti, no ai lavoratori a domicilio, agli addetti ai servizi domestici, agli agricoli a tempo determinato a giornata, agli autonomi e ai parasubordinati.
I congedi parentali per i lavoratori con figli disabili sono un altro diritto riconosciuto. Ma solo a determinate condizioni ovvero fino al compimento dei 3 anni del figlio.
Più esattamente, la lavoratrice madre o il lavoratore padre (in alternativa e non in contemporanea), anche adottivi o affìdatari, hanno diritto al prolungamento del periodo di congedo parentale o a un permesso giornaliero retribuito di 2 ore.
Dai 3 ai 18 anni dei figlio, le mamme e i papà hanno diritto - sempre in alternativa tra di loro - a 3 giorni di permesso mensile retribuito accreditato figurativamente.
Semaforo rosso alla fruizione del congedo straordinario ai lavoratori a domicilio, agli addetti ai servizi domestici, agli agricoli a tempo determinato a giornata, agli autonomi, ai parasubordinati, in caso di contratto part time verticale durante le pause di sospensione contrattuale, per il periodo in cui la persona disabile in situazione di gravità è ricoverata a tempo pieno, nel medesimo periodo in cui si gode dei permessi legge 104.
Un altro doppio diritto che spetta ai lavoratori con figli disabili sono il divieto di trasferimento in un'altra sede senza il proprio consenso e l'eventuale scelta di una sede più vicina al luogo di residenza.
Naturalmente deve essere materialmente possibile questa scelta ovvero l'azienda non deve fare riferimento a un un'unica sede e occorre in ogni caso verificare la presenza di eventuali particolarità contenute nel Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato tra terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici.
I genitori di figli disabili non sono obbligati a prestare lavoro notturno. Occorre però intendersi sul concetto di lavoro notturno che, norme alla mano, è quel periodo di almeno 7 ore consecutive tra la mezzanotte e le 5 del mattino.
Ma come precisato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si intende anche quello tra le 24 e le 7, tra le 23 e le 6, tra le 22 e le 5.