Oltre ai permessi sul lavoro, ai dipendenti invalidi sono riconosciuti diritti su part time, telelavoro, scelta della sede, lavoro notturno e collocamento mirato.
Il più importante riferimento normativo per la tutela dei diritti dei lavoratori disabili è la legge 104. La forza di questa disposizione va cercata nella copertura assicurata non solo ai lavoratori stessi, ma anche ai familiari che li assistono. Pensiamo ad esempio ai permessi orari o giornalieri retribuiti.
In questo caso c'è una doppia condizione da rispettare: la condizione di gravità del disabile e l'esistenza di un rapporto di lavoro di tipo dipendente. Un supplemento di attenzione è riservato ai genitori naturali, adottivi e affidatari poiché possono usufruire di permessi per la cura di un figlio disabile.
In base all'età del piccolo possono scegliere tra i permessi e il prolungamento del congedo parentale, ma anche l'opzione di alternare questi due strumenti. I permessi in base alla legge 104 non sono i soli diritti riconosciuti poiché sono previsti sia la possibilità per il dipendente di chiedere il trasferimento vicino al domicilio della persona da assistere e sia il divieto di trasferimenti senza il proprio consenso.
Questa norma interessa tutti i lavoratori pubblici e privati. Nel solo settore pubblico, il dipendente disabile vincitore di un concorso può scegliere la sede di lavoro, ma solo se il grado di invalidità sia superiore al 66%. Andiamo oltre i permessi ed esaminiamo:
Da un diritto all'altro, i dipendenti che assistono un familiare con handicap grave non possono essere obbligati fare i turni di notte.
Possono quindi rifiutare l'impiego in questa fascia oraria, ma devono comunicare la decisione in forma scritta al datore di lavoro entro 24 ore dall'avvio dell'attività, altrimenti scatta l'obbligo ovvero il rischio di sanzioni disciplinari in caso di rifiuto.
Laddove possibile viene incoraggiato il ricorso al tempo parziale e allo smart working durante i periodi di malattia e di trattamento dei dipendenti, anche per evitare di utilizzare tutti i permessi mensili previsti dalla legge 104. A proposito di part time, questa opzione è concessa ai lavoratori affetti da malattie oncologiche e con una ridotta capacità lavorativa per via delle terapie salvavita.
L'accesso al tempo ridotto può essere anche temporanea sia per il settore pubblico e sia per quello privato, sia ai lavoratori che assistono familiari o conviventi gravemente malati e sia ai dipendenti che convivono con un figlio portatore di handicap, anche senza gravità.
Quando il lavoratore diventa invalido durante la vita lavorativa può chiedere un accertamento di disabilità con indicazioni aggiornate sulle mansioni a cui può essere adibito. Oltre la legge 104 ci sono anche altre disposizioni normative che tutelano i lavoratori disabili.
Pensiamo ad esempio alla legge che prevede l'assunzione attraverso liste protette. Destinatari sono coloro alle prese con una invalidità civile superiore al 45%; una invalidità accertata dall'Inail maggiore del 33%; una invalidità di servizio tra quelle presenti nel decreto del presidente della Repubblica numero 915 del 1978.
Norme alla mano, il collocamento mirato permette di valutare le capacità professionali e poter i compiti da assegnare ai dipendenti invalidi. I riferimenti normativi con le disposizioni complete sono:
da un diritto all'altro I dipendenti che si prendono cura di familiari con disabilità grave non possono essere costretti a lavorare su turni notturni, ecco tutti gli altri.