Tra i diritti patrimoniali ci sono lo stipendio, le indennità e il Tfr. Tra i diritti non patrimoniali rientrano le pari opportunità, il riposo, le ferie, l'esercizio dei compiti collegati alla propria qualifica.
La complessità del mondo del lavoro in Italia è in realtà il suo punto di forza. Si tratta infatti di una forma di tutela per lavoratori e datori che conoscono alla perfezione limiti e confini entro cui muoversi, ma anche le prerogative che non possono essere negate.
Approfondiamo adesso i diritti del lavoratori e in particolare la distinzione tra patrimoniali e non patrimoniali. Come lascia intuire lo stesso nome, i diritti patrimoniali del lavoratore sono quelli che hanno un contenuto economico che può essere facilmente valutato.
All'opposto ci sono i diritti non patrimoniali dei lavoratori che sono privi di un contenuto economico quantificabile. Ma non per questo sono meno importanti.
Anzi, il mancato rispetto può comportare un danno che va invece calcolato davanti a un giudice. I diritti dei lavoratori viaggiano di pari passo con i doveri, come quelli generici di fedeltà alla Repubblica, ai principi di imparzialità e buon andamento e al carattere democratico, ma anche quelli particolari di diligenza, obbedienza e fedeltà in ambito lavorativi. Cerchiamo di saperne di più:
Il primissimo diritto patrimoniale del lavoratore da considerare è anche lo stipendio. Ed è anche il più importante poiché è alla base di ogni rapporto di lavoro che non sia fondamento sul volontariato.
Si tratta di una prestazione economica in denaro che il datori di lavoro eroga al dipendente per le sue prestazioni ovvero per lo svolgimento delle sue mansioni.
Tenendo ferme le particolarità eventualmente contenute nei vari Ccnl (terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici) l'erogazione è generalmente su base mensile e tutti i dettagli sono contenuti nella busta paga. Un altro diritto patrimoniale è quello del trattamento di fine rapporto.
Al termine del rapporto di lavoro, sia per licenziamento e sia per dimissioni, viene riconosciuta al lavoratore la cosiddetta liquidazione ovvero quella somma di denaro accumulata per tutti gli anni di servizio prestati come dipendente. Per gli stati il saldo avviene in base all'importo da corrispondere e delle ragioni dell'interruzione del rapporto ovvero
Nel caso dei dipendenti privati il Tfr viene erogato alla conclusione del rapporto di lavoro. Ecco quindi il diritto alle indennità speciali, ad esempio nel caso di lavoro notturno oppure di straordinari. Questi ultimi non possono essere maggiori di 8 ore alla settimana.
Meno intuitivi ma altrettanto importanti sono i diritti non patrimoniali del lavoratore. Pensiamo ad esempio al diritto alle pari opportunità, secondo cui il datore deve rimuovere forme esplicite e implicite di discriminazione tra uomini e donne sui luoghi di lavoro. Ma ci sono anche il diritto al riposo e il diritto alle ferie.
Anzi, quest'ultimo è perfino esplicitamente presente nella Costituzione e nella pratica si traduce nel godimento di 4 settimane di ferie all'anno, di cui 2 in maniera consecutiva e altre 2 nei successivi 18 mesi.
Un altro diritto non patrimoniale è quello alla funzione che consiste nel diritto del lavoratore a esercitare i compiti collegati alla propria qualifica.
C'è anche il diritto alla riservatezza, per cui ai datori di lavoro è imposto il rispetto nel trattamento di dati sensibili, tra cui un posto di preminenza spetta ai dati idonei a rivelare le condizioni di salute.
Ben più noto è il diritto all'ufficio secondo cui il lavoratore non può essere rimosso dal proprio ufficio se non nei casi previsti dalla legge o dai contratti collettivi nazionali di lavoro.