Divorzio breve, procedura e costi con o senza figli

Quali sono i passi per la procedura del divorzio breve, cosa cambia se la coppia ha figli o meno, e tempi e costi previsti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Divorzio breve, procedura e costi con o

Come funziona il divorzio breve?

La procedura del divorzio breve permette di ottenere il divorzio in un tempo minore rispetto al passato, in un anno in caso di separazione giudiziale e in sei mesi in caso di separazione consensuale, e non necessità della presenza obbligatoria degli avvocati, potendosi chiudere anche in Comune dinanzi al sindaco.

Il divorzio breve introdotto in Italia nel 2015 ha permesso di ridurre molto i tempi di divorzio di una coppia: se prima del divorzio breve, infatti, per avere il divorzio definitivo cessando tutti i vincoli derivanti dall’unione matrimoniali servivano tre anni dalla separazione (che dura un anno), con il divorzio breve i tempi si sono ridotti a sei mesi, massimo un anno, dalla separazione.

La riduzione dei tempi di divorzio ha contestualmente ridotto notevolmente anche i costi della procedura giudiziale. Come funziona il divorzio breve? Qual è la procedura per ottenere il divorzio breve con o senza figli? E quali costi implica?

Procedura per il divorzio breve

Il divorzio breve, come anticipato, riduce i tempi per ottenere il divorzio definitivo tra due coniugi che lo hanno consapevolmente chiesto. In particolare, con il divorzio breve i tempi per arrivare al divorzio definitivo sono passati:

  • da tre anni a un anno in caso di separazione giudiziale;
  • da tre anni a sei mesi in caso di separazione consensuale.

La separazione consensuale, con o senza figli, si verifica nel momento in cui i due ex coniugi trovano accordo sulle principali questioni derivanti dalla fine del matrimonio, dall’affidamento dei figli, all’assegnazione della casa coniugale, alla separazione dei beni, se in comunione, alla definizione dell’assegno di mantenimento. In caso contrario, si parla di separazione giudiziale, per cui si arriva anche in tribunale.

Con il divorzio breve è stata introdotta anche la possibilità di evitare il tribunale passando per la negoziazione assistita dagli avvocati dei coniugi o da accordi stabiliti in Comune dinanzi al sindaco. Questa possibilità vale però solo nei caso in cui la coppia non abbia figli o i figli siano già indipendenti economicamente.

La procedura per ottenere il divorzio breve passa comunque sempre dalla separazione: solo trascorso il periodo della separazione, e convinti i due coniugi a voler effettivamente divorziare, allora si avvia la procedura del divorzio vero e proprio. Nel caso di separazione consensuale, i due coniugi presentano ricorso in Tribunale per fissare una data di incontro con il Presidente del tribunale.

Quest’ultimo prova la conciliazione dei coniugi e se i coniugi sono decisi ad andare avanti si redige il verbale di separazione che riporta provvedimenti per i figli e assegno di mantenimento. Dal giorno di omologazione della separazione decorrono i sei mesi per chiedere definitivamente il divorzio.

Nel caso di separazione giudiziale, i coniugi presentano comunque ricorso in tribunale che fissa la data di comparizione dinanzi al Presidente del Tribunale che in quella sede deve ascoltare entrambi i coniugi, prima separatamente poi congiuntamente, provando un tentativo di conciliazione.

Se il tentativo di conciliazione non ha esito positivo, il Presidente dispone alcune decisioni come assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole e misure figli, nomina il Giudice Istruttore e fissa la data di incontro tra Giudice e coniugi. A partire dal giorno dell’incontro decorre l’anno per chiedere definitivamente il divorzio.

Divorzio breve con o senza figli

Gli effetti del divorzio breve sui figli sono gli stessi di ogni altro genere di divorzio: se si arriva al divorzio in maniera consensuale e i due coniugi trovano accordo sulle questioni principali, dall’assegnazione della casa coniugale all’assegno di divorzio, all’affidamento dei figli, i tempi sono più rapidi.

Anche con il divorzio breve consensuale, se la coppia ha avuto figli e sono minori, vengono affidati ad entrambi i genitori, in base a quanto previsto dall’affidamento congiunto, con collocazione prevalente presso un genitore, che solitamente è la mamma a cui viene assegnata anche la casa coniugale in cui rimanere a vivere con i figli. L’altro coniuge, il padre ha comunque l’obbligo di versare un assegno di mantenimento per i figli stessi.

Nel caso di separazione giudiziale, l’affidamento dei figli viene deciso dal giudice che solitamente colloca i figli con la mamma stabilendo giorni e orari di visita da parte del padre con annessi week end da trascorrere con i figli. Al genitore collocatario, anche con la separazione giudiziale, viene assegnata la casa coniugale per rimanere a vivere con i figli.

Nel caso di divorzio breve senza figli, il problema dell'assegnazione della casa coniugale non sussiste mancando il genitore collocatario al quale spetterebbe la casa, per cui se la casa è di esclusiva proprietà di uno dei due coniugi e lui rimane, mentre se la casa coniugale è in comproprietà o si vende e si divide il ricavato in parti uguali tra i due coniugi o uno dei due coniugi tiene la casa e versa all'altro coniuge il corrispettivo del suo valore in denaro.

Divorzio breve: i costi

I costi del divorzio breve sono decisamente variabili in base alla strada che si sceglie per il divorzio breve: il sistema più economico è certamente quello senza avvocati, rivolgendosi direttamente in Comune dinanzi al sindaco. Questa procedura prevede un costo di 15/30 euro.

Rivolgendosi, invece, agli avvocati i costi sono diversi tra ricorso ad avvocati per separazione consensuale e per separazione giudiziale. In ogni caso, il consiglio è quello di rivolgersi ad avvocati esperti, a prescindere dal costo delle parcelle per evitare di affidarsi a persone poco competenti.

Le parcelle degli avvocati dipendono, comunque, dalle tabelle dei compensi professionali previste per legge e che variano da zona a zona e da professionista a professionista e sono, per esempio, più alti nelle grandi città, come Milano, Roma o Torino, dove il costo della vita è più alto, e si riducono in città dove il costo della vita è più basso, come Napoli o Palermo.

Divorzio breve e diritti ex coniugi

Il divorzio breve, al pari della divorzio normale, cancella qualsiasi legame e vincolo tra i coniugi, per cui:

  • si perde il diritto all’eredità dell’ex coniuge che decede;
  • i due ex coniugi tornano ad avere lo stato civile libero;
  • non sussiste più l’obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento all’altro coniuge, a meno che l’ex coniuge non è in grado di mantenersi da solo e non ha età o condizioni di salute per lavorare;
  • non sussiste più il dovere di fedeltà, di assistenza morale e alla collaborazione nell’interesse della famiglia
  • si possono contrarre nuove nozze cade;
  • spetta sempre all’ex coniuge una quota della pensione dell’ex coniuge defunto calcolata in base alla durata del rapporto con l’ex coniuge e dello stato di bisogno;
  • spetta sempre all’ex coniuge una quota del Tfr nella misura del 40% dell’indennità totale per gli anni di lavoro durante il matrimonio.