Divorzio e separazione, quali sono le differenze

Quali sono le differenze tra separazione e divorzio e cosa cambia: tempi, diritti e vincoli dei coniugi. Cosa c’è da sapere

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Divorzio e separazione, quali sono le di

Si può divorziare senza separarsi?

Per il divorzio è necessaria prima la separazione, per cui non c'è divorzio senza separazione a meno che non si tratti di casi eccezionali che permettono di sciogliere il vincolo matrimoniale senza necessariamente passare dalla separazione.

Non può esserci divorzio, di qualsiasi natura cioè né consensuale né giudiziale, senza separazione: quando una coppia decide di lasciarsi, il periodo della separazione è fondamentale perché rappresenta quel lasso di tempo (un anno) durante il quale i coniugi hanno la possibilità di riflettere, capire e diventare consapevoli di quello che realmente vogliono fare. Al termine del periodo di separazione, infatti, una coppia decide se andare avanti con il divorzio o riconciliarsi.

Senza separazione, dunque, non si può divorziare. La separazione, inoltre, è un periodo durante il quale non decadono i diritti dei coniugi (così come i doveri) rispetto a quelli previsti dal matrimonio, mentre con il divorzio definitivo cessano tutti gli effetti del vincolo matrimoniale, diritti e doveri compresi da parte di entrambe i coniugi. Ma quali sono le differenze tra separazione e divorzio?

Quando la separazione prima del divorzio non è obbligatoria?

Esistono, tuttavia, casi in cui per il divorzio non è obbligatoria la separazione ed è, quindi, possibile divorziare senza prima separarsi:    

  1. per annullamento o scioglimento del matrimonio celebrato all’estero;
  2. per mancata consumazione del matrimonio;
  3. per rettifica di attribuzione di sesso
  4. per eventuali situazioni di carattere penale.

Quali sono le forme di separazione e divorzio?

Due sono le strade per la separazione e il divorzio: in entrambe i casi, infatti, si può procedere per via giudiziale, cui si ricorre quando marito e moglie non trovano un accordo sui punti fondamentali della separazione o del divorzio, cioè affidamento dei figli, assegnazione della casa coniugale, assegno di mantenimento, ecc; o per via consensuale, che si sceglie, e predilige anche perché meno costosa e più semplice, quando marito e moglie trovano invece un accordo sui punti fondamentali prima riportati.

Il periodo della separazione prima del divorzio, di qualsiasi natura entrambe siano, è di un anno e per il divorzio, grazie all’entrata in vigore della legge 2015 sul divorzio breve, trascorso questo tempo bastano sei mesi per sciogliere definitivamente il matrimonio nel caso di divorzio consensuale o 12 mesi nel caso di divorzio giudiziale.
 

Differenze tra separazione e divorzio

Vincoli ed effetti de matrimonio o eventuale fine cambiano a seconda che si tratti di separazione o divorzio: il divorzio, infatti, cancella definitivamente tutti i legami tra i coniugi e diversi diritto. Per esempio, se uno dei due muore, l’altro non rientra più automaticamente nel suo asse ereditario, mentre vi rientra nel periodo della separazione.

Quando si divorzia cessa l’obbligo di versamento l’assegno di mantenimento, che invece continua ad essere versato durante il periodo della separazione.

Tuttavia, se uno dei due coniugi, previa dimostrazione documentale non è in grado di mantenersi da solo e non ha le condizioni di salute o di età per trovare un’altra occupazione, ha diritto all’assegno di divorzio (o assegno divorzile) che, contrariamente all’assegno di mantenimento, non deve permettere all’altro coniuge di continuare a mantenere il tenore di vita che aveva durante la convivenza con l’altro coniuge, ma solo l’autosufficienza economica.

Rimane, infatti, in vigore solo l’obbligo del ‘sostegno materiale’ da parte del coniuge con il reddito più alto nei confronti di quello con il reddito più basso se l’altro non è indipendente economicamente. Inoltre, durante il periodo della separazione nessuno dei due coniugi può risposarsi mentre una volta ottenuto il divorzio definitivo sia l’uno che l’altro ex coniuge possono nuovamente risposarsi.

Per quanto riguarda l’erogazione di pensione di invalidità e Tfr, la pensione di reversibilità spetta sempre al coniuge separato, al coniuge divorziato, a condizione che non risposi, e all’ex coniuge, anche in caso di nuovo matrimonio dopo il divorzio. Il Tfr, invece, non spetta al coniuge legalmente separato mentre una percentuale del Tfr spetta al coniuge divorziato al momento della cessazione del rapporto di lavoro dell’altro coniuge, sempre che l’altro coniuge non si sia risposato e sia titolare di assegno divorzile, e in caso l’importo si calcola nella misura del 40% dell’indennità totale per gli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio.