Tra costi, tempi e possibilità di impugnabilità, il testamento per l’eredità conviene di più rispetto alla donazione. Ma quest’ultima presenta comunque dei vantaggi, perché chi riceve la donazione, rispetto agli eredi di testamento, ha la convenienza di poter sin da subito usare il bene donato senza dover aspettare il decesso del donante e la successiva apertura del testamento.
Cosa conviene fare di più per la successione tra donazione e testamento? La scomparsa di un familiare rappresenta sempre un impegno burocratico per gli eredi ma anche per la persona defunta che già in vita può disporre della sua eredità decidendo a chi e in quale misura trasmettere in eredità i suoi beni ai familiari. Ciò che ci si chiede, anche alla luce dei costi previsti, è se sia meglio la donazione o il testamento per l’eredità?.
La donazione per la successione dell’eredità per essere del tutto valida deve essere effettuata con un atto pubblico, per cui è necessario rivolgersi ad un notaio. La donazione tramite atto pubblico del notaio implica il pagamento di una serie di costi che sono:
L’imposta sulle donazioni per la successione si applica esclusivamente per la quota che eccede la franchigia e per soggetti portatori di handicap sono previste alcune agevolazioni.
Il versamento dell’imposta di donazione non si applica in alcuni casi che sono quelli di:
La soluzione più usata per la successione dell’eredità è, però, la stesura di un testamento che permette a chi ha un’eredità da trasmettere di disporre dei propri beni, mobili e immobili, secondo le proprie volontà, pur dovendo, però, sempre rispettare le cosiddette quote legittime per la successione.
Anche per la stesura di un testamento, come previsto dalla legge, bisogna rivolgersi ad un notaio ma non è sempre un obbligo da rispettare. Chi decide di fare testamento può, infatti, anche scrivere un cosiddetto testamento olografo a condizione di rispettare alcune regole perché sia valido, per esempio essere scritto a mano dal testatore con grafia chiara e leggibile, riportare la data, con indicazione del giorno, del mese e dell’anno in cui è stato redatto, ecc.
Anche per la scrittura di un testamento sono richiesti dei costi che dipendono dal tipo di testamento da scrivere. Se il testamento olografo non richiede alcun costo, per un testamento pubblico, segreto o internazionale bisogna pagare le spese notarili che si aggirano mediamente intorno ai mille euro ma sono molto variabili.
Alla luce di regole e costi appena citati, potremmo dire che il testamento conviene rispetto alla donazione per l’eredità. Ma l’aspetto soldi non è l’unico da considerare: ci sono anche i tempi da considerare. Per la donazione, infatti, l’intervento del notaio è obbligatorio, il che può portare i tempi ad allungarsi rispetto alla scrittura di un testamento olografo, che potendo essere scritto di proprio pugno, si può fare in ogni momento.
Inoltre, dalla donazione non si torna indietro, dalla redazione di un testamento si. La donazione, infatti, essendo un contratto, non permette di cambiare idea ed eventuale fare dietrofront su alcune disposizioni già fatte per la donazione, mentre il testamento può essere cambiato in qualsiasi momento.
La donazione, rispetto al testamento, presenta un ulteriore limite: può essere, infatti, impugnabile per dieci anni dopo la morte del donante se intacca la quota di legittima degli eredi. Tuttavia, con la donazione il donante dona il bene e con esso anche il relativo carico fiscale che diventa del donatario così come pagamento delle imposte di donazione.
D’altro canto, però, chi riceve la donazione, rispetto agli eredi di testamento, ha la convenienza di poter sin da subito usare il bene donato senza dover aspettare il decesso del donante e la successiva apertura del testamento.