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Dopo quanto arrivano i soldi degli assegni familiari arretrati? Tempi medi 2025 INPS

Assegni familiari arretrati 2025: dopo quanto arrivano i soldi dall’INPS? I tempi medi di pagamento e cosa sapere per ricevere gli arretrati senza ritardi

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Dopo quanto arrivano i soldi degli asseg

L’erogazione degli assegni familiari arretrati rappresenta un tema di particolare rilievo per molti nuclei familiari italiani che, per motivi diversi, non hanno potuto percepire tempestivamente quanto spettante. L’iter per il recupero delle prestazioni previdenziali non riscosse è ben regolato dalla normativa nazionale, ma una corretta informazione sulle tempistiche di accredito, sulle modalità di presentazione della domanda e sulle eventuali criticità procedurali può fare la differenza per chi attende un supporto economico.

Chi ha diritto agli assegni familiari arretrati e requisiti di ammissibilità

Possono richiedere gli assegni familiari arretrati tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, agricolo, domestico, i dipendenti di ditte cessate, i titolari di prestazioni previdenziali, oltre ad alcune categorie specifiche in casi particolari come aspettativa sindacale o periodi di disoccupazione (NASpI). Risulta altrettanto importante il diritto per i pensionati che hanno svolto attività lavorative dipendenti. Sono escluse dal beneficio alcune tipologie di lavoratori autonomi o gestioni speciali.

  • Requisito chiave: il nucleo familiare deve essere stato composto da soggetti a carico del richiedente (coniuge, figli minori o maggiorenni inabili, eventuali fratelli, sorelle o nipoti in precise condizioni) durante il periodo di riferimento.
  • Il reddito lordo della famiglia deve essere derivante per almeno il 70% da lavoro dipendente o assimilato.
  • La normativa italiana prevede che gli arretrati possano essere richiesti per un periodo massimo di cinque anni precedenti rispetto alla data di presentazione della domanda, secondo la prescrizione quinquennale.

L’accurata preparazione della documentazione è essenziale per dimostrare la sussistenza dei requisiti durante tutto il periodo, con il supporto di stati di famiglia storici, dichiarazioni patrimoniali, e ogni evidenza utile. Nel caso di domande non presentate nel periodo di competenza per cause di forza maggiore (malattia, permanenza all’estero, ecc.), è necessario produrre idonea certificazione.

Documentazione necessaria e modalità di presentazione della domanda

La richiesta degli assegni familiari arretrati deve essere avanzata tramite la piattaforma telematica dell’INPS, accessibile mediante credenziali digitali SPID, CIE o CNS. In alternativa, è possibile rivolgersi a CAF e patronati, oppure per specifiche categorie (ad esempio dipendenti agricoli), presentare il modulo ANF/DIP direttamente al datore di lavoro. La documentazione a corredo della domanda include:

  • Periodo esatto per cui si richiede l’arretrato;
  • Composizione del nucleo familiare nel periodo di riferimento;
  • Redditi di tutti i membri per gli anni corrispondenti;
  • Ragione sociale dell’azienda, ove richiesto;
  • Eventuali ulteriori certificati in base al caso (permesso di soggiorno, accordi di separazione, sentenze o documenti giudiziari, attestazioni di invalidità).

La compilazione accurata della domanda e la raccolta puntuale di tutta la documentazione sono passaggi cruciali: eventuali omissioni possono allungare i tempi di verifica o portare al rigetto dell’istanza.

Tempistiche di accredito degli arretrati: analisi dei tempi medi INPS e possibili criticità

Una volta inoltrata la richiesta, i tempi medi di liquidazione degli assegni familiari arretrati sono inferiori a 30 giorni quando la documentazione è completa e corretta. L’INPS, dopo aver effettuato le dovute verifiche, accredita gli importi direttamente in busta paga tramite il datore di lavoro nel primo mese utile successivo oppure, per particolari categorie (lavoratori domestici, aziende cessate o fallite, beneficiari previdenziali), tramite bonifico diretto.

  • In presenza di errori o documentazione incompleta, la pratica può essere momentaneamente sospesa e verrà richiesto l’invio di materiale integrativo, con ripercussioni sui tempi di pagamento.
  • In caso di ritardi superiori a 30 giorni dalla data di maturazione dell’accredito, è consigliabile prendere contatti con l’INPS per un riscontro sullo stato di avanzamento. Il monitoraggio può avvenire tramite portale INPS o contact center.

In circostanze ordinarie, l’accredito avviene in tempi ridotti. Tuttavia, casi particolari (domande per diversi anni, irregolarità nei dati, situazioni lavorative discontinue, ecc.) possono causare prolungamenti.

Verifica, monitoraggio e gestione delle comunicazioni con l’INPS

È possibile controllare costantemente lo stato della pratica accedendo al portale online INPS con le proprie credenziali digitali. Ogni fase è tracciata e consultabile:

  • In lavorazione: la richiesta è in fase di valutazione;
  • Sospesa: occorre integrare documentazione;
  • Accolta: l’accredito è programmato;
  • Respinta: vengono specificate le motivazioni del rigetto.

Le notifiche vengono inviate tramite email, SMS, e nel “Cassetto previdenziale” del richiedente. È indispensabile tenere aggiornati i contatti e rispondere tempestivamente a eventuali richieste di integrazione. Per ulteriori chiarimenti è possibile rivolgersi al portale ufficiale dell’INPS, accedere ai servizi del Contact Center o fissare appuntamenti presso le sedi territoriali.

Casi particolari e criticità: lavoratori in situazioni complesse

Alcune situazioni richiedono un’attenzione dedicata:

  • Lavoratori con carriere discontinue: necessitano di una precisa ricostruzione della storia occupazionale e dei periodi per cui si ha diritto agli arretrati.
  • Famiglie con separazioni, affidi o decesso del titolare: in presenza di separazioni o affidamenti, occorre includere sentenze e accordi; in caso di decesso, gli eredi hanno diritto a richiedere gli arretrati allegando certificato di morte e dichiarazioni di successione.
  • Beneficiari con disabilità nel nucleo familiare: le certificazioni relative alle condizioni di invalidità devono essere presentate puntualmente.
  • Lavoratori stranieri: serve presentare documentazione aggiuntiva (permessi di soggiorno, documenti di stato di famiglia esteri legalizzati, ecc.).

In presenza di contestazioni o rigetti, è sempre possibile presentare ricorso amministrativo oppure rivolgersi a un legale esperto in diritto previdenziale.

Domande frequenti (FAQ) sugli assegni familiari arretrati

  • Entro quanto tempo arrivano i soldi degli assegni familiari arretrati?
    In genere, il pagamento avviene entro pochi giorni dalla conclusione dell’istruttoria. In assenza di irregolarità, entro 30 giorni dalla domanda si riceve l’accredito.
  • Chi può presentare domanda?
    Tutti i lavoratori dipendenti, sia del settore privato che pubblico, pensionati a carico della Gestione Dipendenti, lavoratori domestici, agricoli, di ditte cessate, soggetti in disoccupazione e titolari di prestazioni previdenziali.
  • Come si controlla lo stato della pratica?
    Accedendo al servizio online INPS è possibile monitorare l’avanzamento e ricevere notifiche.
  • Quali sono i rischi di presentare una domanda incompleta?
    Una richiesta carente può portare a sospensione, allungamento dei tempi, o persino al rigetto.

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