L’accesso a finanziamenti imprenditoria femminile, incentivi a fondo perduto e bonus per la creazione e il rafforzamento di imprese condotte da donne rappresenta oggi una leva strategica per il superamento delle disparità di genere nel tessuto economico italiano. L’attenzione istituzionale verso l’inclusione, sostenuta anche da risorse comunitarie come il PNRR, ha reso disponibili numerosi strumenti di sostegno finanziario e di accompagnamento mirati a sostenere l’imprenditoria femminile nei principali settori produttivi e su tutto il territorio nazionale, con particolare rilevanza nelle aree caratterizzate da criticità occupazionali e per favorire la transizione verso modelli d’impresa sostenibili e competitivi.
L’incidenza dell’imprenditoria femminile sull’ecosistema italiano continua a evolvere, sia pure in presenza di sfide strutturali. Le imprese femminili rappresentano oltre il 21% del totale delle aziende italiane, con forte specializzazione nei servizi alla persona, nella ristorazione, nel commercio e in agricoltura. Negli ultimi anni si osservano fenomeni di polarizzazione: da un lato una progressiva crescita nelle aree dei servizi innovativi, dall’altro una contrazione nei settori tradizionali. Un dato di rilievo è la crescita, seppur contenuta, delle start-up innovative a prevalente partecipazione femminile, che oggi superano il 13% del totale delle realtà innovative. Questi elementi riflettono sia un incremento delle opportunità imprenditoriali per le donne sia la persistente esposizione a ostacoli nell’accesso al credito e alla formazione specialistica, soprattutto in ambito STEM e digitale.
Il Fondo Impresa Femminile rappresenta l’incentivo cardine del sistema di agevolazioni per lo sviluppo di imprese guidate da donne in Italia. Gestito da Invitalia per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), il Fondo opera con una dotazione di risorse integrate dal PNRR e dalla normativa nazionale. Rientrano tra i beneficiari:
Le agevolazioni sono differenziate sulla base dell’età dell’impresa: per le nuove imprese sono previsti contributi a fondo perduto finalizzati alla costituzione e al primo sviluppo, mentre per le imprese consolidate vengono erogati sia contributi a fondo perduto sia finanziamenti a tasso zero per sostenere piani d’investimento, ampliamento o diversificazione. I settori interessati comprendono industria, artigianato, trasformazione agroalimentare, servizi, commercio e turismo, con spese ammissibili per investimenti materiali e immateriali, capitale circolante e servizi innovativi. I massimali di investimento coperti variano in funzione della maturità dell’impresa.
Il processo di ammissione prevede la presentazione di una domanda strutturata, corredata da business plan e documentazione attestante i requisiti richiesti. La selezione avviene secondo graduatorie o valutazione "a sportello" fino a esaurimento fondi. Oltre agli incentivi finanziari, il Fondo offre assistenza tecnico-gestionale (tutoraggio) e, tramite specifici voucher, copertura di costi per servizi specialistici di marketing, digitalizzazione e comunicazione strategica. Fasi successive di riammissione delle domande sono previste quando si liberano risorse derivanti da rinunce o esiti negativi nelle valutazioni precedenti. Approfondisci sul sito Invitalia
Oltre al Fondo Impresa Femminile, esistono altre misure complementari di sostegno dedicate all’imprenditoria femminile e giovanile:
Tutte le misure prevedono la possibilità di cumulo tra incentivi, nel rispetto dei limiti di aiuto secondo normativa europea General Block Exemption Regulation (GBER) e regime de minimis. Per dettagli e scadenze aggiornate: www.incentivi.gov.it
I bandi a fondo perduto e le agevolazioni imprese femminili sono promossi e gestiti anche da Regioni, Camere di Commercio e Unione Europea, con bandi a cadenza periodica o sportelli aperti a esaurimento risorse. Tali strumenti distinguono tra aiuti alla creazione d’impresa, sostegno all’innovazione, internazionalizzazione, transizione ecologica e digitalizzazione, nonché formazione avanzata per le imprenditrici.
Le imprese guidate da donne possono accedere sia a incentivi specifici sia a bandi generici purché rispondenti ai criteri territoriali, dimensionali e settoriali previsti dal bando. È consigliabile consultare i siti istituzionali delle Regioni, delle Camere di commercio e delle reti dedicate all’imprenditorialità femminile per ottenere aggiornamenti puntuali sulle opportunità aperte. Tra le novità 2025 si segnala il rafforzamento dei Programmi Operativi Regionali per il sostegno all’innovazione e alla sostenibilità e il potenziamento di voucher per la formazione manageriale, soprattutto nelle discipline STEM.
Il Fondo di Garanzia per le PMI costituisce uno dei principali strumenti trasversali di accesso al credito anche per le imprese femminili, agevolando l’ottenimento di finanziamenti bancari e leasing senza obbligo di garanzie reali. La Sezione speciale “pari opportunità” assicura priorità nelle istruttorie, condizioni favorevoli, esenzione totale dalle commissioni e riserva una quota consistente delle risorse a start-up costituite da meno di 3 anni o da donne professioniste. Questo intervento è cumulabile con altre forme di finanziamento agevolato e rappresenta un solido pilastro nel piano di sostegno alla nuova imprenditorialità femminile italiana.
Maggiori informazioni e accesso ai moduli di richiesta sono disponibili sul portale dedicato del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI.
L’intero quadro delle agevolazioni imprese femminili è regolato dal combinato disposto di norme nazionali ed europee applicate attraverso decreti attuativi, programmazione PNRR e successive rimodulazioni finanziarie. Tra i riferimenti principali figurano:
Il Comitato Impresa Donna, presso il MIMIT, ha funzione di indirizzo strategico, analisi normativa e monitoraggio dell’impatto delle misure. Favorisce l’elaborazione di raccomandazioni politiche, svolge attività di ascolto permanente e promuove networking tra istituzioni, associazioni di categoria e stakeholder.
L’accesso ai finanziamenti a fondo perduto o agli incentivi pubblici è condizionato alla verifica di specifici requisiti:
Generalmente, le domande vanno presentate su piattaforme dedicate (Invitalia, portali regionali, siti camerali o altri canali previsti dal bando) secondo i tempi indicati nei bandi, allegando la documentazione specifica richiesta. Il processo comprende analisi tecnica, eventuali graduatorie o assegnazione in modalità a sportello, controllo documentale e stipula del contratto di finanziamento.