L’Inps continua a fare errori per il calcolo delle pensioni e gli ultimi due casi eclatanti riguardano un errore di calcolo del trattamento che ha portato al riconoscimento di ben 12mila euro di arretrati e un errore di calcolo di maturazione dei requisiti pensionistici per l’uscita anticipata di una docente che, mandata in pensione, è stata richiamata dallo stesso Inps per mancanza di versamenti necessari per l’effettiva maturazione della pensione finale.
L’Inps continua a fare errori sulle pensioni, e sia per il calcolo degli importi finali da erogare ai soggetti interessati e sia ai fini del calcolo dei requisiti necessari per la maturazione del diritto alla pensione. Ricordiamo che le leggi attuali sulle pensioni permettono di andare in pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi e di andare in pensione anticipata ordinaria con 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne a prescindere, in entrambe i casi, dal requisito anagrafico.
Vi sono poi le diverse forme pensionistiche per uscite anticipate che, però, solo soluzioni ponte temporanee e non strutturali di pensioni anticipate. Vediamo quali sono i due nuovi casi eclatanti di errori che l’Inps continua a fare su importi pensioni e calcolo pensioni anticipate.
All’indomani di un pagamento di 12mila euro di arretrati, maturati successivamente all’approvazione e alla liquidazione della pensione, il consiglio per i pensionati è quello di controllare sempre il cedolino della pensione, per verificare nel dettaglio diritto alla pensione e, forse, a percepire ulteriori prestazioni pensionistiche, compresi eventuali arretrati, considerando che alcune prestazioni pensionistiche non vengono riconosciute in automatico dall’Inps pur avendo il soggetto interessato tutti i requisiti richiesti, ma bisogna sempre e comunque presentare apposita domanda all’Istituto.
Il cedolino della pensione Inps si può consultare e scaricare direttamente dal sito Inps ed è un documento riepilogativo della pensione mensile che ogni pensionato percepisce e che fa conoscere allo stesso pensionato l’importo del trattamento spettante.
Il cedolino della pensione Inps riporta tutti i dati relativi ai pagamenti delle pensioni, e trattenute, erogati dall’Inps, dall’importo della pensione ai prelievi fiscali applicati, ad eventuali accrediti per la quattordicesima, agli indici di inflazione stabiliti dall’Istat, ad altri importi aggiuntivi per eventuali ricongiungimenti e permette al pensionato di controllare anche mese per mese le variazioni negli importi erogati dall’Inps.
Il caso del pagamento di 12mila euro di arretrati è risultato di un nuovo errore di calcolo pensioni dell’Inps e chissà quanti altri potrebbero già esserci senza, però, che alcun controllo sia stato fatto tanto da farli emergere.
Non solo nuovi errori di calcolo delle pensioni finali: stando, infatti, a quanto riportano le ultime notizie, l’Inps starebbe facendo errori anche nel calcolo del raggiungimento dei requisiti per andare in pensione.
In particolare, la vicenda denunciata si riferisce ad una insegnante cui l’Inps ha concesso di andare in pensione ritrattando dopo qualche mese e dicendo di dover tornare a lavoro per prestare ancora qualche anno di lavoro.
Il problema deriva dal mancato riconoscimento, secondo l’Inps, di anni di lavoro prestati all’estero. L’insegnante, già in pensione ma richiamata per fare un altro anno di lavoro, ha maturato 39 anni di lavoro, con un libretto di lavoro che ha oltre 26 anni di insegnamento all’estero, rendicontati nella domanda di quiescenza presentata, eppure l’Inps ha avvisato l’amministrazione scolastica della docente che mancano alcuni anni di versamenti per l’effettivo raggiungimento del diritto alla pensione finale.