La fibromialgia sia assente dalle linee guida Inps sull'invalidità. Ed è proprio per questo motivo che il riconoscimento è molto difficile nonostante l'Organizzazione mondiale della sanità l'abbia inserita tra le patologie dolorose croniche invalidanti.
La fibromialgia è una condizione a lungo termine che provoca dolore in tutto il corpo. Chi è alle prese con questa patologia conosce bene la sofferenza persistente che provoca, a tal punto da rendere impossibile alcun tipo di attività.
Ma lo è tal punto da ottenere il riconoscimento dell'invalidità con tutte le tutele e le agevolazioni prevista dalla normativa 2023?
La risposta non è affatto scontata proprio per via della particolarità della fibromialgia. A differenza dell'artrite non è legata a problemi alle articolazioni, alle ossa o ai muscoli.
Si pensa che sia causata dal sistema nervoso nel cervello e nella colonna vertebrale che non è in grado di controllare o elaborare i segnali del dolore da altre parti del corpo. Si sviluppa più comunemente tra i 25 e i 55 anni, sebbene anche i bambini possano rimanerne colpiti.
Non c'è certezza sul motivo esatto per cui le persone contraggono la fibromialgia. Sembra esserci un legame comune con l'artrite, un evento traumatico e la salute mentale e il benessere. Approfondiamo quindi i vari aspetti tra:
La fibromialgia non è causata da danni o lesioni al corpo. Ma aumenta la sensibilità delle terminazioni nervose. Significa che chi ne soffre potrebbe sentire dolore con una piccola quantità di pressione o piccoli colpi.
Le persone con fibromialgia spesso non dormono abbastanza profondamente e una buona qualità del sonno può peggiorare il dolore. I sintomi spesso iniziano dopo una malattia, un incidente o un periodo di stress emotivo e ansia.
Il punto è che la fibromialgia può essere difficile da diagnosticare poiché i sintomi variano da persona a persona. E non ci sono esami del sangue, raggi X o scansioni specifici per confermare una diagnosi.
Ce ne sono alcuni comuni come il forte dolore che da tre mesi o più, la fatica, il risveglio con stanchezza, i problemi con la memoria e la comprensione.
Sorprende quindi fino a un certo punto che la fibromialgia sia assente dalle linee guida Inps sull'invalidità. Ed è proprio per questo motivo che il riconoscimento è molto difficile nonostante l'Organizzazione mondiale della sanità l'abbia inserita tra le patologie dolorose croniche invalidanti.
In molti casi, la fibromialgia può essere diagnosticata e curata dal medico di famiglia, senza la necessità di consultare uno specialista.
Il medico può suggerire un esame approfondito nello studio di un reumatologo ovvero un medico specializzato in condizioni che interessano le ossa, le articolazioni e i muscoli o di un fisioterapista che può suggerire esercizi e tecniche di rilassamento.
Ma anche di uno psicologo clinico o un consulente che può utilizzare la terapia cognitivo comportamentale. Così come di una clinica specialistica del dolore basata sulla comunità o in ospedale, o un servizio per l'affaticamento cronico che può aiutare a gestire i sintomi.
Anche se attualmente non esiste una cura, ci sono trattamenti, terapie e tecniche di autogestione che possono migliorare la qualità della vita. La fibromialgia non sembra causare danni a lungo termine al corpo. Ma è importante mantenere i muscoli e le articolazioni forti durante l'attività.
A differenza dell'artrite, il dolore che si prova con la fibromialgia non è causato da infiammazioni visibili o danni al corpo. Questo non significa che i sintomi della fibromialgia siano irreali. Tuttavia, si ritiene che ansia, traumi fisici o mentali e disturbi del sonno abbiano tutti un ruolo determinante.
La condizione è anche collegata a scarso sonno, sensazione di non riuscire a concentrarsi o ricordare le cose, stanchezza estrema e costante che non migliora con il sonno o il riposo, nota come affaticamento.
La fibromialgia può anche causare dimenticanza o scarsa concentrazione, stress, preoccupazione o umore basso, formicolio, intorpidimento o gonfiore delle mani e dei piedi, mal di testa, una sensazione di formicolio e fastidio alle gambe, soprattutto di notte, irritabilità o sensazione di depressione o pianto.
Anche se attualmente non esiste una cura Ma ci sono trattamenti, terapie e tecniche di autogestione che possono migliorare la qualità della vita nei pazienti con fibromialgia.