Secondo la normativa in vigore è necessario indicare subito il nome dei testimoni dell'incidente stradale ovvero sin dal momento della denuncia del sinistro alla compagnia di assicurazione. Nel caso di silenzio, ci pensa l'assicuratore a ricordarlo con una raccomandata da inviare entro 60 giorni dalla denunciare. A quel punto l'automobilista alla ricerca del risarcimento danni ha a disposizione altri 60 giorni di tempo per rispondere e mettere nero su bianco le generalità dei testimoni. Ma non tutti i testimoni sono ammessi.
Uno degli aspetti a cui prestare maggiormente attenzione in caso di incidente automobilistico è la raccolta di testimoni ovvero coloro che hanno assistito al sinistro. Affinché possano essere definiti tali è indispensabile conoscere le loro generalità ovvero il nome e le informazioni di contatto.
Naturalmente le prime azioni da fare in caso di incidente sono il primo soccorso e la denuncia alle forze dell'ordine. Tuttavia l'identificazione dei testimoni per ottenere dichiarazioni su ciò che hanno visto può essere fondamentale per chiedere e ottenere un risarcimento danni.
Bisogna anche fare attenzione alle tempistiche entro cui vanno indicati. Un automobilista coinvolto in un sinistro deve avere prove per dimostrare che l'altra parte è colpevole. Molti casi si basano sulla testimonianza di testimoni oculari che possono risultare determinati nella decisione definitiva.
In generale, è meglio raccogliere le dichiarazioni dei testimoni il prima possibile e non solo dal punto di vista legale affinché possano considerarsi validi. Numerose ricerche hanno dimostrato che la memoria umana può cadere facilmente in errore e non essere sempre precisa nel ricordare fatti e circostanze.
Nel tempo, i pregiudizi si insinuano nelle storie che le persone raccontano e spesso i testimoni raccolgono informazioni aggiuntive e le incorporano nel loro racconto.
Le persone dimenticano cosa è successo ed è possibile che le testimonianze ottenute immediatamente dopo l'incidente risultino più accurate di quelle successive. Senza dimenticare la maggiore difficoltà a rintracciare i testimoni (sconosciuti) a distanza di giorni o di settimane dall'incidente. Vediamo quindi
La maggior parte delle controversie per incidente stradale comincia con la fase di scoperta in cui ciascuna parte esplora le prove che l'altra parte ha, testimoni compresi. In questo modo si ottiene una buona comprensione di come potrebbe svolgersi il caso in tribunale.
Ad esempio, la dichiarazione di un testimone oculare secondo cui un conducente stava giocando con la radio al momento dell'incidente potrebbe rappresentare un punto a favore della compagnia di assicurazione. Il testimone ricopre quindi un ruolo chiave, ma sempre che una delle due parti è in grado di utilizzarlo.
Secondo la normativa in vigore è infatti necessario indicare subito i nomi dei testimoni dell'incidente stradale ovvero sin dal momento della denuncia del sinistro alla compagnia di assicurazione. Nel caso di silenzio, ci pensa l'assicuratore a ricordarlo con una raccomandata da inviare entro 60 giorni dalla denunciare.
A quel punto l'automobilista alla ricerca del risarcimento danni ha a disposizione altri 60 giorni di tempo per rispondere e mettere nero su bianco le generalità dei testimoni.
Le dichiarazioni del testimone in un incidente stradale sono considerate più credibili quando non ha alcun interesse personale coinvolto.
La testimonianza della famiglia e degli amici che erano in auto ha la sua importanza, ma generalmente non quanto quella di chi non ha alcun legame con le parti coinvolte nel sinistro. Individuare questi testimoni e ottenere da loro una dichiarazione dettagliata è spesso uno dei passaggi più importanti.
A proposito della normativa in vigore, si può essere testimoni davanti a un giudice fino a un massimo di 3 volte in 5 anni.
Alla quarta volta scatta la segnalazione alla Procura della Repubblica. Il giudice - si legge nel testo - anche su documentata segnalazione delle parti che possono richiedere i dati all'Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), trasmette una informativa alla procura della Repubblica in relazione alla ricorrenza dei nominativi di testimoni presenti in più di 3 sinistri negli ultimi 5 anni registrati nella banca dati dei sinistri.
A quel punto possono scattare accertamenti relativi al reato di falsa testimonianza.