Il lavoratore con contratto da dipendente conserva il diritto di contestazione della busta paga per 5 o 10 anni.
La busta paga è il documento ufficiale in cui il datore di lavoro certifica lo stipendio al dipendente e al tempo stesso indica tutti i dettagli utili sulla sua posizione, dalle ferie ai permessi. Non si tratta di un documento prodotto in automatico e di conseguenza gli errori sono dietro l'angolo. E se alcune volte si tratta di sviste, altre volte ci può essere del dolo da parte di chi le compila.
Ecco quindi che bisogna prestare sempre attenzione al contenuto della busta paga, mese dopo mese. E se qualcosa è errato, il lavoratore può farlo presente ed eventualmente presentare una contestazione formale.
Busta paga: entro quanto tempo e quando contestare gli errori
In che modo il lavoratore può contestare la busta paga
Il lavoratore con contratto da dipendente conserva il diritto di contestazione della busta paga per 5 o 10 anni. A fare la differenza è proprio il motivo dell'errore contro cui punta l'indice. Il termine massimo di 10 anni è previsto quando di mezzo c'è il conteggio della ferie. Occorre fare presente che i tempi di prescrizione iniziano dalla cessazione del rapporto di lavoro e non dal momento dell'emissione della busta paga.
Anche il datore di lavoro deve fare attenzione alla correttezza della compilazione della busta paga per evitare sanzioni in caso di omessa o infedele registrazione dei dati nel Libro unico del lavoro (lul). Quindi, di fatto, le multe si estendono anche alla busta paga errata.
Più precisamente, va incontro a una sanzione da 150 a 1.500 euro, da 500 a 3.000 euro se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori o a un periodo superiore a 6 mesi, da 1.000 a 6.000 euro se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori o a un periodo superiore a 12 mesi. Ma solo se l'errore è compiuto volontariamente dal datore di lavoro. E se le ore pagate non coincidono con quelle effettivamente lavorate, oppure la busta paga non contiene le indennità previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro.
Tra gli errori più frequenti in busta paga ci sono quelli relativi all'importo dello stipendio, alla mancata indicazione di addizionale regionale o comunale, assegni familiari, contributi Inps. Un'altra tipologia di errori riguarda le detrazioni ovvero la mancata indicazione di quelle per coniuge o figli a carico, per lavoro dipendente.
Si registrano anche casi di busta paga senza Irpef, indicazione delle ferie e dei permessi, matricola Inps, numero progressivo, Trattamento di fine rapporto, timbro Inail, trattenute. Per non parlare degli errori relativi alle ore o giornate lavorate in busta paga, alle ferie non godute, alla mancata presenza delle voci fisse.
Per contestare la busta paga, il lavoratore deve presentare una richiesta scritta al datore di lavoro. Non è necessario, se si tratta di un mero errore formale, procedere con una raccomandata ovvero la posta elettronica certificata. Può essere sufficiente un messaggio di posta elettronica, purché sia preciso e circostanziato. Nel caso in cui non arrivino risposte e soprattutto se di mezzo ci sono importi non versati, il lavoratore può chiedere un decreto ingiuntivo al giudice.
L'ordinamento mette a disposizione diversi strumenti per tutelare il lavoratore che intenda recuperare lo stipendio non pagato. Infatti, come detto, il lavoratore può ottenere un decreto ingiuntivo contro il datore di lavoro, producendo semplicemente le buste paga non pagate.
La busta paga riporta nelle prime righe tutte le informazioni sull'azienda e il mese relativo alla retribuzione. In testa alla busta paga si trovano poi la data di assunzione, la qualifica e l'inquadramento. La paga paga o minimo tabellare si calcola in base al contratto e alla qualifica, a cui si aggiunge il superminimo.
Sono le voci lorde che indicano premi, ore straordinarie, ferie godute, festività e malattia. I dati della previdenza sono nella colonna delle ritenute e comprendono imponibile e contributi Inps e Inail. I dati del fisco si trovano nella terza parte della busta paga e comprendono detrazioni e addizionali.