Un figlio che lavora è comunque considerato a carico quando non percepisce un reddito superiore a determinati limiti stabiliti dalla legge che sono di 4mila euro fino a 24 anni di età e di 2.840,51 dopo i 24 anni.
I figli sono considerati fiscalmente a carico secondo specifici criteri individuati dalla legge che hanno a che fare soprattutto con requisiti reddituali. E per i figli considerati fiscalmente a carico sono previste detrazioni per i genitori. Vediamo se e quando un figlio che lavora è considerato o meno a carico dei genitori.
Stando a quanto previsto dalle norme attualmente in vigore sui familiari fiscalmente a carico, i figli sono considerati a carico fino a quando non raggiugono una loro piena indipendenza economica che permette di vivere in piena autonomia. Ciò significa che un figlio che lavora teoricamente non dovrebbe essere più considerato a carico dei genitori perché avendo un lavoro significa che percepisce anche uno stipendio.
In realtà, non è sempre detto che un figlio che lavora non sia da considerare più a carico. Tutto, infatti, dipende dal reddito che percepisce. La legge fissa, infatti, limiti di reddito entro i quali i figli pur lavorando sono da considerare ancora a carico dei genitori.
Un figlio che lavora è considerato ancora a carico dei genitori, pur avendo una occupazione, se percepisce un reddito entro i seguenti limiti:
Inoltre, per essere considerato a carico dei genitori pur lavorando il figlio non deve necessariamente convivere con il genitore, visto che anche un figlio residente in altra abitazione o anche in un Paese estero può essere considerato fiscalmente a carico dei genitori.