Fino a che limite un testamento può cambiare eredità destinata per legge a figli, coniugi, parenti

Quote legittime per la successione come limiti al cambiamento di un testamento per eredità ai propri parenti: cosa prevedono leggi in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Fino a che limite un testamento può camb

Fino a che limite un testamento può cambiare eredità destinata per legge a figli, coniugi, parenti?

Secondo la legge italiana, sono previsti limiti alla successione di una eredità anche per testamento a figli, coniugi e parenti. Tali limiti sono rappresentati dalle cosiddette quote legittime, che rappresentano una percentuale di eredità spettante a tutti gli eredi legittimi della persona defunta in base al vincolo familiare e di parentela con il defunto stesso e che valgono anche se il defunto lascia testamento dividendo la sua eredità secondo il suo stesso volere.
 

Fino a che limite un testamento può cambiare eredità destinata per legge a figli, coniugi, parenti? La successione dell’eredità in Italia prevede una procedura specifica che deve essere seguita esclusivamente dagli eredi della persona defunta e secondo determinate regole, le stesse che sono prevista per la divisione dell’eredità di una persona defunta e sia in presenza di testamento che in assenza di testamento. Vediamo di seguito nel dettaglio quanto un testamento può cambiare l’eredità destinata agli eredi del defunto.

  • Quali sono i limiti entro i quali un testamento può cambiare eredità destinata a figli, coniugi, parenti
  • Quote legittime come limiti di un testamento a cambiare eredità destinata per figli, coniugi, parenti

Quali sono i limiti entro i quali un testamento può cambiare eredità destinata a figli, coniugi, parenti

Secondo la legge italiana, sono previsti limiti alla successione di una eredità per testamento a figli, coniugi e parenti. Tali limiti sono rappresentati dalle cosiddette quote legittime, che rappresentano una percentuale di eredità spettante a tutti gli eredi legittimi della persona defunta in base al vincolo familiare e di parentela con il defunto stesso e che valgono anche se il defunto lascia testamento dividendo la sua eredità secondo il suo stesso volere.

Le quote legittime servono per evitare che gli eredi cosiddetti legittimi vengano privati di parte di patrimonio o beni di cui avrebbero legittimo diritto. Dunque, sono proprio le percentuali fissate dalla legge delle quote legittime a rappresentare il limite di un testamento per cambiare l’eredità destinata a figli, coniugi e parenti.

Se, per esempio, una persona defunta lascia testamento lasciando tutti i suoi beni ad un’unica persona, la legge certamente interviene per dare ad ogni erede comunque la sua quota di eredità. E proprio le quote legittime sono il limite per cui non si può dare la propria eredità con testamento solo ed esclusivamente ad un figlio, parente o familiare.

Quote legittime come limiti di un testamento a cambiare eredità destinata per figli, coniugi, parenti

Secondo le leggi attuali, le quote legittime per la successione ereditaria tra coniuge e discendenti, cioè figli, nipoti in linea retta ossia figli dei figli e così via, e ascendenti, cioè genitori, nonni, bisnonni, ecc, sono le seguenti:

  • se la persona defunta lascia solo l’altro coniuge, spetta a lui la metà dell’eredità e la casa coniugale mentre l’altra metà dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se la persona defunta lascia coniuge e un figlio unico, un terzo dell’eredità e il diritto della casa spettano al coniuge superstite, un terzo dell’eredità va al figlio unico e un terzo dell’eredità è la quota del testamento disponibile da assegna dunque solo dopo aver tolto la quota spettante a coniuge e figlio;
  • se la persona defunta lascia coniuge e due o più figli, un quarto dell’eredità e il diritto della casa coniugale spettano al coniuge, metà dell’eredità deve essere divisa tra i figli in parti uguali e un quarto dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se al decesso del testatario manca il coniuge e in presenza di un figlio unico, al figlio spetta metà dell’eredità e l’altra metà dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se la persona defunta lascia coniuge e genitori e non ha figli, l’eredità spetta per metà al coniuge più il diritto della casa coniugale, un quarto dell’eredità va a genitori e altri ascendenti e un quarto dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se la persona defunta lascia solo i genitori, spetta a loro un terzo dell’eredità e due terzi dell’eredità sono di quota del testamento liberamente disponibile;
  • in assenza di figli e coniuge superstite del defunto e altri eredi, tutto il patrimonio spetta a fratelli e sorelle in parti uguali;
  • in assenza di figli e coniuge e di ascendenti e collaterali, l’eredità spetta anche ai parenti indiretti fino al sesto grado in base ai legami di parentela più prossimi, partendo cioè dagli zii, per arrivare ai parenti in terzo grado, cugini, parenti di quarto grado, ecc.