Giorni di riposo, i diritti dei lavoratori secondo CCNL e leggi 2022

Una eventuale deroga alle norme che disciplinano il riposo dei dipendenti non può prescindere dal rispetto della cadenza di un giorno di riposo ogni sei ore di lavoro.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Giorni di riposo, i diritti dei lavorato

Quali sono i diritti dei lavoratori sui giorni di riposo?

Dall'ora di inizio della prestazione lavorativa, il lavoratore ha diritto a un riposo giornaliero consecutivo pari a 11 ore ogni 24 ore.

Già la Costituzione italiana sancisce in maniera inequivocabile che il lavoratore ha diritto al riposo settimanale. Questa è la dimostrazione più chiara dell'importanza di questo istituto proprio ai fini della tutela delle condizioni fisiche e mentali del dipendente.

Il primo aspetto a cui prestare attenzione è proprio quello terminologico perché con periodo di riposo di intende qualsiasi periodo che non rientra nell'orario di lavoro. In tutti i casi ovvero indipendente dal Ccnl 2022 applicato, il riposo deve essere adeguato.

In pratica i lavoratori devono poter disporre di periodi di riposo regolari ovvero di durata sufficientemente lunga e continua per evitare che provochino lesioni a se stessi, ad altri lavoratori o a terzi per via della stanchezza, della fatica o di altri fattori legati alla mancanza di riposo. Approfondiamo quindi la questione del riposo anche tenendo conto degli ultimi aggiornamenti:

  • Quali sono i diritti dei lavoratori sui giorni di riposo
  • Leggi 2022 e Ccnl sui giorni di riposo per i lavoratori

Quali sono i diritti dei lavoratori sui giorni di riposo

Abbiamo accennato alla Costituzione italiana che prevede un passaggio specifico sui giorni di riposo. In realtà anche l'Unione europea interviene nella materia con una disposizione in cui precisa che per la determinazione del riposo giornaliero gli Stati membri prendono le misure necessarie affinché ogni lavoratore benefici, nel corso di ogni periodo di 24 ore, di un periodo minimo di riposo di 11 ore consecutive.

Si tratta della regola generale, secondo cui dall'ora di inizio della prestazione lavorativa, il lavoratore ha diritto a un riposo giornaliero consecutivo pari a 11 ore ogni 24 ore. Nel periodo di riposo non si conteggiano i riposi intermedi e le pause di lavoro di durata fino a 10 minuti e non maggiore di 2 ore tra l'inizio e la fine di ogni giornata di lavoro.

Non è affatto detto che riposo settimanale coincida con la domenica ovvero con il giorno per eccellenza in cui la maggior parte dei dipendenti tira il fiato. Può infatti essere concesso mediante turni per il personale interessato a modelli tecnico organizzativi di turnazione perché ci sono alcune attività che proprio nel fine settimane sono particolarmente attivi.

Tuttavia, come spiegato dalla Corte di Cassazione, il lavoratore ha diritto a un compenso per la gravosità del lavoro domenicale, da soddisfare con vantaggi e benefici di diversa natura previsti dalla contrattazione collettiva oppure con un supplemento di retribuzione o specifiche indennità.

Leggi 2022 e Ccnl sui giorni di riposo per i lavoratori

Il riposo minimo normale, quello di 11 ore ogni 24 ore, non può essere ridotto. Tuttavia per quanto riguarda le eccezioni in materia il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale ha stabilito che una eventuale deroga non può prescindere dal rispetto della cadenza di un giorno di riposo ogni sei ore di lavoro e alla base ci devono essere interessi apprezzabili.

Da una eccezione all'altra, la consecutività può essere derogata se l'attività è caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata oppure da regimi di reperibilità.

Entrando quindi nei dettagli della normativa che disciplina i giorni di riposo per i lavoratori subordinato - a tempo determinato o indeterminato - emergono altri aspetti particolare. In presenza di periodi di riposo che coincidono con un orario superiore o inferiore rispetto a quello normale, al lavoratore deve essere concessa la possibilità di spostamento ad altra data di un uguale incremento o riduzione della prestazione.

Le ore di aumento che presta e che non recupera vanno considerate ore di straordinario da compensare in base a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato. Una importante sentenza della Corte di Cassazione ha quindi sancito che le ore di lavoro prestate in un giorno destinato a riposo compensativo devono essere retribuite come straordinario feriale e non festivo, al netto di quanto eventualmente previsto nel Ccnl applicato.