Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, le lavoratrici assunte con contratto a tempo determinato hanno gli stessi diritti delle donne assunte con contratto di lavoro a tempo indeterminato e ciò significa che hanno diritto alla maternità obbligatoria per cinque mesi e alla relativa indennità di maternità.
I contratti di lavoro a tempo determinato 2023 prevedono le stesse norme previste per contratti a tempo di lavoro indeterminato dal Ccnl di riferimento. Limitatamente, infatti, al tempo determinato di assunzione del dipendente, le regole per retribuzione, orario di lavoro, eventuali straordinari, maturazione di ferie e permessi, malattia, versamento dei contributi previdenziali sono le stesse per gli assunti a tempo indeterminato. Quali sono le leggi in vigore per gravidanza e maternità in contratto a tempo determinato 2023?
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, le lavoratrici assunte con contratto a tempo determinato hanno gli stessi diritti delle donne assunte con contratto di lavoro a tempo indeterminato e ciò significa che hanno diritto alla maternità obbligatoria per cinque mesi e alla relativa indennità di maternità. Possono cioè astenersi dal lavoro per lo stesso periodo di tempo previsto per le lavoratrici assunte a tempo indeterminato, potendo scegliere di usufruire dei cinque mesi di astensione obbligatoria dal lavoro:
L’astensione dal lavoro in caso di gravidanza e maternità 2023 per le lavoratrici assunte con contratto a tempo determinato vale anche se il contratto a tempo determinato scade. Ricordiamo che un contratto a tempo determinato ha durata massima di 12 mesi che possono arrivare a 24 mesi ma esclusivamente in presenza di determinate condizioni.
Per quanto riguarda il capitolo retribuzione per la maternità di una donna lavoratrice assunta con contratto a tempo determinato 2023, durante il congedo di maternità obbligatorio, la lavoratrice ha diritto a percepire dall’Inps l'80% della sua retribuzione e l’unico limite previsto in tal senso è il tempo tra la data prevista del parto e la scadenza del contratto.
Se, infatti, sono trascorsi meno di 60 giorni tra la data di cessazione del contratto e l’astensione obbligatoria, l’indennità di maternità viene comunque erogata anche a cessazione del rapporto di lavoro; altrimenti la lavoratrice può decidere di posticipare il momento della maternità obbligatoria a un mese prima del parto e quattro mesi dopo la nascita del bambino, previa presentazione al datore di lavoro del certificato medico da parte del medico personale della donna che conferma la decisione volontaria della donna e che non sussistono rischi per il bambino.
Cosa prevede la normativa vigente per il congedo di maternitu00e0 delle lavoratrici con contratto di lavoro nel 2023: ferie e periodi di paga.