In caso di errori da parte del Caf riconducibile alla negligenza dell'operatore, il contribuente conserva il diritto alla richiesta del risarcimento del danno subito.
Verrebbe da dire che tutti possono sbagliare, per colpo o per dolo. Il punto è che alcuni errori si pagano più a caro prezzo rispetto ad altri. Pensiamo ad esempio a quelli fiscali, in cui tutti possono inciampare, compresi i Centri di assistenza fiscale ovvero i Caf.
Dal punto di vista legislativo, facciamo presente che i Caf tengono regolare registrazione di tutti i proventi e di tutte le spese, corredata dalla documentazione contabile; comunicano al Ministero del Lavoro il rendiconto dell’esercizio stesso e i nominativi dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo; forniscono i dati riassuntivi e statistici dell’attività assistenziale svolta nell’anno precedente, nonché quelli relativi alla struttura organizzativa in Italia e all'estero. Approfondiamo quindi:
Pratica sbagliata del Caf, quali sono i diritti el contribuente
Il Caf tra ritardi, mancate risposte e pratiche sbagliate
Succede quindi che in caso di errori da parte del Caf riconducibile alla negligenza dell'operatore, il contribuente conserva il diritto alla richiesta del risarcimento del danno subito. In termini pratici significa innanzitutto inviare una lettera di diffida con la richiesta di ristoro per il pregiudizio arrecato.
La realtà rivela che il Centro di assistenza fiscale è in genere propenso a raggiungere un accordo in quanto è di solito coperto da un'assicurazione.
In caso contrario ovvero quando il Caf non vuole pagare alcune risarcimento, il passo successivo è adire alle vie legali vere e proprie. Già, ma chi? Al giudice di pace se il valore del danno subito non è maggiore della soglia dii 5.000 euro, Altrimenti non resta altra strada percorribile che quella del tribunale.
I Caf esercitano l’attività di informazione, di assistenza e di tutela, anche con poteri di rappresentanza, a favore dei lavoratori dipendenti e autonomi, dei pensionati, dei singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato e dei loro superstiti e aventi causa, per il conseguimento in Italia e all’estero delle prestazioni di qualsiasi genere in materia di sicurezza sociale, di immigrazione e emigrazione, previste da leggi, regolamenti, statuti, contratti collettivi e altre fonti normative, erogate da amministrazioni e enti pubblici, da enti gestori di fondi di previdenza complementare o da Stati esteri nei confronti dei cittadini italiani o già in possesso della cittadinanza italiana, anche se residenti all’estero.
Quali possono essere gli errori per cui il Caf può finire nel mirino del contribuente? La lista è naturalmente molto lunga e in qualche modo comprende tutti quelli in cui può inciampare il contribuente stesso.
Qualche esempio? Il versamento sbagliato di tributi, imposte o tasse indipendentemente da quello che gli chiedete di fare. Il suggerimento di non andare in contenzioso se si rivela a posteriore un errore. La ritardata presentazione di dichiarazioni o comunicazioni. La presentazione omessa o in eccessivo ritardo. L'errata presentazione di dichiarazioni o comunicazioni. Il versamento ritardato di tributi, imposte o tasse. Il versamento omesso di tributi, imposte o tasse.
A norma di legge possono costituire gli istituti di patronato e di assistenza sociale le confederazioni e le associazioni nazionali di lavoratori che operano in modo continuativo da almeno tre anni; abbiano sedi proprie in almeno un terzo delle regioni e in un terzo delle province del territorio nazionale; dimostrino di possedere i mezzi finanziari e tecnici necessari per la costituzione e la gestione degli istituti di patronato e di assistenza sociale; perseguano finalità assistenziali.
Lo statuto dei Caf deve quindi indicare l'organizzazione promotrice; la denominazione dell’istituto; la sede legale; l'articolazione territoriale delle strutture e degli organi rappresentativi dell'istituto; gli organi di amministrazione e di controllo; le finalità e le funzioni dell'istituto; la gratuità delle prestazioni; la dotazione finanziaria e i mezzi economici.