I diritti di un dipendente con un contratto a termine secondo leggi 2022

Se c'è un aspetto sui l'attenzione del legislatore è stata massima è quella della durata dei contratti di lavoro a termine, da cui consegue il diritto del lavoratore all'assunzione.

Autore: Chiara Compagnucci
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I diritti di un dipendente con un contra

Dipendente con un contratto a termine, quali sono i diritti?

Il dipendente con un contratto a termine ha gli stessi diritti del lavoratore a tempo indeterminato. Non solo in riferimento alla retribuzione che gli spetta, sulla base di quanto fissato dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. Ma anche agli istituti correlati come il versamento dei contributi previdenziali, i permessi retribuiti, il Tfr e le ferie, da rapportare al tempo effettivo di lavoro.

La principale differenza tra un contratto a termine e un secondo a tempo indeterminato è la presenza dell'indicazione della data di fine del rapporto di lavoro. Sia il datore di lavoro e sia il dipendente devono essere perfettamente a conoscenza dei termini, da indicare nel contratto sottoscritto da entrambi.

Sebbene i principi cardine del contratto a termine sono rimasti immutati, già nel 2022 il legislatore ha introdotti alcune modifiche di rilievo. Approfondiamo in questo articolo:

  • Dipendente con un contratto a termine, quali diritti
  • Tempi, contratti e diritti dipendente a termine

Dipendente con un contratto a termine, quali diritti

Il dipendente con un contratto a termine ha gli stessi diritti del lavoratore a tempo indeterminato. Non solo in riferimento alla retribuzione che gli spetta, sulla base di quanto fissato dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. Ma anche agli istituti correlati come il versamento dei contributi previdenziali, i permessi retribuiti, il Tfr e le ferie, da rapportare al tempo effettivo di lavoro.

A differenza di quanto era previsto solo fino allo scorso anno, il dipendente a termine ha diritto all'inserimento della causale se il contratto supera i 12 mesi tra proroghe e rinnovi. Deve essere definita da esigenze temporanee e oggettive, estranee all'ordinaria attività, esigenze connesse a incrementi temporanei e non programmati, dell'attività ordinaria, esigenze sostitutive. Come vedremo meglio nel paragrafo successivo, la tempistica è una variabile importante.

La durata massima del contratto a termine è di 24 mesi di cui i primi 12 mesi senza causale e i successivi 12 mesi con la previsione della causale. Il dipendente con contratto a termine ha 180 giorni (anziché 120) per impugnare il contratto.

Il dipendente con un contratto a termine ha diritto a ricevere dal datore di lavoro una maggiorazione contributiva dell'1,40% sul primo contratto e dell'1,90% per ogni rinnovo. Restano ferme le ipotesi di esenzione dal contributo addizionale previsto dalla disciplina in vigore.

Tempi, contratti e diritti dipendente a termine

Se c'è un aspetto su cui l'attenzione del legislatore è stata massima è quella della durata dei contratti di lavoro a termine, da cui consegue il diritto del lavoratore all'assunzione a tempo indeterminato nel caso di mancato rispetto delle disposizioni. Ecco quindi che il primo contratto di lavoro a tempo determinato non deve essere superiore a 12 mesi e può essere stipulato senza causale.

Il rinnovo ovvero la stipula di un nuovo contratto con l'eventuale applicazione della pausa prima della ripartenza, richiede sempre la presenza della causale. Le proroghe, nei 24 mesi di durata massima complessiva, possono essere al massimo 4, al di là del numero dei contratti. Le proroghe dei primi 12 mesi non richiedono la causale, quelle effettuate dopo i primi 12 mesi richiedono la causale.

Sono esclusi dalle ultime novità sui diritti di un dipendente con un contratto a termine secondo leggi 2022 il personale artistico e tecnico delle fondazioni di produzione musicale per quanto riguarda la stipula di un contratto non superiore a 36 mesi e relativamente alla norma sulle proroghe e rinnovi e il personale accademico delle università. Ma ache il personale docente e Ata per il conferimento delle supplenze e con il personale sanitario, anche dirigente, del Servizio sanitario nazionale; i rapporti per l'esecuzione di speciali servizi di durata non superiore a 3 giorni, nel settore del turismo e dei pubblici esercizi, nei casi individuati dai contratti collettivi.

E infine i dirigenti, che non possono avere una durata superiore a 5 anni; i richiami in servizio del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; i rapporti di lavoro tra i datori di lavoro dell'agricoltura e gli operai a tempo determinato. Ricordiamo infine che il datore di lavoro può sì fare fronte all'assenza temporanea di un proprio dipendente attraverso l'assunzione di un lavoratore con contratto a tempo determinato. Ma i primi hanno il diritto alla conservazione del posto.