Per la Cassazione i messaggi audio su WhatsApp, Facebook, Instagram o altre chat valgono come prove nei processi. Ma sono è ammessa anche la testimonianza di chi li ha aperti e ascoltati.
Sempre più messaggi audio nella comunicazione tra le persone. E alcune volte sono tali ovvero minacciosi o offensivi da rappresentare una prova a sostegno delle accuse. Ma il punto è proprio questo: i vocali sono ammessi in un processo oppure no. Approfondiamolo in questo articolo:
Valgono come prove nei processi i messaggi audio o no
Arriva la trascrizione automatica dei messaggi WhatsApp
Già da tempo la giurisprudenza ha ammesso l'utilizzo delle immagini e dei messaggi testuali diffusi via WhatsApp, Facebook, Instagram o altre chat come prove nei processi. Per comprendere il trattamento riservato ai messaggi audio è stato necessario un altro intervento definitivo della Corte di Cassazione.
In particolare, i giudici sono stati chiamati a esprimersi sull'accettazione di un vocale che era stato cancellato dallo smartphone. Di conseguenza la sola prova presentata era l'ascolto delle parole del messaggio audio senza possibilità di riascolto. Per la Cassazione i messaggi audio su WhatsApp, Facebook, Instagram o altre chat valgono come prove nei processi. Ma sono è ammessa anche la testimonianza di chi li ha aperti e ascoltati.
WhatsApp sta sviluppando una nuova funzionalità per dispositivi Android e iOS che consentirebbe agli utenti di ascoltare facilmente i propri messaggi audio prima di inviarli al contatto. Questa è una delle numerose funzionalità attualmente in fase di test e che potrebbero essere rilasciate a breve. WhatsApp aveva una funzione simile per la revisione dei messaggi vocali, ma il metodo per abilitare la funzione era scomodo, come ad esempio navigare in una sezione diversa prima di inviare il messaggio vocale.
WhatsApp ha recentemente rilasciato una funzione che consente agli utenti di aumentare il ritmo con cui i messaggi audio vengono riprodotti a tre livelli: 1x, 1.5x e 2x. Il segno della velocità di riproduzione viene visualizzato accanto ai messaggi vocali, consentendo agli utenti di aumentare, ma non ridurre, la velocità di riproduzione dei messaggi vocali.
Nel prossimo futuro, la questione della validità del messaggi audio potrà essere risolta più facilmente. WhatsApp sta testando una nuova funzionalità che trascriverà automaticamente il contenuto dei messaggi vocali. La funzionalità dovrebbe arrivare nella versione beta di iPhone messenger. Sarà infatti inizialmente disponibile solo per gli utenti di iPhone in quanto deve utilizzare una tecnologia di riconoscimento vocale fornita da Apple, ovvero l'audio non verrà elaborato dai server WhatsApp o Facebook.
La funzione deve essere facoltativa, e chi sceglie la funzione deve concedere un nuovo permesso all'iPhone accettando che i dati per la trascrizione vengano inviati ad Apple. Secondo la società, le informazioni verranno utilizzate solo per elaborare la richiesta e migliorare i servizi di trascrizione e non possono essere utilizzate per identificare gli utenti. La risorsa sarà collocata in una sezione separata dell'applicazione, dove sarà possibile accedere all'audio e alla trascrizione dei messaggi vocali. La funzione deve trascrivere il discorso in una sorta di timeline e l'utente può controllare cosa è stato detto in ogni secondo dell'audio.
I messaggi trascritti verranno salvati nel database di WhatsApp, quindi non sarà necessario trascrivere lo stesso messaggio più di una volta, in quanto la trascrizione verrà salvata nell'applicazione per controllarla ogni volta che vuoi. Trattandosi di una funzionalità ancora in fase di sviluppo, non esiste una data per il rilascio della funzionalità in WhatsApp Beta per iPhone o nella versione stabile.
Inoltre, poiché utilizza una tecnologia messa a disposizione da Apple, non è sicuro che sarà disponibile per Android in futuro. Oggi WhatsApp viene utilizzato sia per lavoro che per uso personale e la nuova trascrizione dei messaggi vocali offrirà più opzioni agli utenti, soprattutto quando non sono in vena di digitare messaggi.