I lavoratori dipendenti e i pensionati che percepiscono redditi devono presentare la dichiarazione con il modello 730, lo strumento dichiarativo che consente di ottenere eventuali rimborsi fiscali direttamente nella busta paga o nella rata di pensione. I rimborsi vengono erogati generalmente a partire dal mese di luglio per i lavoratori dipendenti e da agosto o settembre per i pensionati. Ma una domanda comune è se questi importi restituiti siano soggetti a tassazione o debbano essere considerati come reddito imponibile.
I rimborsi IRPEF spettano ai lavoratori dipendenti e pensionati che, dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi, risultano aver versato più imposte del dovuto durante l'anno fiscale precedente. In seguito alla presentazione del modello 730, l'Agenzia delle Entrate procede con l'analisi della posizione fiscale del contribuente e, se emerge un credito, dispone la restituzione delle somme.
È importante sottolineare che l'Amministrazione finanziaria può effettuare controlli preventivi sui rimborsi prima dell'erogazione, specialmente nei seguenti casi:
In questi casi, il contribuente potrebbe ricevere una comunicazione di blocco temporaneo dei rimborsi in attesa della conclusione delle verifiche.
La normativa fiscale italiana stabilisce chiaramente che i rimborsi del 730 2025 non sono soggetti a tassazione. Questo principio vale sia per i rimborsi erogati tramite il datore di lavoro o l'ente pensionistico (sostituto d'imposta), sia per quelli accreditati direttamente sul conto corrente dall'Agenzia delle Entrate.
Per comprendere meglio questo concetto, è utile fare un esempio pratico: se dal calcolo risulta un rimborso spettante di 450 euro, tale sarà esattamente la somma riconosciuta al lavoratore o al pensionato, senza alcuna decurtazione fiscale. Questo perché il rimborso rappresenta la restituzione di somme già sottoposte a tassazione in precedenza e quindi non costituisce un nuovo reddito imponibile.
Ai fini delle operazioni di conguaglio relative al modello 730 2025, il datore di lavoro o l'ente pensionistico (il sostituto di imposta) deve:
È importante ricordare che non viene eseguito alcun versamento, sia esso di debito o di rimborso del credito, se l'importo che risulta dalla dichiarazione è uguale o inferiore a 12 euro. Questa soglia rappresenta un limite di rilevanza al di sotto del quale l'amministrazione finanziaria ritiene non economicamente vantaggioso procedere all'elaborazione del rimborso o alla richiesta del pagamento.
Le tempistiche di erogazione dei rimborsi variano in base alla data di presentazione della dichiarazione e alla presenza o meno di un sostituto d'imposta:
Come regola generale, i rimborsi fiscali ottenuti tramite il modello 730 non devono essere dichiarati l'anno successivo, poiché non costituiscono reddito imponibile. Esistono però alcune eccezioni che è importante conoscere:
Nel modello 730/2025 è confermata la possibilità di richiedere i rimborsi direttamente dall'Agenzia delle Entrate, anche in presenza di un sostituto d'imposta, barrando l'apposita casella "Nessun sostituto".
Questa opzione può essere scelta da:
In questi casi, nel riquadro "Dati del sostituto d'imposta che effettuerà il conguaglio" va barrata la casella "Mod. 730 dipendenti senza sostituto". Se dalla dichiarazione emerge un credito, il rimborso verrà erogato dall'Agenzia delle Entrate mentre, in caso di debito, il pagamento dovrà essere effettuato tramite modello F24.
L'Agenzia delle Entrate può effettuare tre tipi di controlli sulle dichiarazioni presentate:
In caso di esito negativo dei controlli, l'Agenzia notifica al contribuente un avviso di accertamento. A questo punto il contribuente può:
I rimborsi IRPEF ottenuti tramite il modello 730 non costituiscono reddito ai fini ISEE, poiché rappresentano la restituzione di imposte già pagate e non un nuovo reddito. Pertanto, non devono essere indicati nella dichiarazione sostitutiva unica (DSU) per il calcolo dell'ISEE.
Se il rimborso non viene erogato nei tempi previsti, è possibile:
Un caso particolare riguarda le spese per cui si è fruito della detrazione in un anno e che vengono rimborsate in un anno successivo. Per esempio, se nel 2024 vengono rimborsate spese mediche dedotte nella dichiarazione del 2023, il contribuente dovrà inserire tale importo nel quadro D del modello 730/2025.
Diverse sono invece le spese rimborsate nello stesso anno in cui sono state sostenute: in questo caso, il contribuente deve indicare nella dichiarazione solo l'importo rimasto effettivamente a suo carico, ossia la differenza tra la spesa sostenuta e quanto rimborsato.