Il Tfr è sempre garantito o può essere a rischio di pagamento in alcuni casi per leggi 2022

Quando e come il Tfr deve essere sempre pagato e modalità previsto: cosa stabiliscono leggi in vigore 2022 e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Il Tfr è sempre garantito o può essere a

Il Tfr è sempre garantito o può essere a rischio di pagamento in determinati casi?

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, il Trattamento di fine rapporto Tfr deve essere sempre garantito ai lavoratori che cessano un rapporto di lavoro, anche se di breve durata. Il Tfr deve, infatti, essere pagato ogni volta che cessa il rapporto di lavoro tra il dipendente e il datore di lavoro e può essere a rischio solo nel caso di prescrizione.

Il Tfr è sempre garantito o può essere a rischio di pagamento in determinati casi?  Il Tfr è il Trattamento di fine rapporto che ogni lavoratore dipendente matura presso lo stesso datore di lavoro. Si tratta di una somma di denaro che ogni anno viene accantonata per il lavoratore e che viene pagata solo nel momento in cui il rapporto di lavoro in corso termina. Vediamo se ci sono casi in cui il Tfr può non essere pagato. 

  • Tfr è sempre garantito o può essere a rischio pagamento?
  • Come avviene e quanto pagamento Tfr a lavoratori

Tfr è sempre garantito o può essere a rischio pagamento?

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, il Trattamento di fine rapporto Tfr deve essere sempre garantito ai lavoratori che cessano un rapporto di lavoro, anche se di breve durata. Il Tfr deve, infatti, essere pagato ogni volta che cessa il rapporto di lavoro tra il dipendente e il datore di lavoro e può essere a rischio solo nel caso di prescrizione.

Anche il Tfr ha per legge un tempo di prescrizione: il diritto al trattamento di fine rapporto si prescrive, infatti, in 5 anni dalla data dell'interruzione del rapporto di lavoro e se il dipendente non presenta richiesta di pagamento in questo periodo di tempo non potrà più ricevere i propri soldi. 
 

Come avviene e quanto pagamento Tfr a lavoratori

Assodato che il Tfr deve essere sempre pagato quando cessa un rapporto di lavoro, per qualsiasi motivi e qualsiasi sia stata la durata dello stesso, il pagamento del Tfr segue specifiche regole di calcolo e tempi precisi.

Per quanto riguarda il calcolo del Tfr che il lavoratore deve ricevere al momento della cessazione del lavoro, a meno che i contratti nazionali non prevedano diversamente, si deve considerare la retribuzione base comprendente tutti gli elementi retributivi, cioè stipendio, aumenti periodici di anzianità, superminimi, indennità e maggiorazione turni, straordinario fisso, valori convenzionali mensa, provvigioni, premi e partecipazioni, prestazioni retributive in natura, altre somme riconosciute e corrisposte a titolo non occasionale.

Il calcolo del Tfr per lavoratori che cessano un rapporto di lavoro avviene sommando una quota pari all’importo della retribuzione, dovuta per l’anno, per ogni anno di lavoro, divisa per il coefficiente 13,5. L’importo accumulato progressivamente viene rivalutato al 31 dicembre di ogni anno con un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’aumento dell’indice Istat dei prezzi al consumo (inflazione) rilevato per l’anno precedente.

Il risultato che si ottiene da tale operazione è lordo, perché comprende anche le tasse dovute. Per quanto riguarda poi i tempi di liquidazione del Tfr che ogni lavoratore matura, non sono uguali per tutti. Sono i contratti collettivi che stabiliscono il termine entro il quale il datore di lavoro deve versare il Tfr maturato. Se il contratto non riporta nulla in merito il lavoratore può pretendere il Tfr anche subito. 

Generalmente la liquidazione del Tfr al momento della cessazione del rapporto di lavoro avviene entro il giorno 15 del mese successivo a quello di cessazione del rapporto e può avvenire in un’unica soluzione ma anche a rate.