L’imponibile previdenziale Certificazione Unica CU (ex CUD) è stato introdotto nel sistema fiscale italiano nel 2015, per sostituire il vecchio modello CUD per i lavoratori dipendenti e assimilati e della vecchia certificazione dei compensi per autonomi.
Il modello di imponibile previdenziale CU (ex CUD) ha subito qualche variazione nel corso di questi ultimi anni che ha riguardato anche la denominazione. Da CUD, infatti, la denominazione si è trasformata in CU, cioè Certificazione Unica. Il CU (Ex CUD), dopo questa novità viene utilizzato da lavoratori dipendenti, liberi professionisti e pensionati per compilare gli appositi moduli in sede di dichiarazione dei redditi. Alla luce di queste prime indicazioni proviamo a capire cos’è e come si calcola l’importo finale della Certificazione Unica per la dichiarazione dei redditi.
Per prima cosa proviamo a capire qualcosa in più sul modello imponibile previdenziale CU (ex CUD). Cos’è? Il CU (ex CUD) serve a stabilire in maniera ufficiale a quanto ammonta il reddito percepito nell’anno precedente a quello della dichiarazione. Come abbiamo visto viene utilizzato da lavoratori dipendenti, autonomi e liberi professionisti e pensionati. Prima della riforma del 2015 il CU era chiamato CUD. Una novità che riguarda diversi aspetti. La nuova Certificazione Unica, dunque, viene utilizzata in queste occasioni:
Come funziona allora l’imponibile previdenziale CU (ex CUD)? Il nuovo modello per la Certificazione Unica viene predisposto dall’Agenzia delle Entrate ogni anno sia nella versione breve che nella versione normale. Questa operazione avviene entro il mese di gennaio, poi il modello passa nelle mani dei sostituti di imposta che in questo modo possono stabilire e certificare quali sono i redditi delle diverse categorie che utilizzano il CU (ex CUD) per fare la propria dichiarazione dei redditi. E quindi, una volta valutate le ritenute, i dati fiscali e altri parametri è possibile redigere il CU (ex CUD), ossia, la certificazione unica. Questa documentazione deve essere trasmessa dal sostituto d’imposta all’Agenzia delle Entrate per via telematica. La consegna del modello CUD 2017 al lavoratore, pensionato o autonomo, doveva avvenire, nel 2017, entro il trentuno marzo o entro dodici giorni dalla richiesta del dipendente in caso di cessazione del rapporto di lavoro.
L’imponibile previdenziale CU (Ex CUD) contiene, tra le altre novità, due nuove parti da compilare per potere ottenere poi, dopo gli appositi calcoli, il reddito sia dei lavoratori dipendenti che quelli che lavorano con una tipologia di contratto subordinato. Ecco perché è importante conoscere anche come si calcola per evitare errori. Anche perché l’entrata in vigore di alcune novità, che alcune istruzioni pubblicate dall’Agenzia delle Entrate provano a riassumere, hanno cambiato in alcuni aspetti le modalità di presentazione del documento con l’aggiunta di alcune sezioni che prima non esistevano.
Come per esempio il punto che riguarda i guadagni derivanti da premi di risultato, cioè quei premi prevosti per i lavoratori che hanno ottenuto dei particolari meriti e risultato sul lavoro. Questi redditi hanno usufruito dell’imposta sostitutiva Irpef agevolata del dieci per cento nel duemila e sedici. Questa agevolazione può valere per i lavoratori dipendenti a anche dei lavoratori che prestano la loro opera del settore privato, la cui dichiarazione dei redditi non superi i cinquanta mila euro. La Legge di Bilancio entrata in vigore per il 2017 prevedeva ancora altre novità per quel che riguarda le soglie per i premi di produttività. In questo caso, dunque, i premi produttività sono previsti, con l’agevolazione prevista sull’aliquota Irpef, per una platea di lavoratori più estesa.