A ricevere un assegno più basso saranno coloro che andranno in pensione dal primo gennaio 2022. Non sono coinvolti i pensionati prima di questa data. Gli assegni saranno ridotti perché i coefficienti di trasformazione del montante contributivo sono stati diminuiti. Le pensioni saranno più basse dallo 0,33% allo 0,72% in base alla tabella dell'età.
Gli importi per le pensioni nel 2022 saranno più bassi (anche se di poco) e non ci sarà bisogno di avviare alcun dibattito, in quanto la decisione è già operativa. I nuovi coefficienti di trasformazione del montante sono stati infatti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Tradotto in termini pratici significa che la quota contributiva degli assegni previdenziali sarà più bassa.
E non ci sarà bisogno di attendere molto per verificare le conseguenza di questo cambiamento perché la revisione al ribasso delle pensioni sarà operativa sin dal prossimo anno ovvero dal 2022.
Sono quindi tre gli elementi da prendere in considerazione per capire la portata di questo cambiamento e lo faremo pubblicando una tabella esplicativa su calcolo ed esempi degli importi delle pensioni più bassi ovvero chi è coinvolto.
I tre indicatori fondamentali sono l'età della pensione, il nuovo coefficiente di trasformazione dal 2022, così come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e la riduzione dell'importo rispetto al 2019 ovvero all'ultimo cambiamento introdotto nell'ordinamento previdenziale. Come si potrà notare, dal 2022, la differenza si riduce tra il 4,186% a 57 anni e il 6,466% a 71 anni. Vediamo tutto:
Le pensioni saranno più basse dal 2022 perché i coefficienti di trasformazione del montante contributivo sono stati ridotti.
A meno di interventi governativi, la revisione è su base triennale e a essere coinvolti non sono coloro che sono già pensionati o che accederanno al trattamento previdenziale il primo dicembre 2020. Ma solo le pensioni con decorrenza dal primo gennaio 2022.
Rinviando al paragrafo successivo per sapere a quanto ammonta al variazione in negativo dell'assegno previdenziale, succede che una dipendente pubblica di 67 anni con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e quindi con una quota contributiva dal primo gennaio 1996 e con un montante contributivo di circa 681.000 euro, si vede tagliata la pensione da 32mila euo a 31mila e 850 euro euro ovvero 150 euro in meno e così via
In ogni caso, come come confermato dal Ministero dell'Economia, nel 2022 non scatteranno nuovi adeguamenti dell'età della pensione legati all'aumento della speranza di vita.
Ad aiutarci a comprendere la situazione c'è la tabella pubblicata qui di seguito perché mette in correlazione i tre elementi più importanti ovvero l'età della pensione, il nuovo coefficiente di trasformazione dal 2022, così come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e la riduzione dell'importo rispetto al 2019 ovvero all'ultimo cambiamento introdotto nell'ordinamento previdenziale.