L'Imposta Municipale Unica (IMU) rappresenta uno dei principali tributi legati al possesso di immobili in Italia. Quando si verifica un caso di successione ereditaria, spesso sorgono dubbi su chi debba effettivamente versare questa imposta, specialmente quando l'immobile continua a essere abitato da un familiare come la madre, il fratello o la sorella del defunto.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede la normativa fiscale italiana per il 2025 e quali sono le responsabilità tributarie degli eredi.
L'IMU è l'imposta sul possesso degli immobili che deve essere obbligatoriamente versata da specifiche categorie di soggetti. Secondo la normativa vigente per il 2025, sono tenuti al pagamento:
È importante sottolineare che non sempre il proprietario formale coincide con il soggetto passivo dell'imposta, come vedremo nei casi specifici di immobili ereditati.
Nel caso specifico di un'abitazione ereditata a seguito della scomparsa del padre, dove la madre continua a risiedere, si applica una regola precisa. Secondo il codice civile italiano, al coniuge superstite spetta di diritto l'abitazione della casa adibita a residenza familiare.
Di conseguenza, quando i figli ereditano la proprietà dell'immobile ma la madre (coniuge superstite) continua ad abitarvi, gli eredi non sono tenuti al pagamento dell'IMU. L'imposta, infatti, grava interamente sulla madre in quanto titolare del diritto di abitazione, che la rende soggetto passivo dell'IMU a prescindere dalle quote di proprietà formalmente assegnate agli eredi.
Questo principio è stato confermato anche dalle più recenti interpretazioni normative e circolari dell'Agenzia delle Entrate per il 2025, che hanno chiarito come il diritto di abitazione prevalga sulla nuda proprietà ai fini dell'imposizione fiscale.
Se l'immobile ereditato costituisce l'abitazione principale per la madre (coniuge superstite), questa potrà beneficiare dell'esenzione IMU prevista per la prima casa, purché vi abbia stabilito sia la residenza anagrafica che la dimora abituale. Tale esenzione non si applica, anche per il 2025, agli immobili classificati nelle categorie catastali di lusso A/1, A/8 e A/9, per i quali è comunque prevista una detrazione di 200 euro.
La situazione cambia quando l'immobile ereditato è abitato da un fratello o una sorella del defunto. In questo caso, a differenza di quanto avviene per il coniuge, non esiste un diritto automatico di abitazione previsto dalla legge.
Se l'immobile viene ereditato da più persone e uno degli eredi (ad esempio un fratello o una sorella) continua ad abitarlo senza che sia stato costituito un diritto di usufrutto o di abitazione a suo favore, l'IMU dovrà essere pagata da tutti i comproprietari in base alle rispettive quote di possesso.
Nel 2025, il fratello o la sorella che abita l'immobile dovrà quindi versare la sua quota di IMU come gli altri eredi, a meno che non sia stato formalmente stabilito un diritto di usufrutto o di abitazione a suo favore mediante atto notarile.
Gli eredi diventano soggetti passivi dell'IMU per la casa ereditata nei seguenti casi:
In questi casi, per il 2025, ciascun erede dovrà versare l'IMU in proporzione alla propria quota di proprietà ereditata. È fondamentale che la dichiarazione di successione venga presentata correttamente e che le quote di proprietà siano chiaramente stabilite per determinare l'esatto ammontare dell'imposta dovuta da ciascun soggetto.
Per determinare l'importo dell'IMU 2025 da versare sulla casa ereditata, occorre seguire questi passaggi:
I principali coefficienti moltiplicatori per il 2025 sono:
È importante consultare le delibere comunali per il 2025, poiché ogni Comune può stabilire aliquote differenziate e prevedere specifiche agevolazioni o esenzioni per determinate categorie di immobili o contribuenti.
Quando una casa ereditata è in comproprietà tra più eredi, possono verificarsi situazioni complesse dal punto di vista fiscale. Per il 2025, è utile considerare i seguenti scenari:
Se solo uno degli eredi utilizza l'immobile come abitazione principale, stabilendovi residenza e dimora abituale, solo questo erede potrà beneficiare dell'esenzione IMU per la sua quota di proprietà. Gli altri comproprietari dovranno invece versare l'imposta per le rispettive quote.
Nel 2025, è prevista una riduzione del 50% della base imponibile IMU per le unità immobiliari concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori e figli) che le utilizzano come abitazione principale. Per usufruire di questa agevolazione è necessario che:
Il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all'immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale.
Gli eredi di un immobile devono prestare attenzione ad alcune scadenze e adempimenti specifici relativi all'IMU per il 2025:
In caso di eredità, la dichiarazione IMU è particolarmente importante perché consente di comunicare all'amministrazione comunale la nuova situazione proprietaria e l'eventuale presenza di un diritto di abitazione a favore del coniuge superstite.