Secondo le norme in vigore, il trapianto dei cappelli o i trattamenti anticaduta non sono mai gratis e nè rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale perché si tratta di operazioni considerate di nature estetica. Gli unici casi eccezionali in cui vengono riconosciuti i rimborsi sono se tali interventi si rendono necessari a causa di malattie o ustioni.
Il trapianto di cappelli o il trattamento anticaduta possono essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale? Sono sempre tante le persone che ricorrono a trattamenti anticaduta fino anche ai trapianti di capelli per rinfoltire la propria chioma.
I motivi possono essere dei più svariati. E spesso ci si chiede se si tratta di interventi che possono essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale. Cerchiamo di capire allora cosa prevedono le norme in vigore in merito.
Il trapianto dei capelli non è, generalmente, né gratis e nè rimborsato dal servizio sanitario nazionale.
Il rimborso non è previsto neppure dalle assicurazioni mediche perchè viene considerata un’operazione di natura estetica. Stesso discorso vale per i trattamenti anticaduta a cui si può ricorrere.
Secondo le norme in vigore, gli unici casi eccezionali in cui l’operazione di trapianto di capelli o i trattamenti anticaduta possono essere gratis o rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale sono quelli derivanti da malattie.
Il rimborso vale per, infatti, per i malati oncologici, per chi è stato colpito da ustioni o ha gravi cicatrici.
In questi casi, sono previsti i rimborsi, fino anche alla gratuità dell’operazione, perché non viene considerato un intervento estetico ma di chirurgia riparativa.
Anche i pazienti affetti da alopecia cicatriziale possono richiedere il rimborso dell’operazione al servizio sanitario nazionale.
Questa malattia distrugge il follicolo pilifero e il rimborso è giustificato dal fatto che l’operazione di trapianto sostituisce con una procedura medica i tessuti in via di guarigione.