La dinamica retributiva spesso non segue più rigidamente il livello di istruzione formale e in diversi ambiti si osserva come i diplomati possano percepire salari più elevati rispetto ai loro omologhi laureati, specie laddove il mercato premia l’esperienza pratica o la specializzazione tecnica offerta da percorsi di istruzione secondaria superiore.
Quando i diplomati superano i laureati nella retribuzione: tendenze attuali e fattori determinanti
La pubblicazione dei rapporti annuali di AlmaLaurea e ISTAT aggiornati al 2025 evidenzia uno scenario in cui il possesso di un titolo di laurea rimane un vantaggio in termini occupazionali medi, ma non garantisce necessariamente una retribuzione superiore al diploma in tutti i contesti. L’aumento degli stipendi per alcune categorie di diplomati è legato ad una serie di fattori:
- Settore produttivo e contratto collettivo nazionale: In alcuni rami, come i servizi ambientali, la logistica pubblica e alcune aree della pubblica amministrazione, il CCNL garantisce livelli di ingresso salariali che possono risultare superiori agli stipendi riservati a profili laureati in altri comparti.
- Scarsità di competenze specifiche: Per determinati lavori tecnici o artigianali, ad esempio idraulici, elettricisti, meccanici specializzati, informatici intermedi e operatori di macchinari, la domanda supera l’offerta di candidati qualificati, innalzando di conseguenza le proposte retributive anche in assenza della laurea.
- Stabilità e benefit nei contratti pubblici: Nel caso di agenti di polizia locale, collaboratori amministrativi e personale tecnico-specializzato della PA, il diploma permette l’accesso a concorsi che offrono stipendi di ingresso e progressioni di carriera attrattive rispetto ad alcuni percorsi accademici.
- Geografia ed esperienza: Il differenziale tra diplomati e laureati può invertire la tendenza a seconda della regione: nelle aree in cui l’offerta di lavoro è più bassa il diploma può rappresentare un vantaggio per posizioni con scarsità di professionisti.
Settori come la manutenzione tecnica e la pubblica utilità rimangono un riferimento importante per l’analisi di questa dinamica. Secondo dati ISTAT, alcuni profili di operatori tecnici con diploma arrivano a stipendi medi netti mensili tra i 1.700 e i 2.000 euro a inizio carriera, superando categorie di giovani laureati impiegati in settori umanistici e dell’istruzione.
Stipendi per diplomati
Il livello retributivo tra laureati e diplomati può variare anche sensibilmente a seconda del comparto. Prendendo a riferimento sia i dati di employer branding, sia gli aggiornamenti più recenti dei contratti collettivi, emerge che:
- Servizi ambientali: Operatori con diploma e contratto base possono iniziare con stipendi intorno a 1.300-1.400 euro netti al mese più indennità variabili, premi di produttività e benefit a seconda dell’anzianità.
- Polizia locale e pubblica amministrazione: Un agente di polizia locale assunto con diploma guadagna in media tra 1.500 e 1.900 euro netti mensili, con opportunità di avanzamento tramite concorsi interni. I collaboratori amministrativi possono percepire circa 1.300-1.800 euro netti, e i funzionari superano agevolmente i 2.000 euro.
- Settore sanitario e tecnico-specialistico: Professioni come OSS, infermieri, tecnici di laboratorio o operatori esperti in impianti industriali godono spesso di buste paga che, con il solo diploma tecnico-professionale e l’esperienza, possono eguagliare o superare quelle di laureati in discipline meno richieste dal mercato.
- Artigianato, edilizia e industria: Idraulici, fabbri, elettricisti e meccanici – se inseriti in aziende strutturate, spesso al Nord – possono ottenere retribuzioni mensili tra i 1.800 e i 2.200 euro netti, soprattutto se specializzati o con ruoli di responsabilità.
Nel settore privato, alcuni comparti dell’industria metalmeccanica, chimica e tecnologica valorizzano il percorso formativo tecnico superiore in quanto permette una rapida integrazione delle competenze senza il prolungamento dei tempi universitari.
Analisi dei settori dove una laurea non garantisce uno stipendio più alto
Sebbene il conseguimento di una laurea rimanga generalmente associato a prospettive di crescita sul lungo periodo e maggiori possibilità occupazionali, non tutti i titoli generano un vantaggio economico immediato sul mercato.
- Il tasso di occupazione per i laureati è superiore rispetto ai diplomati, in particolare nella fascia di età 25-34 anni (74,5% contro 43,4%), con un differenziale in aumento nelle aree settentrionali.
- La retribuzione per i neolaureati (primo e secondo livello) a un anno dal titolo si attesta su una media di 1.492-1.488 euro netti, in crescita rispetto all’anno precedente, ma soggetta a forti variazioni in base all’ambito disciplinare. Lauree in ambito medico-sanitario e ingegneria industriale/informatica offrono i differenziali positivi maggiori (+305 e +218 euro mensili medi rispetto a discipline giuridiche o psicologiche).
- Laureati in ambito umanistico, comunicazione, psicologia e giuridico risultano svantaggiati dal punto di vista retributivo, sia a inizio carriera che nei primi cinque anni, con medie di ingresso anche inferiori ai 1.300 euro, superati da tecnici e diplomati specializzati negli stessi anni di esperienza.
- Docenti di scuola, giornalisti, operatori socio-sanitari e impiegati nel sociale percepiscono stipendi sovrapponibili o inferiori ai diplomati tecnici impegnati in settori industriali o della sicurezza pubblica, anche dopo aver sostenuto percorsi formativi universitari e abilitazioni specifiche.
Le variabili che incidono sulla dinamica retributiva, competenze, esperienza e percorsi post-diploma
Da un esame statistico condotto sulle tabelle retributive e sulle strategie di assunzione del 2025, emerge che il titolo di studio non è più l’unico criterio di premialità salariale per i lavoratori. Fattori determinanti risultano:
- Esperienza professionale: L’anzianità lavorativa e la specializzazione tecnica incidono direttamente sulle progressioni salariali. In alcuni casi, i diplomati con anni di servizio e aggiornamento tramite corsi possono superare, anche abbondantemente, la retribuzione di laureati senza esperienza.
- Certificazioni e specializzazioni post-diploma: Frequentare corsi di abilitazione tecnica, master brevi, ITS o centri di formazione professionale consente ai diplomati di acquisire know-how richiesto dalle imprese, aumentando il proprio valore e le possibilità di avanzamento.
- Contrattualistica e benefit: La differenza tra tempo indeterminato e determinato, benefit accessori (bonus, indennità di rischio, indennità di turno), previdenza integrativa o flessibilità oraria può incidere fortemente sul pacchetto complessivo, a prescindere dal titolo accademico.
- Area geografica, settore e dimensioni dell’azienda: Le imprese situate nel Nord Italia o in grandi aree industriali offrono, in media, stipendi nettamente superiori a quelli del Sud e del Centro, a parità di mansione e anzianità. Inoltre, imprese con oltre 50 dipendenti risultano regolarmente più attrattive sul piano retributivo rispetto alle piccole imprese.
Esempi concreti nel 2025
Considerando un diplomato tecnico-specialistico assunto in una realtà industriale a Nord, con contratto a tempo indeterminato e 3 anni di esperienza, la retribuzione netta mensile può raggiungere 1.900-2.100 euro, mentre un laureato in discipline come lettere, scienze dell’educazione, comunicazione o psicologia, a inizio carriera, può percepire tra 1.300 e 1.450 euro.
Un approfondimento sulla busta paga media evidenzia che il differenziale va via via riducendosi man mano che il tempo dalla laurea aumenta e che le specializzazioni diventano più determinanti.
La posizione di alcuni diplomati, in presenza di benefit accessori e premi di produttività, può portare il reddito annuo a superare i 28.000 euro netti, valore su valori simili ottenibili da laureati a 3-4 anni dalla laurea in comparti non tecnici, con contratti a tempo determinato o part-time involontario.
Stipendio medio e inquadramenti: confronto tra diploma e laurea
I dati ISTAT 2025 riportano che, mediamente, un lavoratore con diploma di scuola superiore guadagna il 18,5% in più rispetto a chi si ferma alla scuola media, ma un laureato guadagna, mediamente, il 58,8% in più. Tuttavia, lo stipendio medio cambia in modo rilevante in funzione della mansione, dell’esperienza, della regione di assunzione e soprattutto del livello di specializzazione.
Le statistiche delle Pubbliche Amministrazioni segnalano che alcune figure di diplomati impiegati (ad es. funzionari tecnici o polizia municipale) partono con stipendi che possono superare i 1.700-1.900 euro netti mensili, importi superiori rispetto a figure laureate a inizio carriera nel settore scolastico o socio-educativo.
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