Stando a quanto previsto dalle norme attuali, il risarcimento per la morte di un genitore, un figlio o altro parente si può richiedere quando la morte sia stata causata da comportamento illecito di terzi, o quando crea danni e perdite economiche ai superstiti, o quando infligge sofferenze talmente grandi da provocare problemi di salute.
Quali sono i casi in cui se muore un genitore, figlio o altro parente posso chiedere risarcimento? Il risarcimento per la morte di un genitore, figlio o altro parente spetta, per legge, a coloro che sono riconosciuti come prossimi congiunti, e quindi coniugi, figli, genitori e fratelli, ma in realtà può essere richiesto anche da altri familiari o conviventi che non sono legati da un vincolo matrimoniale ma che hanno un rapporto affettivo molto stabile e duraturo da poter essere paragonato ad un matrimonio.
Non sempre, però, quando muore un genitore, un figlio o un altro parente si ha diritto a chiedere il risarcimento. Vediamo allora se muore un genitore, figlio o altro parente quando è possibile chiedere un risarcimento nel 2023.
Stando a quanto previsto dalle norme attualmente in vigore, è possibile chiedere un risarcimento quando muore un genitore, un figlio o altro parente quando la morte avviene a causa di terzi e quando si accerta la convivenza tra il defunto e l’eventuale parente che chiede il risarcimento.
Per la legge, infatti, la convivenza è il presupposto necessario per chiedere il risarcimento del danno da perdita del coniuge, figlio o altro parente ma secondo la Corte di Cassazione il risarcimento spetta solo se la morte del genitore, figlio o altro parente deriva dal comportamento illecito di terzi e colpisce in maniera particolare anche in virtù del forte legame esistente tra deceduto e chi vuole chiedere il risarcimento, non solo coniugi, figli, fratelli o genitori ma, per esempio, il risarcimento può essere richiesto anche da nipoti per la morte dei nonni con essi non conviventi, o dal coniuge anche legalmente separato, per il precedente e lungo rapporto affettivo vissuto con il coniuge defunto, così come da fidanzato convivente.
Il risarcimento del danno si può chiedere in diversi casi che sono:
Il risarcimento quando muore un genitore, figlio o altro parente tra genitori e fratelli non viene riconosciuto automaticamente e il congiunto deve dimostrare il danno subito. Spetta poi al giudice decidere se riconoscere, o meno, il risarcimento e calcolare l’importo da liquidare.
Il risarcimento nei casi di morte di un genitore, un figlio o altro parente si calcola considerando specifici criteri come:
Danno economico, danno alla salute, cattiva condotta di terzi: dove può essere richiesto il risarcimento in caso di morte di un genitore, figlio o familiare?