Quando si può aumentare stipendio o guadagni non versando più contributi pensione

Di solito non si può non versare i contributi se si lavora, ma ci sono dei casi particolari ed eccezioni nel 2022

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quando si può aumentare stipendio o guad

Quali sono i casi in cui si può smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando ancora?

Secondo quanto stabilito dalle leggi 2022 in vigore, non è possibile mai smettere di versare contributi per la pensione quando ancora si lavora perché lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, sia come dipendente e sia come lavoratore autonomo, prevede l’obbliga di versamento dei contributi previdenziali. L’unico caso eccezionale in cui si può smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando è quello dei liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’Inps ma solo se non fatturano nulla durante l’anno o comunque una somma molto minima.
 

In quali casi si possono smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando nel 2022? Le leggi sulle pensioni in Italia sono molto chiare, e anche rigide, e prevedono il raggiungimento di specifici requisiti per potersi collocare a riposo. 

Per andare, infatti, in pensione di vecchiaia si devono raggiungere 67 anni di età e maturare almeno 20 anni di contributi mentre per andare in pensione anticipata ordinaria bisogna maturare 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne e a prescindere dal requisito anagrafico. Per andare in pensione anticipata ordinaria basta, infatti, maturare il requisito contributivo previsto dalla legge. E diverse sono le tipologie di contributi che vengono considerate ai fini pensionistici a partire da quelli obbligatori. Vediamo allora se e quando si può smettere di versare i contributi se però ancora si lavora.

  • Smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando ancora è possibile o no?
  • Qual è l’eccezione in cui si può smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando

Smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando ancora è possibile o no?

Secondo quanto stabilito dalle leggi 2022 in vigore, non è possibile mai smettere di versare contributi per la pensione quando ancora si lavora perché lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, sia come dipendente e sia come lavoratore autonomo, prevede l’obbliga di versamento dei contributi previdenziali. 

Nel caso di lavoratori dipendenti, non si può, infatti, mai chiedere al datore di lavoro di smettere di versare i contributi anche nel caso in cui i 20 anni di contributi necessari per andare in pensione di vecchiaia siano stati maturati perché comunque fino al perfezionamento dei requisiti previsti, e cioè al contestuale raggiungimento dei 67 anni di età, non si può andare in pensione e quindi smettere di versare i contributi come previsto dalla legge.

Stesso discorso vale per i lavoratori autonomi liberi professionisti, per gli imprenditori o gli iscritti alla gestione commercianti: in tali casi, infatti, si devono sempre versare i contributi previdenziali quando ancora si lavora e calcolati proprio in base al guadagno derivante dall’attività svolta e per gli iscritti alla gestione commercianti sussiste addirittura l’obbligo di versare i contributi in misura minima pur se non guadagnano nulla durante l’anno.

Dunque, per riassumere, non si può smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando nel 2022 e anche se in alcuni casi si maturano i 20 anni di contributi richiesti per la pensione di vecchiaia ma mancano ancora anni per arrivare ai 67 anni di età richiesti proprio per la pensione di vecchiaia.

Qual è l’eccezione in cui si può smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando

L’unico caso eccezionale in cui si può smettere di versare contributi per la pensione pur lavorando è quello dei liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’Inps ma solo a patto di soddisfare specifiche condizioni.

La Gestione Separata Inps non prevede obbligo di versamento dei contributi in costanza di lavoro se si percepisce un reddito minimale e se il professionista non fattura, non deve versare alcun contributo.

Dunque, i liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’Inps devono versare i contributi per la pensione solo se guadagnano qualcosa, in caso contrario, cioè pur lavorando ma senza guadagnare nulla, possono non versare i contributi.

Più che smettere di versare i contributi per la pensione, ai liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’Inps è concessa la possibilità di non pagare nulla nei casi di mancato guadagno come misura di aiuto per la mancata fatturazione.