In quali casi si può non pagare le tasse per sopravvivenza e conseguenze per leggi 2022-2023

La regola generale è nota: anche se molti contribuenti italiani non riescono a pagare le imposte entro le scadenze, l'Agenzia delle entrate pretende comunque il pagamento.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
In quali casi si può non pagare le tasse

Pagare le tasse è un obbligo di legge da cui nessuno è esente. O meglio, il sistema fiscale è progressivo e ciascun contribuente è chiamato a partecipare in base al proprio reddito. Ma si sia, la vita e il lavoro sono carichi di imprevisti e ci si può trovare nella complicatissima situazione di non avere più denaro per il versamento delle imposte.

Ci domandiamo quindi se e in quali casi un contribuente può non pagare le tasse. Lo può fare per la sopravvivenza ovvero perché è costretto a scegliere se corrispondere quanto dovuto al fisco oppure disporre della liquidità per le spese necessarie di tutti i giorni? Approfondiamo i dettagli sulla base di quanto previsto dalla legislazione fiscale vigente e più precisamente:

  • Non pagare le tasse per sopravvivenza, quando è possibile

  • Leggi 2022-2023 sul mancato pagamento delle tasse

Non pagare le tasse per sopravvivenza, quando è possibile

La regola generale è nota: anche se molti contribuenti italiani non riescono a pagare le imposte entro le scadenze, l'Agenzia delle entrate pretende comunque il pagamento di quanto dovuto. A cui aggiungere le maggiorazioni previste per il ritardo. Dopodiché, se il pagamento delle tasse è completamente omesso, scatta l'evasione fiscale con tanto di sanzioni amministrative. Quindi, superato il limite di imposte non versate, il contribuente commette un reato tributario con tanto di conseguenze in ambito penale.

Di fatto, il contribuente che non paga le tasse è considerato un debitore dello Stato fino a quando non si mettere in regola ovvero fino alla sua morte. Dopodiché l'onere passa nelle mani degli eredi che possono comunque rinunciare all'eredità.

Dinanzi a una situazione di questo tipo era inevitabile l'interessamento dei giudici e in particolare della Corte di Cassazione. Ebbene, richiamando una decisione della Corte di Giustizia europea, ha riconosciuto l'imprevedibilità e inevitabilità di alcune circostanza che giustificherebbero l'impossibilità del contribuente nel pagare le tasse. Si possono allora non pagare le tasse per sopravvivenza nel caso di una causa di forza maggiore.

Si tratta di quell'evento imprevedibile, eccezionale e straordinario, che si verifica per cause non imputabili al debitore e rende impossibile l'adempimento della prestazione alla quale è obbligato, in questo caso il pagamento delle tasse. Tuttavia, ed è questo l'aspetto a cui prestare attenzione, questa norma si riferisce alle sanzioni in quanto resta l'obbligo di pagare le tasse dovute appena sarà possibile.

Leggi 2022-2023 sul mancato pagamento delle tasse

La difficoltà a pagare le tasse non va allora sempre ricondotta all'assenza di buona volontà, ma alla mancanza di soldi per portare a termine l'operazione. A norma di legge, il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo(4) è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile.

Decisioni giurisprudenziali alla mano, si parla di forza maggiore nel caso di eventi anomali verificatisi al di fuori della sfera di controllo del contribuente debitore, e che pertanto non possono essergli imputato. O per quanto riguarda l'obbligo dell'interessato di prevedere questi eventi, con la dovuta ragionevolezza e nei limiti del possibile-

Il mancato pagamento delle tasse non prevede conseguenze di tipo penale. Si parla di dichiarazione infedele con imposta evasa superiore ai 150.000 euro e se i redditi dichiarati superano il 10% del totale o i 3 milioni di euro. Di dichiarazione omessa se non si presenta la dichiarazione Iva e 770 il reato penale si verifica quando l'imposta evasa è superiore a 50.000 euro. Di omesso versamento Iva e ritenute certificate per un debito superiore ai 250.000 euro.