In quali casi si può perdere l'assegno di invalidità secondo le leggi 2022 aggiornate

Perdita dei requisiti, richiesta indennità di disoccupazione: quali sono i casi in cui si perde l’assegno di invalidità e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
In quali casi si può perdere l'assegno d

Quali sono i casi in cui si può perdere l’assegno di invalidità?

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, chi percepisce l'assegno di invalidità non è detto che lo abbia per sempre.  Possono, infatti, verificarsi casi di incompatibilità dell'assegno con altre misure o di perdita dei requisiti per averlo, per cui scatta la revoca dell'assegno di invalidità stesso al beneficiario. La revoca dell’assegno di invalidità può, per esempio, avvenire anche per perdita dei requisiti necessari per l’accesso, disoccupazione e richiesta di indennità di disoccupazione, perché l’assegno di invalidità è incompatibile con altre misure di sostegno al reddito, raggiungimento dell’età pensionabile.

In quali casi l’assegno di invalidità si può perdere? Tornato compatibile con la possibilità di lavorare per disabili entro un limite di reddito annuo di 5.000 euro, l'assegno di invalidità è una prestazione erogata dall’Inps su apposita domanda ai lavoratori la cui capacità lavorativa risulta ridotta a meno di un terzo a causa di un’accertata infermità di natura fisica o mentale. 

Per ricevere l’assegno di invalidità è necessario, dunque, soddisfare specifiche condizioni e requisiti e ci sono casi in cui, pur essendo erogato, può essere poi revocato. Vediamo quali sono. 

  • Assegno di invalidità cosa prevedono leggi in vigore
  • Casi in cui assegno di invalidità si può perdere

Assegno di invalidità cosa prevedono leggi in vigore

Prima di entrare nello specifico dei casi in cui si può perdere l’assegno di invalidità, è bene prima capire cosa prevedono le leggi in vigore su tale prestazione. L’assegno di invalidità è una misura spettante ai lavoratori dipendenti, autonomi (tra cui, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri), iscritti ad alcuni fondi pensione sostitutivi ed integrativi dell’assicurazione generale obbligatoria e lavoratori parasubordinati, che non riguarda, però, i dipendenti del settore pubblico, e che viene erogato direttamente dall’Inps.

I requisiti necessari da soddisfare per avere accesso all’assegno di invalidità sono:

  • riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo a causa di infermità o difetto fisico o mentale;
  • aver versato un minimo di 260 contributi settimanali, pari a 5 anni di contribuzione e assicurazione, di cui almeno 156 settimane (3 anni) nel quinquennio antecedente la presentazione della domanda. 

Ai fini della richiesta dell’assegno di invalidità, non è richiesta la cessazione dell’attività lavorativa. Una volta verificati i requisiti e approvata la domanda da parte dell’Inps, l’assegno di invalidità viene erogato per una durata di 3 anni, al termine dei quali è possibile rinnovare la propria richiesta, presentando nuova domanda. 

Dopo tre riconoscimenti consecutivi, la prestazione si rinnova automaticamente, ma l’Inps ha facoltà di procedere a verifiche e controlli della sussistenza dei requisiti in qualsiasi momento. Per quanto riguarda l'importo dell'assegno di invalidità, viene calcolato in base ai contributi effettivamente versati dai singoli lavoratori. 

Casi in cui assegno di invalidità si può perdere

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, chi percepisce l'assegno di invalidità non è detto che lo abbia per sempre. 

Possono, infatti, verificarsi casi di incompatibilità dell'assegno con altre misure o di perdita dei requisiti per averlo, per cui scatta la revoca dell'assegno di invalidità stesso al beneficiario.

Stando alle leggi attuali, i casi in cui si può perdere l’assegno di invalidità sono i seguenti:

  • perdita dei requisiti necessari per l’accesso;
  • disoccupazione e richiesta di indennità di disoccupazione, perché l’assegno di invalidità è incompatibile con altre misure di sostegno al reddito, per cui se si resta senza lavoro bisogna scegliere tra l’una o l’altra prestazione; 
  • raggiungimento dell’età pensionabile, quando l'assegno ordinario di invalidità si perde e si trasforma d'ufficio in pensione di vecchiaia.