I lavoratori con contratto a tempo determinato che perdono involontariamente il lavoro hanno a diritto a presentare domanda di indennità di disoccupazione Naspi, in quanto si tratta di una forma di lavoro subordinato, purchè in possesso dei requisiti richiesti.
I lavoratori che firmano un contratto a tempo determinato sano che la certezza lavorativa è data fino al momento di cessazione del rapporto di lavoro, a meno che il contratto a tempo determinato non venga trasformato in contratto di lavoro a tempo determinato. Cosa succede quando un contratto di lavoro a tempo determinato si esaurisce? Quali aiuti vi sono per chi resta senza occupazione una volta terminato il contratto a tempo determinato?
I lavoratori con contratto a tempo determinato che perdono involontariamente il lavoro hanno a diritto a presentare domanda di indennità di disoccupazione Naspi, in quanto si tratta di una forma di lavoro subordinato. Tuttavia, è bene specificare che bisogna essere in possesso di determinati requisiti per poter richiedere l’indennità di disoccupazione all’Inps. In particolare, per poter fare richiesta di Naspi bisogna:
Dunque, quando il rapporto di lavoro con contratto a tempo determinato cessa, il lavoratore può chiedere la Naspi perché la cessazione del lavoro a tempo determinato rappresenta una perdita involontaria del lavoro ed è bene specificare che possono accedere alla indennità di disoccupazione i lavoratori con contratto a tempo determinato sia a tempo pieno sia part time
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Ciò che cambia sono importo e durata dell’assegno di disoccupazione, precisando che per i lavoratori con contratto a tempo determinato valgono le stesse regole di calcolo dell’importo valide per la Naspi.
L’importo della Naspi si calcola seguendo i seguenti passaggi:
Se il risultato che si ottiene è pari o inferiore a 1.208,15 euro, l’indennità di disoccupazione che viene erogata è pari al 75% della cifra, mentre se è superiore a 1.208,15 euro l’importo da corrispondere è pari al 75% della cifra più il 25% della differenza tra l’imponibile e i 1.208,15 euro.
In ogni caso, l’importo della Naspi non può mai essere superiore ai 1.314,30 euro mensili e di riduce del 3% al mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese.
Se, dunque, il presupposto per avere la Naspi sia per lavoratori con contratto a tempo determinato che altre categorie di beneficiari è la perdita involontaria del lavoro, quindi per licenziamento anche per giusta causa, per risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, o anche per dimissioni ma presentate solo per giusta causa, per esempio per mobbing o stalking, o per mancato pagamento dello stipendio per un lungo periodo continuativo, ecc, non possono avere l’indennità di disoccupazione i lavoratori con contratto a tempo determinato che presentano le dimissioni volontariamente (non per giusta causa).
Ne deriva che se si decide di lasciare il lavoro per scelta propria, non si può avere accesso alla Naspi e chiuso il rapporto di lavoro si resta senza aiuti.
Tra gli aiuti per chi termina un lavoro con contratto a tempo determinato anche il reddito di cittadinanza. Chi, infatti, cessa un lavoro a tempo determinato e soddisfa i requisiti specifici per poter fare domanda di reddito di cittadinanza può richiederlo.
Per richiedere il reddito di cittadinanza bisogna:
Tuttavia, precisiamo anche che, al contrario, chi percepisce il reddito di cittadinanza e viene assunto a tempo determinato, perde il reddito di cittadinanza ma solo per la durata del contratto di lavoro, mentre il beneficio decade del tutto se si supera il valore del reddito familiare richiesto.