Infortuni sul lavoro, diritti dei lavoratori in base tipologie di contratti nel 2022

L'infortunio sul lavoro è una delle circostanze più preoccupanti per datore e lavoratore. Ma quali sono i diritti garantiti a cui il dipendente può fare riferimento?

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Infortuni sul lavoro, diritti dei lavora

Quali sono i diritti dei lavoratori in caso di infortunio?

Nel caso di infortunio sul lavoro, il dipendente ha diritto al risarcimento ovvero una indennità giornaliera per l'inabilità temporanea assoluta o una rendita per l'inabilità permanente. Ma non è il solo.

Quando si parla di infortuni sul lavoro, di diritti dei lavoratori e di come gestire queste situazioni occorre fare riferimento al Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato. Sono numerosi e riconducibili ai macrosettori Agricoltura, Chimici, Meccanici, Tessili, Alimentaristi, Edilizia, Legno e Arredamento, Poligrafici E Spettacolo, Distribuzione, Terziario e Servizi, Trasporti, Credito e Assicurazioni, Aziende Di Servizi, Istruzione, Sanità, Assistenza, Cultura, Enti e Sindacati. Approfondiamo meglio in questo articolo:

  • Diritti dei lavoratori in caso di infortunio

  • Responsabilità nel caso di infortunio sul lavoro

Diritti dei lavoratori in caso di infortunio

Affinché si possa parlare di infortunio sul lavoro è fondamentale che si verifiche una causa violenta con un'azione che provoca danno all'organismo del lavoratore e non è straordinaria bensì ordinaria ovvero in occasione dello svolgimento dell'attività di tutti i giorni.

Dopodiché entra in gioco il requisito della inabilità che può essere permanente assoluta con infortunio che determina l'impossibilità completa a lavorare, permanente parziale con diminuzione oltre il 10% della capacità lavorativa, temporanea assoluta con infortunio che impedisca totalmente per più di tre giorni di svolgere il proprio lavoro.

Infine è richiesta la cosiddetta occasione di lavoro. In pratica non basta che l'infortunio si verifichi durante il lavoro ma per il lavoro, ma devono essere presenti situazioni ricollegabili all'attività lavorativa e fattori propri del lavoratore così come elementi dell'apparato produttivo. In buona sostanza è richiesto un legame diretto tra l'attività lavorativa e l'infortunio.

Nel caso di infortunio sul lavoro, il dipendente ha diritto al risarcimento ovvero una indennità giornaliera per l'inabilità temporanea assoluta o una rendita per l'inabilità permanente. Più esattamente, il datore di lavoro corrisponde l'importo dal giorno dell'infortunio e fino al quarto giorno. La cifra è pari al 100% per il giorno dell'incidente e al 60% per i 3 giorni successivi. Quindi l'Inail che paga il 60% dello stipendio medio giornaliero fino al 90esimo giorno e il 75% della retribuzione dal 91esimo giorno fino al definitivo ritorno in sede del dipendente.

Il lavoratore ha il diritto di non rispettare alcun obbligo di reperibilità da parte di chi ha subito un infortunio sul lavoro. In pratica non deve rimanere in casa sulla base delle fasce di reperibilità, quelle in cui il medico dell'Inps può controllare le condizioni di salute. Per i lavoratori privati vanno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 mentre per i lavoratori pubblici dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato e domenica inclusi.

Responsabilità nel caso di infortunio sul lavoro

Se il lavoratore subisce infortuni sul lavoro o malattie professionali, il datore di lavoro ne è responsabile.

Ecco quindi l'obbligo di adottare una lunga serie di provvedimenti per la tutela della sicurezza dei dipendenti: le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio; l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici; la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti; l’organizzazione del lavoro in base ai principi ergonomici; l'eliminazione e la riduzione dei rischi; la programmazione della prevenzione; l’uso di segnali di avvertimento; l’informazione e la formazione; la valutazione dei rischi; il controllo sanitario. Naturalmente da assumere in base alla situazione concreta.

Secondo la Corte di Cassazione, cade la responsabilità del datore se il comportamento del lavoratore assuma caratteri di abnormità, inopinabilità e esorbitanza, necessariamente riferiti al procedimento lavorativo tipico e alle direttive ricevute, in modo da porsi quale causa esclusiva dell’evento.