Infortunio sul lavoro 2022, quanto viene pagato. Calcolo in busta paga ed esempi

Un ruolo centrale viene ricoperto dall'Inail perché si occupa della gestione dell'assicurazione (obbligatoria) contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Infortunio sul lavoro 2022, quanto viene

Quanto viene pagato un infortunio sul lavoro?

Il datore di lavoro paga il 100% per il giorno dell'incidente e il 60% per i 3 giorni successivi. Dopodiché l'Inail paga il 60% dello stipendio medio giornaliero fino al 90esimo giorno e il 75% della retribuzione dal 91esimo giorno fino al definitivo ritorno in sede del dipendente. Ma ci sono alcune importanti particolarità.

L'elenco delle norme che disciplinano l'infortuno sul lavoro 2022 è molto lungo e comprende anche la disciplina del pagamento. Si comincia dalla Costituzione italiana che garantisce a tutti i cittadini il diritto alla salute sul luogo di lavoro.

Un ruolo centrale viene ricoperto dall'Inail, l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, perché si occupa della gestione dell'assicurazione (obbligatoria) contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. In termini concreti significa che il lavoratore assicurato viene tutelato in caso di infortunio con agevolazioni economiche e sanitarie.

Prima di sapere quanto viene pagato e come viene calcolato in busta paga è però fondamentale capire cos'è l'infortunio sul lavoro.

A norma di legge rientrano in questa definizione tutti gli incidenti accaduto per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata o la morte o un'inabilità permanente al lavoro (assoluta o parziale) oppure temporanea (ma solo assoluta) che comporta l'impossibilità di recarsi al lavoro per oltre tre giorni. Vediamo quindi

  • Quanto viene pagato infortunio sul lavoro 2022
  • Infortunio sul lavoro 2022, esempi e calcolo in busta paga

Quanto viene pagato infortunio sul lavoro 2022

Sono tre i concetti fondamentali alla base dell'infortunio sul lavoro. E solo se si verificano tutti e tre si ha diritto al pagamento. Il primo è quello di causa violenta che si determina con un'azione che provoca danno all'organismo del lavoratore e non è straordinaria bensì ordinaria ovvero in occasione dello svolgimento dell'attività di tutti i giorni.

Il secondo, altrettanto importante, è quello di inabilità che può essere permanente assoluta con infortunio che determina l'impossibilità completa a lavorare, permanente parziale con diminuzione oltre il 10% della capacità lavorativa, temporanea assoluta con infortunio che impedisca totalmente per più di tre giorni di svolgere il proprio lavoro. Il terzo fondamentale concetto che viene spesso sottovalutato è quello dell'occasione di lavoro.

Vuol dire che non basta che l'infortunio si verifichi durante il lavoro ma per il lavoro. Devono quindi essere presenti situazioni ricollegabili all'attività lavorativa e fattori propri del lavoratore così come elementi dell'apparato produttivo.

In pratica è indispensabile che sia un legame diretto tra l'attività lavorativa e l'infortunio. Solo a questo punto scatta il risarcimento per il lavoratore ovvero un'indennità giornaliera per l'inabilità temporanea assoluta o una rendita per l'inabilità permanente.

La disciplina sul pagamento e la tutela per l'infortunio sul lavoro segue il criterio temporale e tira in ballo sia l'Inail e sia il datore di lavoro. Più precisamente spetta a quest'ultimo corrispondere l'importo dal giorno dell'infortunio e fino al quarto giorno.

La cifra è pari al 100% per il giorno dell'incidente e al 60% per i 3 giorni successivi. Dopodiché entra in gioco l'Inail che paga il 60% dello stipendio medio giornaliero fino al 90esimo giorno e il 75% della retribuzione dal 91esimo giorno fino al definitivo ritorno in sede del dipendente.

Infortunio sul lavoro 2022, esempi e calcolo in busta paga

A questo punto diventa interessante comprendere il concetto di stipendio medio giornaliero ai fini del calcolo in busta paga. Datore di lavoro e Inail prendono infatti in considerazione quanto percepito nei 15 giorni immediatamente precedenti l'infortunio sul lavoro.

Spetta quindi dal datore presentare la denuncia all'Inail entro 2 giorni dal ricevimento del primo certificato medico che attesta l'evento e la durata di inabilità per prognosi superiore ai 3 giorni. Nel caso di infortunio giudicato guaribile in 3 giorni, il conteggio dei 2 giorni inizia dal quarto di convalescenza del lavoratore.

Da parte sua, il lavoratore ha l'obbligo di comunicazione immediata al datore di ogni tipo di infortunio sul lavoro, anche quelli di modesta entità. In caso contrario l'Inail non riconosce l'indennità temporanea per i giorni precedenti alla tardiva comunicazione.