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Infortunio sul lavoro 2025, quanto viene pagato. Calcolo in busta paga ed esempi

Quanto viene pagato un infortunio sul lavoro nel 2025: calcolo in busta paga, percentuali INAIL ed esempi pratici per capire i propri diritti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Infortunio sul lavoro 2025, quanto viene

La gestione dell'infortunio sul lavoro rappresenta un aspetto essenziale della tutela dei lavoratori in Italia. Il sistema prevede un meccanismo di indennizzi ben definito che coinvolge sia il datore di lavoro che l'INAIL. Vediamo nel dettaglio come funziona il pagamento dell'infortunio sul lavoro nel 2025, con particolare attenzione al calcolo in busta paga e a esempi pratici.

Cos'è l'infortunio sul lavoro secondo la normativa

Prima di analizzare gli aspetti economici, è necessario comprendere cosa si intenda per infortunio sul lavoro. Secondo la normativa vigente, rientrano in questa definizione tutti gli incidenti avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, che abbiano provocato:

  • La morte del lavoratore
  • Un'inabilità permanente al lavoro (assoluta o parziale)
  • Un'inabilità temporanea assoluta che comporti l'impossibilità di recarsi al lavoro per più di tre giorni

Tre sono i requisiti indispensabili per il riconoscimento dell'infortunio sul lavoro:

  1. Causa violenta: un'azione che provoca danno all'organismo del lavoratore durante lo svolgimento dell'attività lavorativa ordinaria
  2. Inabilità: che può essere permanente (assoluta o parziale con diminuzione oltre il 10% della capacità lavorativa) o temporanea assoluta (per più di tre giorni)
  3. Occasione di lavoro: non è sufficiente che l'infortunio si verifichi durante l'orario lavorativo, ma deve esistere un nesso causale diretto tra l'attività svolta e l'incidente

Solo quando tutti questi elementi sono presenti, il lavoratore ha diritto al trattamento economico previsto dalla legge.

Indennità economica per infortunio sul lavoro nel 2025

Il sistema di pagamento per l'infortunio sul lavoro nel 2025 segue un criterio temporale che coinvolge sia il datore di lavoro che l'INAIL. Ecco come viene strutturato:

Periodo a carico del datore di lavoro

Nei primi giorni dopo l'infortunio, la responsabilità economica ricade sul datore di lavoro:

  • Giorno dell'infortunio: pagamento del 100% della retribuzione giornaliera
  • Dal 2° al 4° giorno: pagamento del 60% della retribuzione giornaliera (periodo di carenza)

È importante sottolineare che i contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) possono prevedere condizioni più favorevoli, con percentuali di pagamento superiori rispetto a quelle minime stabilite dalla legge.

Periodo a carico dell'INAIL

A partire dal quarto giorno successivo all'infortunio, l'onere del pagamento passa all'INAIL:

  • Dal 4° al 90° giorno: indennità pari al 60% dello stipendio medio giornaliero
  • Dal 91° giorno fino alla guarigione clinica: indennità aumentata al 75% dello stipendio medio giornaliero

Questa progressione nell'indennità riflette il principio di maggiore tutela per infortuni di lunga durata, riconoscendo il crescente disagio economico che può derivare da un'assenza prolungata dal lavoro.

Calcolo dell'indennità in busta paga, come funziona

Per determinare l'importo dell'indennità, è necessario calcolare lo stipendio medio giornaliero del lavoratore. Questo calcolo si basa sulla retribuzione percepita nei 15 giorni immediatamente precedenti l'infortunio sul lavoro.

La formula per il calcolo è la seguente:

Stipendio medio giornaliero = Retribuzione lorda dei 15 giorni precedenti ÷ Giorni lavorativi effettivi nel periodo

Su questa base vengono poi applicate le percentuali previste (60% o 75%) per determinare l'importo dell'indennità giornaliera.

Elementi inclusi nel calcolo della retribuzione

Nel computo della retribuzione di riferimento vengono considerati:

  • Stipendio base
  • Indennità fisse mensili
  • Ratei di mensilità aggiuntive (tredicesima, quattordicesima)
  • Compensi per lavoro straordinario abituale
  • Altri elementi fissi della retribuzione

È importante notare che alcuni elementi variabili o occasionali potrebbero non essere inclusi nel calcolo.

Esempi pratici di calcolo dell'indennità per infortunio

Per comprendere meglio come funziona il sistema, vediamo alcuni esempi concreti di calcolo dell'indennità per infortunio sul lavoro nel 2025.

Esempio 1: Infortunio di breve durata

Consideriamo il caso di un operaio con retribuzione lorda mensile di 1.800 euro (circa 90 euro al giorno per 20 giorni lavorativi):

  • Giorno dell'infortunio: 90 euro (100% a carico del datore)
  • Dal 2° al 3° giorno: 54 euro al giorno (60% a carico del datore)
  • Dal 4° al 15° giorno (guarigione): 54 euro al giorno (60% a carico dell'INAIL)

In questo caso, l'indennità totale per i 15 giorni di assenza ammonterebbe a circa 810 euro.

Esempio 2: Infortunio di lunga durata

Per un impiegato con retribuzione lorda mensile di 2.200 euro (circa 110 euro al giorno):

  • Giorno dell'infortunio: 110 euro (100% a carico del datore)
  • Dal 2° al 3° giorno: 66 euro al giorno (60% a carico del datore)
  • Dal 4° al 90° giorno: 66 euro al giorno (60% a carico dell'INAIL)
  • Dal 91° al 120° giorno (guarigione): 82,5 euro al giorno (75% a carico dell'INAIL)

L'indennità totale per i 120 giorni di assenza ammonterebbe a circa 7.975 euro.

Procedure e obblighi per il riconoscimento dell'infortunio

Per beneficiare dell'indennità per infortunio sul lavoro, è necessario seguire precise procedure amministrative:

Obblighi del lavoratore

Il lavoratore ha l'obbligo di comunicare immediatamente al datore di lavoro qualsiasi infortunio subito, anche se di lieve entità. Questa comunicazione è fondamentale per avviare la procedura di riconoscimento. In caso di comunicazione tardiva, l'INAIL non riconoscerà l'indennità per i giorni precedenti alla segnalazione.

Dopo l'infortunio, il lavoratore deve:

  1. Recarsi al pronto soccorso o dal medico per ottenere il primo certificato medico
  2. Fornire al datore di lavoro gli estremi del certificato medico
  3. Seguire le prescrizioni mediche e sottoporsi alle visite di controllo

Obblighi del datore di lavoro

Il datore di lavoro ha l'obbligo di presentare la denuncia all'INAIL entro 2 giorni dal ricevimento del primo certificato medico che attesta l'infortunio con prognosi superiore ai 3 giorni. Nel caso di infortunio inizialmente giudicato guaribile entro 3 giorni, ma che poi si protrae oltre, il conteggio dei 2 giorni inizia dal quarto giorno di convalescenza del lavoratore.

Nella denuncia devono essere indicati:

  • Dati anagrafici del lavoratore
  • Descrizione dettagliata dell'infortunio
  • Retribuzione percepita dal lavoratore
  • Certificato medico di primo soccorso

La mancata o tardiva denuncia può comportare sanzioni amministrative per il datore di lavoro.

Particolarità e casi speciali nel pagamento degli infortuni

Esistono alcune situazioni particolari che possono influenzare il pagamento dell'indennità per infortunio sul lavoro nel 2025:

Infortunio in itinere

L'infortunio in itinere è quello che avviene durante il normale tragitto casa-lavoro o lavoro-casa. Per essere riconosciuto come infortunio sul lavoro deve rispettare specifici requisiti:

  • Percorso normale e ragionevole tra abitazione e luogo di lavoro
  • Assenza di interruzioni o deviazioni per motivi personali
  • Utilizzo di mezzi di trasporto necessari e adeguati

In caso di riconoscimento, il trattamento economico è identico a quello previsto per gli infortuni avvenuti sul luogo di lavoro.

Integrazione dell'indennità da parte del datore di lavoro

Molti CCNL prevedono che il datore di lavoro integri l'indennità INAIL fino a raggiungere il 100% della retribuzione normale. Questa integrazione è particolarmente importante per i lavoratori, poiché consente di mantenere invariato il livello di reddito nonostante l'infortunio.

Ad esempio, nel CCNL Metalmeccanici, il datore di lavoro è tenuto a integrare l'indennità INAIL fino al raggiungimento della retribuzione netta che il lavoratore avrebbe percepito se avesse lavorato.

Massimali e minimali INAIL per il 2025

L'INAIL stabilisce annualmente i limiti minimi e massimi di retribuzione su cui calcolare l'indennità. Per il 2025, questi limiti sono stati aggiornati per tenere conto dell'andamento dell'inflazione.

L'indennità non può essere calcolata su una retribuzione giornaliera inferiore al minimale stabilito, anche se il lavoratore percepisce effettivamente una retribuzione inferiore. Allo stesso modo, esiste un tetto massimo oltre il quale l'indennità non aumenta ulteriormente.

Tutele aggiuntive previste dall'INAIL

Oltre all'indennità economica, l'INAIL offre ai lavoratori infortunati una serie di tutele aggiuntive:

  • Prestazioni sanitarie: visite specialistiche, esami diagnostici, cure riabilitative
  • Protesi e ausili: fornitura e riparazione di dispositivi necessari in caso di menomazioni
  • Reinserimento lavorativo: programmi di formazione e riqualificazione professionale
  • Rendita per inabilità permanente: in caso di postumi permanenti superiori al 16%

Queste prestazioni integrative sono fondamentali per garantire non solo il sostegno economico durante l'assenza dal lavoro, ma anche il recupero fisico e il reinserimento professionale del lavoratore infortunato.

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