Stando a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, l’Inps può chiedere la restituzione degli importi di assegno sociale tutti o in parte quando il soggetto percipiente perde i requisiti per beneficiarne o lo ha indebitamente percepito e viene emesso apposito provvedimento che certifica la perdita di condizioni e requisiti previsti dalla legge per l’accesso al beneficio e a meno che non sussista la buona fede del beneficiario e il pagamento indebito è stato eseguito non per colpa del beneficiario.
L'assegno sociale è una prestazione assistenziale erogata dall’Inps erogata ai cittadini che hanno compiuto 67 anni di età (requisito anagrafico richiesto per andare in pensione di vecchiaia), hanno residenza stabile e continuativa in Italia per almeno 10 anni nel territorio italiano e un reddito non superiore a 5.989,59 euro annui (5.953,87 euro per il 2022), se il richiedente non è coniugato, e non superiore a 11.979,19 euro annui (11.907,74 euro per il 2022), se il richiedente è coniugato.
Nella generalità dei casi, le prestazioni erogate dall’Inps non devono essere restituite, ma esistono casi in cui l’Inps può richiedere indietro importi indebitamente percepiti dai soggetti beneficiari degli stessi. Vediamo di seguito quali sono i casi 2022 previsti in cui l’Inps può richiedere indietro gli importi dell’assegno sociale tutti o in parte?
Stando a quanto stabilito dalle norme attualmente in vigore, l’Inps può richiedere indietro gli importi dell'assegno sociale tutti o una parte in presenza di particolari e specifiche condizioni. I casi in cui l’Istituto di Previdenza può richiedere indietro gli importi di assegno sociale sono quelli in cui il beneficiario ha indebitamente percepito la prestazione assistenziale.
In particolare, come stabilito dalla Corte di Cassazione, l’Inps può chiedere la restituzione degli importi di assegno sociale tutti o in parte quando il soggetto percipiente perde i requisiti per beneficiarne o lo ha indebitamente percepito e viene emesso apposito provvedimento che certifica la perdita di condizioni e requisiti previsti dalla legge per l’accesso al beneficio e a meno che non sussista la buona fede del beneficiario e il pagamento indebito è stato eseguito non per colpa del beneficiario.
L'Inps non può, invece, richiedere indietro gli importi dell'assegno sociale, anche se indebitamente pagato, quando la prestazione è stata pagata al soggetto per errore dello stesso Istituto e se continua a sussistere il legittimo affidamento del soggetto beneficiario della prestazione.