Le principali conseguenze per i lavoratori soggetti a mancati rinnovi dei contratti sono soprattutto (chiaramente) economiche: mancano gli aumenti degli stipendi che avrebbero dovuto esserci e che oggi non rappresentano solo un aumento di una cifra ma una possibilità di adeguamento all'attuale stile di vita. Le spese aumentano, i costi dell’energia aumentano, l’inflazione sale e salgono i costi mentre gli stipendi restano fermi, facendo perdere così ai lavoratori potere d'acquisto. Senza rinnovo di contratti e aumenti di stipendi fermi, infatti, i lavoratori hanno meno possibilità di spendere e dare, di conseguenza, nuovo impulso all'economia.
Da contratto metalmeccanici, a contratto delle Forze dell'Ordine, della Scuola, della Sanità, del commercio, e non solo: sono diversi, e tanti, i contratti nazionali Ccnl che sono scaduti ma ancora in attesa di rinnovo, mentre altri sono stati rinnovati e firmati ufficialmente ma le novità previste devono ancora essere effettivamente riconosciute ai lavoratori.
Il mancato rinnovo di alcuni contratti nazionali Ccnl scaduti e il mancato riconoscimento delle novità approvate e firmate, per quelli ufficialmente già rinnovati, hanno diverse conseguenze, e importanti, per i lavoratori. Vediamo nel dettaglio quali sono le conseguenze per i lavoratori a causa dei mancati rinnovi dei contratti.
Stando a quanto previsto da leggi in vigore e Ccnl, i contratti nazionali di lavoro Ccnl devono essere rinnovati ogni tre anni più o meno. Ad oggi molti contratti sono scaduti e non rinnovati, e già da molto tempo, basti pensare al contratto della Scuola su tutti, e discussioni e trattative continuano senza trovare ancora un accordo e 'lasciando indietro' i lavoratori.
Altri contratti, come quello delle Forze dell'Ordine, sono stati rinnovati e firmati ma non ancora ufficialmente in vigore con le loro novità e anche questo ritardo ha conseguenze per i lavoratori.
Le principali conseguenze per i lavoratori a causa dei mancati rinnovi dei contratti sono soprattutto (chiaramente) economiche: mancano gli aumenti degli stipendi che avrebbero dovuto esserci e che oggi non rappresentano solo un aumento di una cifra ma una possibilità di adeguamento all'attuale stile di vita.
Le spese aumentano, i costi dell’energia aumentano, l’inflazione sale e salgono i costi mentre gli stipendi restano fermi, facendo perdere così ai lavoratori potere d'acquisto. Senza rinnovo di contratti e aumenti di stipendi fermi, infatti, i lavoratori hanno meno possibilità di spendere e dare, di conseguenza, nuovo impulso all'economia.
Il problema è, però, che se si rinnovano i contratti in base all’Ipca (l’indice dell’inflazione depurato dai bene energetici), come previsto dal Patto della fabbrica, gli aumenti salariali risulterebbero più bassi di quelli richiesti per la spesa. Bisognerebbe rivedere i parametri di riferimento del patto della fabbrica in modo da raggiungere un adeguamento e ma anche riuscire a detassare gli aumenti contrattuali, il che significherebbe per i lavoratori avere aumenti maggiori.
Se le conseguenze economiche per i lavoratori, soprattutto di determinati ambiti e settori, sono piuttosto importanti, c’è da dire che altrettanto importanti diritti sono riconosciuti ai lavoratori i cui Ccnl di lavoro sono scaduti da tempo e per cui si attendono rinnovi.
Stando, infatti, a quanto previsto dalle norme in vigore, per la maggior parte dei contratti scaduti, i lavoratori hanno diritto non solo a percepire i dovuti aumenti retributivi ma anche arretrati e indennità prevista per mancato rinnovo contrattuale. Si tratta di somme aggiuntive agli aumenti di stipendi che rappresentano certamente una buona notizia per i lavoratori.
D’altro canto, però, poche sono le novità sul fronte welfare per diversi contratti nazionali Ccnl. Non sono, infatti, previste per tutti nuove misure welfare o revisione e miglioramento delle stesse.