Stando a quanto spiegato da una circolare Inps, la maternità viene conteggiata ai fini dell'accesso all’indennità di disoccupazione Naspi se avvenuta nel corso del rapporto di lavoro in essere. Ciò significa che se il congedo di maternità è stato fruito in costanza di rapporto di lavoro, allora lo stesso periodo è utile ai fini dei mesi Naspi e quindi delle 13 settimane necessarie per maturare il diritto all'indennità di disoccupazione.
Il periodo della maternità a lavoro, il cosiddetto congedo di maternità, è un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro della durata di 5 mesi, generalmente 2 mesi prima della data presunta del parto e 3 successivi, ma che si possono dividere anche in un mese prima del parte 4 dopo o fruire di tutti e 5 i mesi di maternità previsti dopo il parto, fermo restando la certificazione del medico che attesta la possibilità per la lavoratrice di continuare a lavorare fino alla fine della gravidanza senza alcun problema.
Il periodo di astensione obbligatoria per maternità è coperto dal versamento dei contributi figurativi erogati dall’Inps e per cui deve essere presentata esplicita domanda allo stesso Istituto da parte della lavoratrice, allegandovi autocertificazione della gravidanza. Ma ciò che ci si chiede è se il periodo di congedo di maternità viene conteggiato per la maturazione dei mesi di Naspi?
Stando a quanto spiegato da una circolare Inps, la maternità viene conteggiata ai fini dell'accesso all’indennità di disoccupazione Naspi se avvenuta nel corso del rapporto di lavoro in essere. Ciò significa che se il congedo di maternità è stato fruito in costanza di rapporto di lavoro, allora lo stesso periodo è utile ai fini dei mesi Naspi e quindi delle 13 settimane necessarie per maturare il diritto all'indennità di disoccupazione.
La maternità ai fini dell’accesso alla Naspi viene considerata perché, per legge, ai fini del calcolo delle 13 settimane di contributi necessari nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione rientrano anche i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria se all’inizio dell’evento di maternità è stata già versata o dovuta contribuzione.
Per fare domanda per avere la Naspi 2022 per la disoccupazione bisogna soddisfare precisi requisiti, sia contributivi che lavorativi, che sono, in particolare, i seguenti:
L’Inps chiarisce che lo stato di disoccupazione deve essere involontario, per cui sono escluse dalla possibilità di accedere alla Naspi, a prescindere dal periodo di maternità, le lavoratrici il cui rapporto di lavoro sia cessato per dimissioni volontarie (le dimissioni per giusta causa sono ammesse ai fini Naspi).