Stando a quanto stabilito dalle norme in vigore, non è previsto alcun esplicito divieto dalla legge di pagare un amministratore di condominio in contanti, il consiglio è sempre quello di effettuare pagamenti con strumenti tracciabili, come bonifici o assegni, che permettono di tenere sempre controllo e dimostrare i pagamenti effettivamente avvenuti.
L’amministratore di condominio è colui che si occupa della gestione di un singolo condominio, o anche più condomini, sia da un punto di vista fiscale ed economico e sia per quanto riguarda la gestione dei rapporti tra condomini stessi e per diventare amministratore di condominio bisogna soddisfare determinati requisiti.
L’amministratore di condominio viene nominato dall'assemblea condominiale che ha il compito non solo di nominare l’amministratore di condominio ma anche compenso ed eventuale rinnovo, o revoca, dell’incarico. Vediamo di seguito quali sono i compensi generalmente previsti per gli amministratori di condomino e se un amministratore di condominio può essere pagato in contanti o è vietato.
Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, non esiste un compenso fisso per gli amministratori di condominio. Lo stipendio di un amministratore di condominio, che non è quasi mai inferiore ai mille-1500 euro anche per i condomini più piccoli, si calcola, infatti, in base al numero delle unità immobiliari ed è previsto un costo maggiore per unità abitative e uffici e un costo minore per box auto, cantine e posti macchina.
La cifra esatta del compenso per un amministratore di condominio viene poi stabilita dall’assemblea di condominio di anno in anno in base all’eventuale rinnovo dell'incarico ma, come stabilito dal Codice Civile, tocca innanzitutto all’amministratore specificare il compenso per il suo lavoro al momento della nomina e a ogni suo rinnovo.
Stando a quanto previsto dalle norme in vigore nel 2022, non è per legge vietato pagare un amministratore di condominio in contanti né relativamente al suo compenso e né per le quote condominiali.
Non vi è alcun divieto per l'amministratore di incassare le quote condominiali in contanti, ma, di fatto, pagare le proprie quote condominiali in contanti è quasi impossibile considerando l'obbligo di tutti i pagamenti di passare dal conto corrente condominiale.
Meglio, dunque, pagare con assegni e bonifici, strumenti di pagamenti che permettono la tracciabilità di pagamento del singolo proprietario verso il condominio e del condominio verso i fornitori. Stesso discorso vale per il pagamento di un amministratore di condominio: pagare il suo compenso in contanti è sempre un rischio, sia per lui e sia per i condomini nel caso di possibili eventuali controversie o contestazioni.
Per riassumere, dunque, pur non essendo fatto esplicito divieto dalla legge di pagare un amministratore di condominio in contanti, il consiglio è sempre quello di effettuare pagamenti con strumenti tracciabili, come bonifici o assegni, che permettono di tenere sempre controllo e dimostrare i pagamenti effettivamente avvenuti.