Anche il settore agricolo come ogni altro settore occupazionale è regolato da norme e regole disciplinate da un relativo CCNL che riporta livelli, mansioni, stipendi e regole per usufruire di ferie e permessi, nonché relative ad assunzioni ed eventuali periodi di prova.
Quali sono le regole e le norme previste dal contratto nazionale del lavoro agricoltura? Le ultime notizie confermano come, nonostante una crisi economica e occupazionale ancora perdurante nel nostro Paese, il settore dell’agricoltura sembra al momento l’unico che, negli ultimi 10 anni, è riuscito a mantenersi stabile sia per livelli occupazionali, con oltre un milione di lavoratori, sia per risultati.
Sono anche diminuiti gli infortuni sul lavoro in questo settore, soprattutto nelle grandi aziende, confermando come il settore agricolo sia diventato più professionale e in grado di offrire occupazioni più stabili, garantendo anche iniziative di welfare aziendale e di attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. Ma quali sono le regole e le norme previste dal contratto del settore agricolo?
L’assunzione dei lavoratori agricoli può avvenire a tempo indeterminato o a tempo determinato e solitamente l’assunzione a tempo determinato con contratto di lavoro a termine avviene per lavori di breve durata, stagionali o a carattere saltuario; o per la sostituzione di operai assenti per cui vige il diritto alla conservazione del posto; o per fasi lavorative nell’anno, con l’assicurazione di un’occupazione minima superiore a 100 giornate annue, nell’arco di 12 mesi dalla data di assunzione o di durata superiore a 180 giornate di effettivo lavoro nell'ambito di un unico rapporto di lavoro continuativo.
Stando a quanto previsto dal CCNL agricolo, i lavoratori agricoli sono classificati in base ad aree professionali che sono:
Per quanto riguarda livelli e stipendi dei lavoratori agricoli variano in base, chiaramente, ai livelli e le mansioni: per l’Area 1a lo stipendio minimo è di 1.250 euro, per l’Area 2a lo stipendio è di 1.140 euro, per l’Area 3a lo stipendio è di 850 euro per tutti con qualche aumento deciso dalle novità del 2018 del Contratto Collettivo Nazionale dell’Agricoltura.
Al pari dei lavoratori di cooperative e consorzi agricoli, anche i lavoratori con CCNL agricolo hanno diritto a percepire la tredicesima, che viene corrisposta solitamente alla fine dell’anno, nel mese di dicembre, e alla quattordicesima, che viene corrisposta solitamente ad aprile ed è pari alla retribuzione totale mensile ordinaria.
Il lavoratore agricolo assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato è soggetto ad un periodo di prova che è di:
Se il periodo di prova viene superato allora il rapporto di lavoro va avanti.
I contratti agricoli prevedono una durata della prestazione di 39 ore settimanali pari a ore 6,30 giornaliere ed è previsto un riposo settimanale di 24 ore consecutive, solitamente in coincidenza con la domenica.
Nei casi di lavoro straordinario si ha diritto alle seguenti maggiorazioni:
Per quanto riguarda le ferie, i lavoratori agricoli regolarmente assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato hanno diritto ad un periodo di ferie retribuito pari a 26 giornate lavorative per ogni anno di servizio prestato presso la stessa azienda.
I permessi retribuiti sono di 220 ore nell’arco di un triennio e sono previsti:
Il contratto agricoltura prevede il versamento della copertura assicurativa in caso di malattia, infortunio, o maternità. Durante il periodo di malattia e infortunio, il lavoratore agricolo ha diritto a conservare il posto di lavoro per un anno dal verificarsi dell’evento di malattia e il pagamento dovuto viene versato dall’Inps tramite datore di lavoro, mentre nel caso di infortunio sul lavoro, l’indennità viene riconosciuta dall’Inail.