Lavorare nella pubblica amministrazione è una chimera per moltissimi ma accedervi non è poi così tanto semplice: spesso, infatti, è necessario sostenere concorsi cui partecipano decine di migliaia di persone e la selezione è piuttosto rigida. Vi sono, però, anche casi in cui è possibile entrare a far parte della pubblica amministrazione senza necessità di sostenere alcun colloquio.
L’assunzione dei dipendenti della pubblica amministrazione è regolata dalla contrattazione collettiva di settore e il lavoro presso la pubblica amministrazione è caratterizzato da rapporto lavorativo disciplinato dal contratto collettivo nazionale di lavoro e il decreto Madia ha introdotto novità per quanto riguarda il lavoro nella pubblica amministrazione modificando sistema di reclutamento del personale; modalità concorsuali; responsabilità disciplinare e disciplina del lavoro flessibile. Novità previste anche per quanto riguarda le visite fiscali nei casi di malattia.
Le modalità di reclutamento del personale pubblico dipendono da ogni amministrazione in base allo specifico piano triennale dei fabbisogni ma in generale, ad eccezione di pochissimi casi, alla pubblica amministrazione si accede tramite concorso pubblico.
I concorsi vengono banditi con scadenza temporale determinata in base alle esigenze di assunzione della P.A. di riferimento e una volta uscito il bando che contiene tutte le caratteristiche del ruolo da svolgere, i requisiti necessari per partecipare al concorso, termine di presentazione della domanda di partecipazione e date in cui si svolerà il concorso stesso, si può procedere alla propria iscrizione.
I concorsi pubblici si svolgono solitamente per esami e titoli, prevedono prove scritte e orali e anche una prova selettiva nel caso in cui il numero dei candidati sia di gran lunga superiore ai posti effettivamente disponibili.
Al termine delle prove, tra punteggi conseguiti e valutazione dei titoli, viene stilata una graduatoria di merito. Dopo le recenti modifiche, una volta vinto il concorso, si procede con il contratto di assunzione individuale, e non più con un atto di nomina, ed è previsto un periodo di prova, la cui durata è stabilita dal contratto collettivo. I concorsi pubblici sono la strada principale per entrare a far parte della P.A.
Se, come detto, la strada principale per iniziare a lavorare nella pubblica amministrazione è quella segnata dai concorsi pubblici, vi sono dei casi eccezionali in cui si può accedere alla P.A. senza necessità di sostenere alcun concorso. L’alternativa ai concorsi pubblici è, infatti, rappresentata dal sistema di avviamento degli iscritti negli elenchi anagrafici, subentrati alle liste di collocamento, e dalle assunzioni obbligatorie degli appartenenti alle categorie protette, una volta verificata prima, chiaramente, la compatibilità della persona con il ruolo da occupare.
Se nel prospetto annuale informativo dell’amministrazione pubblica, che come tutti i datori di lavoro deve obbligatoriamente inserire nel loro personale disabili, risulta la scopertura della quota di riserva, l’ente entro 60 giorni deve comunicare la copertura sul sito Ministero del Lavoro, riportando in essa come e quando ha intenzione di assumere personale appartenente alle categorie protette.
Solo nel caso di impieghi per cui è richiesto il solo requisito della scuola dell’obbligo, l’assunzione può avvenire senza concorso, tramite richiesta di avviamento degli iscritti negli elenchi anagrafici, in tutti gli altri casi, cioè per ruoli che richiedono l’aver conseguito dal diploma di scuola media secondaria, allora bisognerà fare un concorso.
E’ possibile non sostenere alcun concorso per lavorare nella pubblica amministrazione anche nel caso in cui l’amministrazione pubblica, nonostante l’obbligo, non assume e allora i centri per l’impiego, prima invitano la determinata P.A. ad adempiere alle assunzioni previste entro 30 giorni, e se ciò non avviene avviano automaticamente il collocamento obbligatorio dei disabili all’interno della P.A.