Quando l’attività lavorativa si prolunga oltre alle quaranta ore settimanali si è in presenza di lavoro straordinario. Un surplus lavorativo che viene premiato con una retribuzione maggiorata rispetto alla norma, a seconda del contratto collettivo nazionale della propria categoria e alla posizione attribuita alle ore di straordinari.
I criteri più aggiornati per la misurazione del lavoro straordinario per quanto riguarda quale tassazione applicare al lavoro straordinario stati fissati nella Legge di Bilancio per il 2017. Il venticinque marzo 2016 sono stati definiti i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione che regolamentano la corresponsione dei premi a tassazione agevolata, in esecuzione di contratti aziendali o territoriali, di secondo livello.
È prevista la possibilità di detassare le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa. Si tratta degli utili netti distribuiti e non dell’attribuzione di quote di partecipazione al capitale sociale. La partecipazione agli utili dell’impresa costituisce una fattispecie distinta dalla corresponsione dei premi di produttività quindi ammessa all’agevolazione a prescindere dagli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione.
Gli accordi aziendali o territoriali di secondo livello, stipulati con le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, devono prevedere i criteri di misurazione e verifica degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Il bonus produttività 2017, prevede un’aliquota agevolata al dieci per cento sui premi di produzione, ciò significa che ci sarà una detassazione del salario collegato alla produttività, e quindi la tassazione non seguirà il tradizionale meccanismo degli scaglioni IRPEF 2017 da applicare al reddito bensì un’aliquota al 10%.
Il calcolo e il pagamento del lavoro straordinario avviene sullo stipendio percepito. Ma sono previste eccezioni nel caso in cui il proprio contratto preveda un orario di lavoro che non superi le quaranta ore settimanali, oppure, se il lavoratore supera l’orario previsto nel contratto collettivo, bisognerà aggiungere quelle ore e pagarle con lo straordinario. Tutto questo è valido solo se non sia stato stipulato un precedente accordo tra le parti. Le ore di lavoro supplementari prestate sono “conservate” su un conto personale cui si potrà fare riferimento ogni qual volta si desideri beneficiare dei riposi compensativi.
Mentre nel CCNL Metalmeccanici Industria ogni ora di lavoro svolta oltre il normale orario lavorativo può finire nella banca ore, la banca ore nel CCNL Commercio è prevista solo nella contrattazione di secondo livello e in questo caso solo il cinquanta per cento delle ore prestate oltre il normale orario può essere accantonata nella banca ore. Il pagamento viene calcolato in percentuale sulla base della retribuzione ordinaria e sono previste regole diverse per quanto riguarda straordinario svolto in giorni festivi, domeniche e per orario notturno. In alternativa alla maggiorazione percentuale sullo stipendio possono essere concessi riposi compensativi al lavoratore che ha svolto delle ore di lavoro straordinarie.
Prima di vedere alcuni esempi di retribuzione del lavoro straordinario bisogna specificare che questi si applicano esclusivamente nei confronti dei lavoratori che non raggiungono il monte orario ordinario delle quaranta ore settimanali. Negli altri casi, ovvero per lavoratori che svolgono orario part-time, eventuali richieste da parte del datore di lavoro di straordinario vengono considerate come ore supplementari ed entro il limite delle ore stabilite con la legge sull’orario di lavoro. La retribuzione segue ancora una volta quanto stabilito dai CCNL.