Azienda può cambiare ferie al dipendente una volta assegnate o è vietato per leggi 2022

La scelta del periodo in cui fruire delle ferie retribuite può essere oggetto di dispute tra lavoratore e datore. Anche quando i giorni sono già stati assegnati?

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Azienda può cambiare ferie al dipendente

Cambiare le ferie al dipendente, può farlo il datore?

L'azienda può cambiare le ferie al dipendente una volta che sono state assegnate e concordate. Ma devono sussistere valide ragioni per il richiamo in servizio.

Ogni dettaglio sulle ferie maturate e su quelle residue è indicato nella busta paga consegnata al lavoratore con cadenza mensile. Ma è proprio dalla lettura del documento che può sorgere qualche dubbio. Pensiamo al caso in cui l'azienda può cambiare le ferie al dipendente una volta che sono state assegnate e concordate. Ma può farlo realmente? In questo articolo vediamo:

  • Cambiare le ferie al dipendente, può farlo il datore o no

  • Ferie assegnate e concordate, leggi in vigore nel 2022

Cambiare le ferie al dipendente, può farlo il datore o no

Ciascun lavoratore ha diritto a un periodo di assenza retribuita dal lavoro di almeno 4 settimane. Il numero di giorni di ferie viaggia di pari passo con quello dei giorni di lavoro. Delle 4 settimane generalmente previste, 2 vanno fruite preferibilmente in maniera consecutiva e altre 2 in maniera piuttosto libera. C'è un tempo ben preciso entro cui fruire le prime due settimane di ferie maturate ed è 18 mesi dalla fine dell'anno di maturazione.

Diverso è il caso delle altre due settimane, a disposizione nello stesso anno di maturazione e anche in modo anche ininterrotto. Anche se le ferie non possono essere cancellate, è indispensabile l'accordo con il datore di lavoro per l'individuazione del periodo migliore ai fini dell'organizzazione interna. In definitiva occorre controllare in busta paga il residuo di ferie e risalire a ritroso per individuare la data di maturazione ed eventualmente fruirle per il periodo che va in scadenza.

L'azienda può cambiare le ferie al dipendente una volta che sono state assegnate e concordate. Ma devono sussistere valide ragioni per il richiamo in servizio. Come esigenze di produttività e di organizzazione che si sono manifestate proprio in quel periodo. Oppure la contemporanea assenza improvvisa di altri colleghi, magari per un lutto o per un infortunio.

A meno di accordi tra le parti, ad esempio non maturano nel corso di aspettative, sciopero, assenze non giustificate, sospensione per cassa integrazione a zero ore. Ma maturano anche con l'astensione obbligatoria della madre, il congedo di paternità, la malattia e perfino durante il periodo di fruizione delle stesse ferie.

Un altro aspetto che presenta numerose particolarità è quella della reperibilità del lavoratore in ferie con alcuni Ccnl che prevedono la possibilità per il datore di lavoro di richiamare il dipendente. Lo può fare solo se è espressamente previsto nel contratto o in caso di accordo tra le parti e in ogni caso se c'è una ragione valida. In ogni caso il lavoratore conserva il diritto a godere in seguito il periodo di assenza non fruito.

Ferie assegnate e concordate, leggi in vigore nel 2022

A proposito di ferie assegnate e concordate, il sabato e la domenica sono considerati giorni di ferie godute, al pari di eventuali giorni festivi nel periodo di assenza. Rispetto al diritto delle ferie, i vari Ccnl (terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici) possono prevedere regole più favorevole, fino al punto da escludere da conteggio delle ferie i sabati e le domeniche.

Il punto di riferimento per conoscere tutti i dettagli sulle ferie godute resta quindi la busta paga. L'ultima contiene la situazione aggiornata. Nella parte in basso sono presenti alcuni box relativi alle ferie ovvero al numero di giorni che spettano. Ciascun dipendente ha diritto a 26 giorni di ferie pagate che maturano in ratei mensili. Di conseguenza la formula da applicare è il rapporto tra 26 e 12.

In pratica ciascuna lavoratore matura il diritto a fruire di circa 2,16 giorni di ferie ogni mese. Il conteggio è attivo anche negli stessi giorni in cui il lavoratore sta godendo le ferie, proprio come se fosse presente in azienda. Non solo, ma regole sul lavoro alla mano, il calcolo delle ferie comincia dal primo giorno di attività.