La tecnologia agroalimentare è poi uno spazio con alto potenziale di crescita con le previsioni sul settore sono concentrate su questo versante. Oggi non si può parlare di agricoltura senza incorporare altri settori dell'industria e dei servizi correlati. Come per tutte le industrie, la tecnologia gioca un ruolo chiave nel funzionamento del settore agroalimentare, ma il ritmo dell'innovazione in agricoltura non ha tenuto il passo con altri settori.
Il comparto agroalimentare in Italia è tra i più rilevanti in Italia sia dal punto di vista economico e sia da quello sociale. Parliamo di tutto ciò che accade dalla produzione in azienda fino al consumo con la forchetta.
L'agroalimentare è un'industria complessa la cui sfida include un'ampia gamma di processi e operazioni mentre il cibo viaggia dallo stabilimento agricolo alla nostra tavola. Approfondiamo i dettagli e vediamo insieme
L'agroalimentare in Italia crea molte opportunità. Pensiamo ad esempio alla trasformazione alimentare con la preparazione di prodotti freschi, fabbricazione di prodotti alimentari preparati e ingredienti. Oppure alla vendita al dettaglio e servizi di ristorazione tra supermercati, mercati degli agricoltori, ristoranti e altri negozi al dettaglio. Ma anche alla ricerca e allo sviluppo dello stesso settore agroalimentare.
Quando si parla di agroalimentare in Italia bisogna ricordare anche i prodotti agrochimici, le macchine agricole, i prodotti per il bestiame e altre forniture. Senza dimenticare la trasformazione non alimentare tra estrazione di bioenergia e biomateriali da colture e prodotti agricoli.
Gioie e dolori perché accanto alle opportunità offerte, l'agricoltura da sola contribuisce a circa un terzo di tutte le emissioni di carbonio, senza contare il contributo dei processi della catena di approvvigionamento prima che raggiunga il consumatore, come la lavorazione degli alimenti, trasporto e vendita al dettaglio.
La tecnologia agroalimentare è poi uno spazio con alto potenziale di crescita con le previsioni sul settore sono concentrate su questo versante. Oggi non si può parlare di agricoltura senza incorporare altri settori dell'industria e dei servizi correlati.
Come per tutte le industrie, la tecnologia gioca un ruolo chiave nel funzionamento del settore agroalimentare, ma il ritmo dell'innovazione in agricoltura non ha tenuto il passo con altri settori. L'agricoltura è la meno digitalizzata di tutte le principali industrie. Il settore agroalimentare di oggi non è sempre perfettamente efficiente, il che rende urgente l'indispensabilità di introdurre tecnologia e innovazione agroalimentare.
Secondo Matteo Ramenghi, guida degli investimenti di Ubs Wealth Management in Italia, gli investimenti sostenibili hanno sofferto meno di quelli tradizionali la crisi originata dalla pandemia sanitaria.
L'evidenza empirica non mostra sostanziali differenze nella performance a lungo termine tra investimenti sostenibili e tradizionali ma, spesso, scegliere strategie sostenibili significa avere minore esposizione a società che incorrono rischi di class action, di disastri ambientali o di essere marginalizzate.
A suo dire, la rilevanza degli investimenti sostenibili è destinata a continuare e crescere, spinta da molteplici forze: l'emergenza ambientale, le politiche dei governi, le istanze dei consumatori e la stessa industria finanziaria che vede sempre più istituzioni adottarli come il nuovo standard.
Per gli investitori spesso rappresentano un'opportunità di accedere a maggior crescita. Secondo il manager sono da mettere in conto notevoli opportunità agli operatori che le sapranno cogliere, così come agli investitori.
Il fatturato relativo alle proteine vegetali, all'uso di robot e big data nell'agricoltura, al miglioramento del potenziale delle sementi è atteso crescere a doppia cifra nel prossimo decennio: un multiplo quindi rispetto al settore di appartenenza o al Prodotto interno lordo globale.
In ogni caso - argomenta - l'unica strada percorribile è l'innovazione, su più livelli: cosa produrre, come produrlo, come farlo arrivare al consumatore finale. La sostituzione di alcuni prodotti con altri a minor impatto a parità di principi nutritivi - rileva Ramenghi - è già oggi visibile nelle corsie dei nostri supermercati, ma siamo solo agli inizi di questa trasformazione.