Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Le regole in vigore per contratti a tempo determinato 2024 dopo le ultime modifiche approvate ufficialmente

Quali sono le modifiche in vigore nel 2024 per contratti di lavoro a tempo determinato: cosa cambiato dopo nuovo Decreto Lavoro 2023 approvato

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Le regole in vigore per contratti a temp

Quali sono le regole in vigore per contratti a tempo determinato 2024 dopo ultime modifiche ufficiali?

Con l'approvazione del Decreto Lavoro 2023, per i contratti di lavoro a tempo determinato, sono state modificate le causali per le assunzioni e introdotta la possibilità per il datore di lavoro di far ricorso al contratto di lavoro a termine in caso di necessità di sostituire altri lavoratori. 
 

Quali sono le regole in vigore per contratti a tempo determinato 2024 dopo le ultime modifiche approvate ufficialmente? Con l’approvazione del Decreto Lavoro sono state modificate alcune norme relative all’applicazione dei contratti di lavoro a tempo determinato 2024. Vediamo quali sono le modifiche approvate.

  • Regole in vigore per contratti a tempo determinato 2024 dopo modifiche approvate 
  • Cosa è stato confermato per contratti a tempo determinato nel 2024 con nuovo Decreto Lavoro


Regole in vigore per contratti a tempo determinato 2024 dopo modifiche approvate 

Sono state modificate per il 2024 le causali per le assunzioni a tempo determinato. Sono state modificate le norme stabilite dal Decreto Dignità del 2018, che prevedevano per i contratti a termine una durata di 12 mesi, con possibilità di proroga di ulteriori 12 mesi ma comunque non oltre i 24 mesi e solo a condizione di riportare causali contingenti, per esempio esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività, sostituzione di altri lavoratori, esigenze legate a significativi aumenti temporanei e non programmabili dell’attività ordinaria. 

Per effetto del nuovo Decreto Lavoro, i rinnovi dei contratti a tempo determinato oltre i 12 mesi devono riportare le causali che devono essere stabilite da:

  • contratti collettivi, come già avviene per alcuni contratti nazionali di lavoro come Ccnl tessile-abbigliamento, artigiani dell’alimentare, pelletteria, cartai e lavanderie industriali, e solo se la contrattazione collettiva non prevede nulla in merito;
  • patti individuali tra azienda e lavoratori in base a specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva, e in tal caso le causali devono essere approvate dalle commissioni di certificazione costituite presso gli enti bilaterali, le direzioni provinciali del lavoro, le università, il ministero del Lavoro o i consigli provinciali dei consulenti del lavoro;
  • sostituzione di altri lavoratori.

Ciò significa che se la contrattazione collettiva non prevede nulla relativamente alle causali, le parti, cioè azienda e lavoratori, possono definire le esigenze tecniche, organizzative e produttive che giustificano la proroga di un contratto a termine. 

Il Decreto Lavoro 2023 ha poi stabilito che nei casi in cui i contratti collettivi applicati nelle aziende non abbiano ancora individuato delle causali aziendali o di settore, e solo fino al 30 aprile 2024, aziende e lavoratori possano prolungare i contratti a tempo determinato fino a 24 mesi anche per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti, oltre che per esigenze sostitutive.

Cosa è stato confermato per contratti a tempo determinato nel 2024 con nuovo Decreto Lavoro

A prescindere dalle novità relative alle causali per i rinnovi dei contratti a tempo determinato nel 2024, il Decreto Lavoro di maggio 2023 ha anche confermato alcune delle disposizioni già in vigore in merito, confermando innanzitutto il termine di 12 mesi come durata temporale in cui possono essere stipulati contratti a tempo determinato senza dover riportare specifiche causali.

Confermato anche il rinvio alla contrazione collettiva (di settore o aziendale) per definire i casi che permettono la prosecuzione del rapporto a tempo determinato superiore ai 12 mesi. 

Rimangono, infine, confermati:

  • il limite massimo di durata dei rapporti di lavoro a tempo determinato intercorrenti tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, che rimane fissato a 24 mesi;
  • il numero massimo di possibili proroghe in 24 mesi, che restano 4;
  • il regime delle interruzioni tra un contratto di lavoro e l’altro.
     

Leggi anche