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Le tipologie di prato sintetico disponibili nel 2025

Nel 2025 il prato sintetico č sempre piů realistico e versatile. Le tipologie disponibili, i materiali, gli usi ideali e come scegliere quello giusto per ogni esigenza

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Le tipologie di prato sintetico disponib

Il prato sintetico è una scelta sempre più apprezzata in Italia per chi desidera un'area verde ordinata e versatile, riducendo al minimo la manutenzione e garantendo vantaggi in termini di sostenibilità. Questa soluzione si adatta sia a contesti residenziali che pubblici, andando incontro a differenti necessità estetiche, tecniche e funzionali. La varietà dei materiali, le innovative tecnologie produttive e il rispetto delle normative ambientali hanno portato sul mercato una gamma di tappeti erbosi artificiali adatti a molteplici utilizzi, con ottime prestazioni di drenaggio, resistenza e sicurezza.

Le principali tipologie di prato sintetico, classificazione e caratteristiche

Le tipologie di prato sintetico disponibili possono essere classificate in base a destinazione d'uso, materiali costituenti, altezza e modalità di installazione:

  • Moquette: soluzioni con spessore minimo, tipicamente tra 4 e 12 mm, ideali per ambienti interni o spazi verticali, caratterizzate da una superficie compatta, ottima resistenza alla luce e utilizzo pratico nella copertura di superfici temporanee.
  • Stuoie: proposte a telo basso o con manto fino a circa 14 mm, adatte a terrazze e balconi per uso decorativo, facilmente removibili.
  • Prato sintetico professionale: prodotti evoluti con radice rinforzata e fili stratificati (in polietilene, polipropilene o miscele avanzate), destinati a giardini, aree verdi di grandi dimensioni e impianti sportivi. In questa categoria si trovano manti che simulano fedelmente le variazioni cromatiche e la texture dell’erba naturale, con altezze anche superiori ai 50 mm.

In aggiunta, tra i tappeti erbosi di alto livello si distinguono varianti per:

  • Resistenza al calpestio per zone di passaggio intenso
  • Effetto memoria elastica: restituzione rapida alla posizione eretta dopo la pressione
  • Trame multidirezionali per un aspetto realistico e minore tendenza all'appiattimento

Recenti innovazioni includono manti eco-friendly e completamente riciclabili, oltre a finiture antibatteriche, anti-cloro e trattamenti UV specifici per preservare le sfumature verdeggianti anche dopo molti anni di esposizione.

Materiali costitutivi e prestazioni funzionali

La qualità e la destinazione d’uso del prato sintetico dipendono anzitutto dai materiali delle fibre:

  • Polietilene (PE): garantisce elevata resistenza agli agenti atmosferici e lunga durata, mantenendo la brillantezza del colore e una buona morbidezza al calpestio. È la scelta preferita per giardini e aree di rappresentanza.
  • Polipropilene (PP): offre ottima resistenza meccanica e all’usura, spesso impiegato in combinazione con PE per un bilanciamento tra prezzo e qualità. Da solo, può risultare meno gradevole al tatto ma molto funzionale in spazi tecnici o a basso budget.
  • Poliammide: particolarmente apprezzato per la sofficità ma meno diffuso rispetto ai due precedenti per il costo superiore; viene spesso impiegato nei modelli di fascia alta o soluzioni ibride.

In sede di scelta occorre valutare:

  • Capacità drenante: prati sintetici di qualità presentano una base forata (fino a 30 litri d’acqua al minuto per m²) per evitare ristagni e danni strutturali anche dopo forti precipitazioni.
  • Resilienza: ovvero la memoria elastica dei filamenti, fondamentale per preservare l’aspetto naturale e la comodità anche in presenza di animali domestici o giochi per bambini.
  • Morbidezza e colorazione: i migliori manti combinano differenti sfumature di verde e fili arricciati, simulando le imperfezioni dell’erba vera e garantendo una sensazione di naturalezza sotto i piedi.
  • Trattamenti speciali: anti-UV, anti-cloro, antigelo, antibatterico – importanti per le installazioni in esterno o vicino a piscine.

Altezza del filo: la scelta in base all’uso

L’altezza dei filamenti erbosi rappresenta un criterio tecnico essenziale. Si distinguono le seguenti macro-categorie:

  • Corti (6-20 mm): suggeriti per superfici interne, allestimenti fieristici, terrazze e balconi; richiedono poca manutenzione ma risultano meno confortevoli per il gioco all’esterno.
  • Medi (25-35 mm): ideali per aree residenziali, zone d’ingresso, intorni piscina e piccoli giardini soggetti a traffico medio, offrono maggior realismo e piacere al camminamento.
  • Lunghi (35-60 mm): adatti a giardini di grandi dimensioni, parchi pubblici e aree verdi a basso calpestio; esprimono l’effetto estetico più spettacolare e naturale.

Per il comfort e la durata occorre sempre considerare la densità e il tipo di intaso (sabbia silicea, gomma nobilitata), particolarmente rilevanti per tappeti destinati a impianti sportivi o aree gioco.

Applicazioni e principali destinazioni d’uso

Nel contesto italiano, il prato sintetico trova impiego in molteplici settori. Tra i principali utilizzi si annoverano:

  • Uso privato: giardini residenziali, terrazzi, balconi, bordi piscina, aree gioco per bambini
  • Uso pubblico: parchi urbani, scuole, aree ludiche, aiuole, arredo urbano, parcheggi
  • Impianti sportivi: campi da calcio (omologati secondo regolamento LND per Serie D e SGS), rugby, hockey, tennis, padel, golf e aree polivalenti
  • Eventi e fiere: soluzioni temporanee per stand, percorsi espositivi e zone relax indoor/outdoor

Per contesti sportivi, vigono precise specifiche tecniche relative all’altezza del manto, alla densità dei fili, alla composizione dell’intaso e alla presenza di trattamenti antiurto o sotto-tappeti elastici, necessari per l’omologazione ufficiale delle superfici di gioco.

Vantaggi, svantaggi e aspetti normativi della scelta

Tra i principali vantaggi del prato sintetico si evidenziano:

  • Costi di manutenzione contenuti: non necessita di irrigazione, taglio o trattamenti fitosanitari
  • Risparmio idrico ed energetico; riduzione di interventi con macchinari e prodotti chimici, contribuendo agli obiettivi ambientali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
  • Lunga durata e resistenza: in condizioni standard, i migliori prodotti raggiungono 8-15 anni di vita utile, con adeguata garanzia del produttore
  • Adattabilità e versatilità: posa possibile su terre, cementi, piastrelle o supporti specifici, facilità di personalizzazione nella forma e nel design
  • Superficie pet- e child-friendly, priva di pesticidi e aree fangose
  • Elevata capacità drenante, anche in condizioni climatiche avverse o locali soggetti a ristagno

Gli svantaggi riguardano esposizione al calore estivo prolungato, rischio di scolorimento nei prodotti di bassa gamma, appiattimento dei fili con materiali non performanti, e problematiche legate ad una posa approssimativa. Per ovviare a tali rischi,  è raccomandato selezionare esclusivamente prati conformi agli standard europei (test di resistenza Reach e Rohs), verificando la garanzia di assenza di metalli pesanti e la disponibilità di supporto tecnico post-vendita.

Processo di installazione: fasi e raccomandazioni

L’installazione di un prato sintetico richiede precisione e rispetto di alcuni passaggi:

  1. Preparazione del fondo: eliminazione di erbacce, livellamento, eventuale pendenza per drenaggio, uso di geotessile TNT per separare il manto dal terreno o dal supporto
  2. Stesura di ghiaia/sabbia: facilita il drenaggio verticale, consigliata con granulometria ridotta e superficie ben compattata e uniforme
  3. Posa dei rotoli di erba sintetica: da eseguire con attenzione alle giunzioni e agli ostacoli strutturali; nei punti di raccordo si applica la banda di giunzione con apposita colla
  4. Rifiniture: stesura di intaso in sabbia silicea o materiale specifico per il tipo di manto/applicazione; spazzolatura e controllo finale

Per superfici rigide (balconi, terrazzi) spesso viene utilizzato nastro biadesivo, ma si raccomanda attenzione al drenaggio e alla ventilazione del sottofondo per evitare ristagni di umidità.

La manutenzione nel corso del tempo

Contrariamente al prato naturale, il manto sintetico necessita di un mantenimento saltuario:

  • Pulizia da foglie, detriti e polvere mediante spazzolatura mensile
  • Lavaggio con acqua o detergenti delicati in caso di sporco persistente, soprattutto in presenza di animali domestici
  • Eventuale integrazione dell’intaso se si nota perdita di materiale dopo molti anni o uso intensivo
  • Controllo periodico dei canali di drenaggio e delle giunzioni

Alcune aziende forniscono servizi di manutenzione straordinaria (come ItalgreenCare), con sopralluoghi, manutenzioni stagionali e prolungamenti di garanzia.