Il diritto sulle affissioni pubbliche, a livello nazionale, è disciplinato dal dlgs 507/1993 che, all’art 18, stabilisce che il servizio delle pubbliche affissione ha come obiettivo garantire specificatamente l’affissione, a cura del Comune e in appositi impianti a ciò destinati, di manifesti costituiti da qualsiasi materiale e contenenti comunicazioni aventi finalità istituzionali, sociali e di qualsiasi altra natura purchè non con finalità economiche. Le regole per le affissioni pubblicitarie, e la dovuta imposta, sono stabilite a livello comunale più che regionale e, infatti, l’imposta sul diritto per le affissioni pubblicitarie deve essere versata al singolo Comune da chi richiede il servizio e dalla persona interessata al servizio stesso richiesto.
Il diritto sulle affissioni pubbliche, a livello nazionale, è disciplinato dal dlgs 507/1993 che, all’art 18, stabilisce che il servizio delle pubbliche affissione ha come obiettivo garantire specificatamente l’affissione, a cura del Comune e in appositi impianti a ciò destinati, di manifesti costituiti da qualsiasi materiale e contenenti comunicazioni aventi finalità istituzionali, sociali e di qualsiasi altra natura purchè non con finalità economiche. Vediamo allora quali sono leggi e regole sulle affissioni pubblicitarie nazionali, regionali e comunali 2022.
Leggi e regole nazionali sulle affissioni pubbliche nazionali, come accennato, sono regolate dal dlgs 507/1999 che prevedono norme su impianti e manifesti da affiggere con relative finalità e prevede che la pubblicità esterna e le pubbliche affissioni siano soggette ad una imposta, cioè ad un diritto a favore del Comune dove sono effettuate.
L’ambito di applicazione della norma non contempla la pubblicità all’interno dei locali in cui si esercita l’attività commerciale. In particolare, secondo quanto previsto dalle leggi nazionali attuali, sono esenti dal pagamento del diritto sulle affissioni pubblicitarie:
Per riassumere, dunque, le affissioni pubblicitarie non sono soggette all’imposta dovuta se di superficie complessiva inferiore a ben 5 metri quadri. Per legge è anche prevista la possibilità di apporre pubblicità esenti in ogni vetrina se di superficie inferiore a mezzo metro quadrato.
Le regole per le affissioni pubblicitarie, e la dovuta imposta, sono stabilite a livello comunale più che regionale e infatti l’imposta sul diritto per le affissioni pubblicitarie deve essere versata al singolo Comune da chi richiede il servizio e dalla persona interessata al servizio stesso richiesto. Il diritto deve essere versato contestualmente alla richiesta del servizio tramite modello F24 e, per periodi di durata inferiore ad un anno, in un’unica soluzione.
Le leggi in vigore sulle affissioni pubblicitarie prevedono una riduzione del pagamento della relativa imposta in caso decisamente specifici. In particolare, secondo le regole attuali, la tariffa del diritto sulle affissioni pubblicitarie si riduce della metà nei seguenti casi:
Il diritto sulle affissioni pubblicitarie in generale differisce dall’imposta comunale sulla pubblicità. Quest’ultima, infatti, è un tributo sulla diffusione di messaggi pubblicitari mediante insegne, cartelli, targhe, stendardi o qualsiasi altro mezzo diverso da quello assoggettato al diritto sulle pubbliche affissioni.
E il presupposto dell’imposta comunale sulla pubblicità è rappresentato dalla diffusione di messaggi pubblicitari effettuata tramite forme di comunicazione visive o acustiche, diverse da quelle soggette al diritto sulle affissioni pubblicitarie, e vale per la diffusione di messaggi pubblicitari relativi all’esercizio di una attività economica, per promuovere la domanda di beni e servizi, a differenza del diritto sulle affissioni pubblicitarie che riguarda, invece, attività non di natura economica.
Regole e leggi relative ad affissioni pubblicitarie, norme da seguire, diritti e imposte da pagare a livello nazionale e locale: chiarimenti