Nel contesto lavorativo attuale, gli errori nell’esecuzione delle proprie mansioni possono avere conseguenze disciplinari specifiche che trovano disciplina nella normativa nazionale e nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) aggiornati al 2025. La lettera di richiamo per errore sul lavoro rappresenta uno dei principali strumenti a disposizione dei datori di lavoro per gestire il comportamento non conforme dei dipendenti, sia nel settore pubblico che privato, con procedure e tutele ben definite a garanzia di un processo equo e trasparente.
La lettera di richiamo lavoro è un provvedimento disciplinare, formalizzato in forma scritta, con il quale il datore di lavoro contesta a un dipendente una condotta inadeguata o contraria alle regole aziendali e/o normativo-contrattuali. Le ragioni che possono portare all’invio di una lettera di richiamo includono: scarsa diligenza nell’esecuzione delle mansioni, ripetuti ritardi, uso improprio di mezzi aziendali, assenze ingiustificate, oppure comportamenti contrari al clima collaborativo richiesto dal contesto lavorativo.
Secondo lo Statuto dei Lavoratori (L. 300/1970, art. 7) e la regolamentazione introdotta dagli ultimi CCNL, la lettera di richiamo ha una funzione di richiamo formale: invita il lavoratore a modificare la propria condotta e costituisce il primo passo nel percorso disciplinare, sempre nel rispetto del principio di gradualità delle sanzioni. Rispetto agli aggiornamenti contrattuali 2025, viene ribadita la necessità per il datore di lavoro di adottare, prima delle misure più gravi, sistemi progressivi di contestazione (verbale, scritta, fino alle sanzioni più severe), nel pieno rispetto dei diritti del lavoratore. Il richiamo scritto può rappresentare un atto prodromico a sanzioni pecuniarie, sospensioni e, nei casi più gravi, al licenziamento.
L’invio di una lettera di richiamo non è automatico e dipende dalla gravità e dalla natura dell’errore. Vengono considerate sanzionabili le condotte che:
È importante sottolineare che la lettera di richiamo può essere emessa a fronte di errori occasionali ma anche – e soprattutto – in caso di recidiva, ossia quando il lavoratore ripete nel tempo comportamenti non idonei. I CCNL, nei diversi aggiornamenti e rinnovi, ha rafforzato i riferimenti alle specificità dei comparti, alla trasparenza delle contestazioni ed all’obbligo, per il datore di lavoro, di motivare puntualmente la contestazione, indicando fatti, date e norme violate.
La procedura di contestazione di un errore con la lettera di richiamo prevede step rigorosi. In particolare:
La disciplina normativa riconosce al lavoratore il diritto di presentare difese, anche tramite rappresentante sindacale. Il datore di lavoro è tenuto a valutare le argomentazioni prima di procedere a ulteriori provvedimenti.
Ricevuta una lettera di richiamo, il dipendente può:
Un riscontro ben articolato può prevenire sanzioni ulteriori o ridurre l’impatto del provvedimento. È prassi, soprattutto in ambito pubblico e nei settori disciplinati da CCNL, acquisire il riscontro difensivo agli atti ed esaminarlo prima di adottare ulteriori misure. In linea con i principi di Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness (EEAT), il rispetto della procedura è garanzia di imparzialità e di tutela dei diritti di entrambe le parti.
La lettera di richiamo si posiziona come sanzione intermedia nell’ambito dei provvedimenti disciplinari previsti dalla normativa e dai CCNL:
I CCNL in vigore nel 2025 specificano puntualmente per ogni categoria professionale i comportamenti che, a seconda della gravità, conducono ai diversi tipi di sanzioni, con particolare evidenza data alla proporzionalità e alla motivazione della scelta sanzionatoria.
Il dipendente che ritiene ingiusta la sanzione ha diritto di adire, entro i termini di legge (ad es. 20 giorni per l’arbitrato/60 giorni per il ricorso giudiziale), l’Ispettorato del lavoro o il giudice del lavoro. La procedura prevede:
Il lavoratore può inoltre essere assistito da un avvocato di fiducia o da rappresentanti delle organizzazioni sindacali riconosciute.
Di seguito un esempio conforme alle previsioni legislative e contrattuali:
Oggetto: Lettera di richiamo disciplinare |
Gentile [Nome e Cognome Dipendente], le comunichiamo che in data [____] alle ore [____] è stato rilevato quanto segue: [descrizione dettagliata del comportamento contestato]. La invitiamo ad astenersi dal ripetere tali comportamenti. Ai sensi dell’art. 7 della L. 300/1970 e del CCNL vigente, può presentare, entro 5 giorni dalla ricezione della presente, le Sue eventuali giustificazioni scritte. Cordiali Saluti [Il Datore di lavoro] |