Licenziamento in tronco quando può avvenire. Tutti i motivi validi e casi possibili

Il punto in comune delle varie opzione di licenziamento è la conclusione del rapporto tra datore e dipendente, sia esso assunto a tempo determinato o indeterminato.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Licenziamento in tronco quando può avven

Quando il datore di lavoro può licenziare in tronco un dipendente?

I motivi più comuni del licenziamento in tronco sono l'abbandono del posto di lavoro, le minacce rivolte ai superiori o datore di lavoro, l'impedimento a un dirigente di uscire dallo stabilimento, la sottrazione di documenti aziendali riservati, la violazione dei doveri di riservatezza, diligenza e obbedienza, la violazione del dovere di fedeltà, la simulazione di malattia.

Licenziare un dipendente in tronco ovvero dall'oggi al domani è possibile? Sì, le norme italiano sul lavoro lo consentono, ma solo per motivi ben precisi. Facciamo prima un rapido passo indietro per ricordare che lo scioglimento del rapporto di lavoro può avvenire in due modi: per dimissioni o per licenziamento.

Mettiamo da parte la prima tipologia per concentrarci sulla seconda. In questo caso la strada che il datore di lavoro è duplice: con o senza preavviso ovvero seguendo la tradizionale procedura oppure allontanando in tronco il dipendente.

Naturalmente l'azienda non ha il potere di scegliere alternativamente l'una o l'altra opzione perché deve attenersi in maniera rigorosa alle disposizioni sul lavoro. Il punto in comune di tutte queste soluzioni è la conclusione del rapporto tra datore e dipendente, sia esso assunto a tempo determinato o indeterminato.

Si tratta del risultato della manifestazione di volontà con cui una delle parti - in questo caso quella datoriale - decide di sciogliere in maniera totale il contratto precedentemente sottoscritto. Vediamo quindi

  • Tutti i motivi del licenziamento in tronco
  • Licenziamento in tronco e casi possibili

Tutti i motivi del licenziamento in tronco

Secondo il codice civile, il datore può recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato dando il preavviso nel termine e nei modi stabiliti. Ma può anche procedere all'interruzione improvvisa e lo può fare solo con motivazioni ben precise. In pratica sussiste sempre l'obbligo motivazionale.

Il licenziamento può quindi avvenire per giusta causa quando si verifica un grave inadempimento degli obblighi presenti nel contratto oppure per comportamenti che fanno venir meno il rapporto fiduciario.

Oppure per giustificato motivo che può essere soggettivo per inadempimento degli obblighi contrattuali oppure oggettivo per ragioni legati alla attività produttiva e all'organizzazione del lavoro. Il licenziamento in tronco rientra nella tipologia della giusta causa e non per giustificato motivo.

Come ha fatto presente la Corte di Cassazione, occorre valutare caso per caso le differenti situazioni ovvero il comportamento del dipendente che ha spinto il datore al licenziamento. Non si tratta insomma di un provvedimento da applicare con leggerezza e in astratto, ma deve trovare riscontro nei fatti reali.

I principali e più comuni motivi del licenziamento in tronco sono l'abbandono del posto di lavoro da cui possa derivare pregiudizio all'incolumità delle persone e sicurezza impianti e le minacce rivolte dal lavoratore ai superiori o datore di lavoro.

Dalle diatribe tra dipendenti e datori che sono approdati in tribunali scopriamo anche che non mancano mai licenziamenti immediati e dunque senza preavviso nei casi di impedimento a un dirigente dell'uscita dallo stabilimento e di sottrazione di documenti aziendali riservati ovvero la violazione dei doveri di riservatezza, diligenza e obbedienza.

Strettamente legato a questo aspetto c'è la violazione del dovere di fedeltà. C'è poi un'altra circostanza molto diffusa ed è la simulazione di malattia che viene declinata in tanti modi: l'assenza ingiustificata alla visita medica di controllo nonostante le sanzioni, la mancata accettazione dell'esito della visita di controllo che accetta la guarigione e dunque l'abilità a riprendere a lavorare, l'invio di certificati medici oltre il termine previsto, lo svolgimento di un lavoro nel periodo di malattia.

Licenziamento in tronco e casi possibili

Ci sono però altri casi da evidenziare e solo quelli per cui è possibile il licenziamento in tronco ovvero non sussiste per il datore di lavoro l'obbligo del preavviso, indipendentemente dalla giusta causa.

La giurisprudenza, a cui bisogna fare sempre riferimento al di là delle disposizioni normative contenute nei vari contratti collettivi nazionali di lavoro, ne individua quattro.

Si tratta del licenziamento effettuato in presenza di accordi aziendali che abbiano disposto l’immediata riallocazione dei lavoratori licenziati presso altre imprese, dell'assenza di esplicita previsione nell'atto di recesso, del recesso anticipato da rapporti a tempo determinato, della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.