Il licenziamento per giusta causa scaturisce da un inadempimento contrattuale talmente grave da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro nemmeno in via provvisoria. La giusta causa si sostanzia in una condotta particolarmente manchevole del dipendente.
Nell’epoca che stiamo vivendo i temi e le difficoltà che gravitano intorno al mondo del lavoro sono al centro del dibattito quasi quotidianamente. Tra disoccupazione, proteste, aziende in crisi, portare avanti un percorso lavorativo che permetta di vivere con una certa dignità, diventa un’impresa sempre più dura da portare a termine. Il contratto di lavoro, che nella maggior parte dei casi è collettivo e nazionale non rappresenta più una garanzia, soprattutto per i più giovani che devono fare i conti con la precarietà dilagante che ha reso incerta qualsiasi occupazione.
Le nuove norme contenute nel Job Act sono state davvero una rivoluzione per il mondo del lavoro. Che si è adeguato, giocoforza a queste novità, che riguardano anche, ad esempio il licenziamento per giusta causa, sono rimasti invariati. Vediamo quale è la procedura che il datore di lavoro deve mettere in campo ed il preavviso necessario per completare l’iter.
Il datore di lavoro, una volta accertato che un dipendente ha messo in atto comportamenti talmente gravi da rientrare nei motivi che legittimano questa decisione deve dare inizio alla procedura per il licenziamento per giusta causa. Questa consiste in:
Il lavoratore ha un termine di cinque giorni, a partire dalla contestazione, per presentare le proprie difese. Il datore invece ha l’obbligo di ascoltare le spiegazioni del lavoratore sul motivo che sono alla base dei suoi comportamenti. Durante il procedimento disciplinare, il lavoratore ha la facoltà di farsi assistere da un rappresentante dell’associazione sindacale. Intimazione del recesso: il datore di lavoro deve intimare il licenziamento con un atto scritto, contenente la puntuale indicazione dei motivi posti alla base della sanzione.
Esistono casi, riguardo il licenziamento per giusta causa, di inadempimenti irrisolvibili in cui le parti possano recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato senza necessità di preavviso qualora si verifichi, appunto, una causa che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto medesimo.
Si può trattare tanto di inadempienze contrattuali, quanto di gravi motivi che esulano dalla sfera del contratto ma possono riflettersi sull’ambiente di lavoro e incrinare irrimediabilmente la fiducia che lega datore di lavoro e lavoratore. Esistono casi di inadempimenti irrisolvibili in cui le parti possano recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato senza necessità di preavviso qualora si verifichi, appunto, una causa che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto medesimo.