La malattia rappresenta un evento imprevedibile che può colpire qualsiasi lavoratore, anche nel settore turistico-alberghiero. Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) Turismo 2025 prevede specifiche disposizioni per tutelare sia i dipendenti che le aziende in queste circostanze. Nonostante molti lavoratori nel settore turistico vengano assunti con contratti a tempo determinato, le garanzie in caso di infermità sono comunque assicurate, con regole ben definite riguardanti la conservazione del posto, la retribuzione durante l'assenza e gli obblighi di comunicazione.
Quando un dipendente assunto con il CCNL Turismo si ammala, può contare su una serie di diritti fondamentali garantiti dal contratto stesso. Questi includono:
Il periodo di comporto, ovvero il tempo durante il quale il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto in caso di assenza per malattia, è fissato dal CCNL Turismo 2025 in 180 giorni di calendario nell'arco di un anno. Questo significa che un dipendente non può essere licenziato a causa della sua assenza per malattia finché non supera questo limite temporale.
Nel caso di più eventi di malattia nell'arco dell'anno, i giorni di assenza si sommano ai fini del calcolo del periodo di comporto. Solo il superamento dei 180 giorni complessivi può costituire un motivo legittimo di licenziamento per il datore di lavoro.
Durante il periodo di malattia, il lavoratore ha diritto a percepire una parte della propria retribuzione. Il CCNL Turismo 2025 prevede un trattamento economico differenziato a seconda della durata dell'assenza:
È importante notare che, mentre i primi giorni sono interamente a carico del datore di lavoro, per i periodi successivi interviene l'INPS con l'indennità di malattia, eventualmente integrata dal datore di lavoro secondo quanto previsto dal contratto.
Durante l'assenza per malattia, continuano a maturare sia i contributi previdenziali ai fini pensionistici sia l'anzianità di servizio. Questo significa che il periodo di malattia viene considerato a tutti gli effetti come periodo lavorato per quanto riguarda scatti di anzianità, calcolo del TFR e altri istituti contrattuali.
Il CCNL Turismo 2025 prevede anche precisi obblighi a carico del dipendente che si assenta per motivi di salute. Rispettare questi doveri è fondamentale per non incorrere in sanzioni disciplinari o addirittura nel licenziamento.
Il primo e più importante dovere del lavoratore è comunicare immediatamente al datore di lavoro la propria assenza per malattia. Questa comunicazione deve avvenire all'inizio del turno di lavoro o, comunque, il prima possibile, per consentire all'azienda di organizzarsi e garantire la continuità del servizio, aspetto particolarmente critico nel settore turistico-alberghiero.
La comunicazione può avvenire tramite telefonata, email, messaggi o altri mezzi concordati con l'azienda, ma è sempre consigliabile utilizzare un metodo che permetta di conservare prova dell'avvenuta comunicazione.
Oltre alla comunicazione immediata, il lavoratore deve assicurarsi che il certificato medico giunga al datore di lavoro. Attualmente, il sistema prevede che sia il medico a inviare telematicamente il certificato all'INPS, che lo renderà disponibile al datore di lavoro.
Il certificato deve contenere:
È importante che il certificato venga emesso fin dal primo giorno di assenza per coprire l'intero periodo di malattia.
Durante il periodo di malattia, il dipendente è tenuto a rispettare le fasce orarie di reperibilità per le eventuali visite di controllo (visite fiscali) disposte dall'INPS o dal datore di lavoro. Per i lavoratori del settore privato, inclusi quelli assunti con CCNL Turismo 2025, le fasce di reperibilità sono:
Il lavoratore deve essere presente presso l'indirizzo indicato nel certificato medico durante queste fasce orarie, tutti i giorni della settimana, inclusi weekend e festivi. L'assenza ingiustificata alla visita fiscale può comportare sanzioni economiche e disciplinari.
Il lavoratore malato deve attenersi alle prescrizioni del medico e non svolgere attività che possano pregiudicare la guarigione. Comportamenti incompatibili con lo stato di malattia dichiarato possono costituire causa di licenziamento per giusta causa, qualora venissero accertati.
Per gestire correttamente un'assenza per malattia secondo il CCNL Turismo 2025, il lavoratore dovrebbe seguire questi passaggi:
In caso di ricovero ospedaliero, il lavoratore (o un suo familiare) deve comunicare tempestivamente la situazione all'azienda e assicurarsi che la struttura sanitaria rilasci la certificazione necessaria.
Il CCNL Turismo 2025 disciplina anche situazioni specifiche come la malattia che insorge durante altri periodi particolari del rapporto di lavoro.
Se un lavoratore si ammala durante il periodo di ferie, la malattia interrompe il decorso delle ferie, a condizione che:
In questi casi, i giorni di malattia non vengono conteggiati come ferie e il lavoratore potrà godere dei giorni di ferie non fruiti in un momento successivo, da concordare con il datore di lavoro.
In caso di malattia durante il periodo di prova, questo viene sospeso e riprenderà dal momento della guarigione. Tuttavia, se la malattia si protrae per un periodo superiore a quello della prova stessa o comunque per un tempo che non consente il completamento del periodo di prova, il datore di lavoro può recedere dal rapporto senza obbligo di preavviso.
Come accennato, il CCNL Turismo 2025 prevede un periodo di comporto di 180 giorni nell'arco di un anno. Ma cosa succede se questo limite viene superato?
Il superamento del periodo di comporto rappresenta un motivo legittimo di licenziamento, ma non comporta un licenziamento automatico. Il datore di lavoro, infatti, può decidere di:
In caso di licenziamento per superamento del periodo di comporto, il datore di lavoro deve comunque rispettare il preavviso previsto dal CCNL Turismo 2025.
Il lavoratore che prevede di superare il periodo di comporto può richiedere un periodo di aspettativa non retribuita. Durante questo periodo, che deve essere concordato con il datore di lavoro, il rapporto di lavoro rimane sospeso: il lavoratore conserva il posto ma non matura retribuzione, contributi o anzianità.
Questa soluzione può essere particolarmente utile in caso di malattie gravi che richiedono lunghi periodi di cura e recupero.
Oltre alle malattie comuni, i lavoratori del settore turistico possono essere soggetti a patologie professionali legate alle specifiche mansioni svolte. Tra queste:
In caso di malattia professionale, la procedura è diversa rispetto alla malattia comune: il lavoratore deve presentare domanda all'INAIL (non all'INPS) e, se riconosciuta, godrà di tutele specifiche previste dalla normativa sugli infortuni sul lavoro.
Come anticipato, il CCNL Turismo 2025 prevede percentuali specifiche di retribuzione durante i periodi di malattia. Vediamo nel dettaglio come funziona il meccanismo retributivo.
La retribuzione durante la malattia si compone di due parti:
Per i primi tre giorni (periodo di carenza), la retribuzione è interamente a carico del datore di lavoro e corrisponde al 100% della retribuzione giornaliera normale.
Dal quarto giorno in poi, l'INPS eroga un'indennità pari a circa il 50-66% della retribuzione media giornaliera, mentre il datore di lavoro integra tale importo fino a raggiungere l'80% della retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito se avesse lavorato.
È importante notare che per i lavoratori stagionali o con contratti brevi potrebbero applicarsi regole particolari riguardo al diritto all'indennità INPS, essendo richiesti requisiti contributivi minimi per accedere all'indennità di malattia.